tag:blogger.com,1999:blog-91636833332253705002024-03-13T01:46:07.144+01:00Inchiostro al ventoSe non leggi, non capisci. E se non capisci...Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comBlogger1250125tag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-38643261432977370192022-11-18T18:52:00.002+01:002022-11-18T18:52:21.638+01:00"Perché io ho vinto" in teatro a Reggio Emilia e Collecchio, 22-23-24 novembre 2022<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="842" data-original-width="596" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKNedarnE0MSt5N_oeNO-3Y2sU3d7Os04B1g9zTie9jn7pc2ndVDzXjlw8pTEuAZKCMONjB4sczsgHIjGATqFhVMNrS_aE3OALQslMuaMyS8PARTjUALW2e45_YhA0T-FY_V6iE3GLYKqPcaFHtOq-sNfxO84Z8Zgh9fXsyWA16jSYPnw6L2oI0hlC/s320/2022-11-22%20e%2023%20Reggio.jpeg" width="227" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="842" data-original-width="596" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiCuj6ddNGYQF0wpHjpIIzHXSeEF2MqszVnAOWNdG-wn5VpEyJPJUzjZ0cUwQQwSFgtx1Fi8MFONBXnvhdAEKsbgtXkb0zm50Igvhpvw71XRtXyVDeitCQvq2Qu3H67XxyW9BRyV8BgJUJVc6wKJeHSp9UBqEvxUI6RmgS8PYtlHGHJSE5SGLEBunE/s320/2022-11-23%20Reggio.jpeg" width="227" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1752" data-original-width="1240" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0_D6rb9Thc-5JslcmcOxBjjUqxZTlkdssm4u5N2cylaZLRVTY6ih_UUrU5IN1_xrImOlHo5jWYvQONn98s47fTSjkyeX3AesmsaofYVZadmFUfHLpYz48HeW1shqhDSIQ9r6uDYJEMytMdfWGqtzp3lKuYmApLfvSvgoyZY5OGOOEiZdYD3tXQIYX/s320/2022-11-24_PARMA-01.jpg" width="226" /></a></div><br /><p><br /></p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-17498936636334048002022-11-13T18:42:00.006+01:002022-11-13T18:42:54.708+01:00A Milano i lettori (anzi, le lettrici) più "forti" d'Italia<p><span style="background-color: white; font-family: Georgia, serif; font-size: 1.125rem;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizubVkms5OgoWQ1xWhBJNlD80Ib14tpufwCpjt12VRCucUQFSSLOiQ7vpUvMBcYRoh8xwBPL6GdQR3p_-oGIo_98M3xaHJar1WBrkCaPtmEOKxaOSI6Sre1nI4Og4W2wkncct4yiHaEww9wtY3xa6QPjZd5BGYItmPhV0UeqK63IqTgUQO21TkE0xr/s2454/IMG_0241.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="738" data-original-width="2454" height="96" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizubVkms5OgoWQ1xWhBJNlD80Ib14tpufwCpjt12VRCucUQFSSLOiQ7vpUvMBcYRoh8xwBPL6GdQR3p_-oGIo_98M3xaHJar1WBrkCaPtmEOKxaOSI6Sre1nI4Og4W2wkncct4yiHaEww9wtY3xa6QPjZd5BGYItmPhV0UeqK63IqTgUQO21TkE0xr/s320/IMG_0241.jpg" width="320" /></a></div>Il 75% dei milanesi sopra i 14 anni si dichiara lettore (dato nazionale si attesta sul 66%). Il 65% dei milanesi dice di preferire il libro tradizionale, il 42% preferisce e-book e il 16% ascolta audiolibri. Tra le donne il tasso di lettura è dell’82%, tra gli uomini è solo il 69%. Lo rivela un'indagine commissionata dall'Associazione italiana editori (Aie).<p></p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; font-family: Georgia, serif; font-size: 1.125rem; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; line-height: 1.75rem; margin: 0.9375rem 0px; max-width: 42.8125rem; padding: 0px; vertical-align: baseline; word-break: normal;">I milanesi – forse sarebbe meglio dire le milanesi – si dichiarano anche forti lettori: il 32% ha letto 12 o più libri nell’ultimo anno, il 26% tra 7 e 11, il 24% tra 4 e 6 e il 18% si attesta tra 3 o meno. I forti lettori, in particolare, si contraddistinguono per un mix di utilizzo di diversi formati e sono anche i più assidui frequentatori di eventi e luoghi culturali.</p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; font-family: Georgia, serif; font-size: 1.125rem; font-stretch: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; line-height: 1.75rem; margin: 0.9375rem 0px; max-width: 42.8125rem; padding: 0px; vertical-align: baseline; word-break: normal;">Il luogo preferito per leggere è casa – sul divano (64%) o a letto (50%) – ma anche al parco (24%), nei momenti di attesa (24%) o sui mezzi pubblici (21%).</p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-14457786302223081282022-11-08T22:40:00.006+01:002022-11-08T22:43:26.504+01:00I primi diciotto anni di attività della casa editrice Infinito edizioni<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.infinitoedizioni.it/" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="236" data-original-width="766" height="99" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgu7C2fZDYBzww38OmkvFxoJMiT2c-vTZK_iTekq95i8k6j-vgCwTBGw51fG921589iJbZYbLUtq_TyMEeGCYUkNEftUZtq7J7Zw-sYSEkSLIl-5KgSZ9JVIJn43RpB6qwzsxR2Njwvt7vaUVG2ty4VcxSMKt4eR8WoBeDDYeaSTO27ylU6CPB7rKwN/s320/logo%20trasparente%20bianco.jpg" width="320" /></a></div>La casa editrice <a href="https://www.infinitoedizioni.it/"><b>Infinito edizioni</b></a>, che ho cofondato nell'ormai lontano 2004, compie oggi, 8 novembre, i suoi primi diciotto anni d'età. Circa cinquecento libri pubblicati, due marchi registrati di proprietà (Edizioni Estemporanee e Leggo Penso Sono) e tanta fatica sono le cifre di questo progetto editoriale, che contiamo di continuare a sviluppare nonostante i tempi siano davvero difficili.<p></p><p>Il compleanno di una casa editrice lo è anche dei suoi lettori e dei suoi autori (di quelli collaborativi, attivi ed empatici), della critica che ci segue recensendo i nostri libri e delle tante persone straordinariamente attive sui social che ci sostengono con i loro testi e i loro video. Lo è anche dei promotori, del distributore e di tutti quei soggetti (librerie, grossisti, store online, etc.) con cui lavoriamo, talvolta magari con una certa difficoltà perché il mercato e la filiera editoriali sono sempre più complessi e pieni di insidie, anno dopo anno, anzi mese dopo mese.</p><p>La cosa più complicata, che rende la vita impossibile a una piccola casa editrice, è rappresentata dai costi: di ogni libro che pubblichiamo e vendiamo, circa il 65%, in alcuni casi il 70%, del prezzo di copertina rimane alla filiera, il resto, lordo, arriva a noi e con quei pochi soldi va fatto funzionare tutto, a partire da un prelievo fiscale sempre più pesante, dai costi (raddoppiati in un anno) della stampa, dai diritti d'autore, dalle bollette sempre più esagerate, eccetera. Fare piccola impresa in Italia è impossibile e talvolta ci sono soggetti che dovrebbero esserti alleati che invece rendono il tutto ancora più impossibile.</p><p>In ogni caso, andiamo avanti e vedremo quanto in basso ancora potrà cadere negli anni a venire questo settore, quello editoriale, che dovrebbe essere un fiore all'occhiello per un Paese che dovrebbe trasudare cultura e invece trasuda ben altro.</p><p>Auguri e buona lettura a tutti. E, per chi ci sarà, ci vediamo a Roma, Piùlibri Piùliberi, il prossimo dicembre.<br /></p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-25769959830171012042022-11-03T15:08:00.004+01:002022-11-03T15:08:52.433+01:00Editoria, in arrivo fondi per giornali, radio e tv, niente per l'editoria libraria<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLN7PqsqnJhWP6nADimC35Z31UBRB5nD9RWFr6TvDWA8qMN42TddK8PFDrt1g-izT0H96l59m-XY-x1t7QY3DpoRledCdg6DXUuiEJHmkciucsrksR1ncTFr6XpXbLN4vFylBvPjxJXsI6f-PD1l2Q2xChxHrTx0x4R8sQ4x_m-oLvYfA9M0GKkWE9/s348/libri.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="241" data-original-width="348" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLN7PqsqnJhWP6nADimC35Z31UBRB5nD9RWFr6TvDWA8qMN42TddK8PFDrt1g-izT0H96l59m-XY-x1t7QY3DpoRledCdg6DXUuiEJHmkciucsrksR1ncTFr6XpXbLN4vFylBvPjxJXsI6f-PD1l2Q2xChxHrTx0x4R8sQ4x_m-oLvYfA9M0GKkWE9/s320/libri.jpg" width="320" /></a></div>Cambiano i governi ma non la considerazione (bassa o nulla) che i politici italiani hanno dell'editoria libraria, in particolare micro, piccola e media, anche in tempi di forte crisi.<p></p><p>Nel mese di novembre saranno movimentati fondi pari a 35 milioni di euro per giornali di ogni periodicità, radio e tv per innovazione e transizione digitale. Saranno inoltre erogati alle istituzioni scolastiche contributi per sostenere l'acquisto di uno o più abbonamenti a periodici e riviste scientifiche di settore, anche in formato digitale. A questo si aggiunge un tax credit per la distribuzione, ivi incluse le spese di movimentazione dei giornali, fino a un tetto complessivo di 60 milioni di euro.</p><p>Per l'editoria libraria, invece, che ad esempio da anni chiede di poter essere equiparata a quella quotidiana e periodica per avere accesso al credito d'imposta sulla carta, e ha bisogno di una nuova urgente regolazione di un settore che costa, dal punto di vista distributivo, tra il 60 e il 70 per cento del prezzo di copertina (avete letto bene), nessuna decisione ancora una volta è stata adottata.</p><p>Certamente è una questione di forza contrattuale e di peso politico, ma il dato di fatto è che si succedono i governi eppure la musica (stonata) rimane sempre la stessa.</p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-80858962769387311202022-10-28T13:49:00.005+02:002022-10-28T13:49:51.641+02:00Torna Più libri più liberi, alla Nuvola dell’Eur dal 7 all'11 dicembre<p><span class="contentpasted0" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAOfFGMmxmMBvZJAJmdRVH8IX0FIfEc1sjbppIzts6vCvbxObogviPXDI6pTe5u-BqX995RhN_MDkaxuxFzrMmDxXlHBdHhmb-5oKY5DwWu4C-xKIyGxnx_M8Z0_W_ZkJNC4KkbfK-PHxS9q3GS6W1qAVrGzwLW0Z7M6fvKSexDSbP6_KFIzUF0J7a/s3606/PL22.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3606" data-original-width="3508" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAOfFGMmxmMBvZJAJmdRVH8IX0FIfEc1sjbppIzts6vCvbxObogviPXDI6pTe5u-BqX995RhN_MDkaxuxFzrMmDxXlHBdHhmb-5oKY5DwWu4C-xKIyGxnx_M8Z0_W_ZkJNC4KkbfK-PHxS9q3GS6W1qAVrGzwLW0Z7M6fvKSexDSbP6_KFIzUF0J7a/s320/PL22.jpg" width="311" /></a></div><br />Più libri più liberi<span class="contentpasted0" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">, la Fiera
Nazionale della Piccola e Media Editoria, torna alla <b>Nuvola dell’Eur</b> dal <b>7
all'11</b> <b>dicembre</b>. L’evento editoriale dedicato esclusivamente
agli editori italiani piccoli e medi ancora una volta si interroga e ci interroga
sui grandi temi del nostro tempo. In questo caso, la guerra che è tornata a insanguinare il cuore
dell'Europa.</span></span><p></p><p><span class="contentpasted0" style="text-align: justify;"><span style="border: 1pt none windowtext; font-size: 12pt; padding: 0cm;">Più libri più liberi</span></span><span class="contentpasted0" style="text-align: justify;"><span style="border: 1pt none windowtext; font-size: 12pt; padding: 0cm;"> è sostenuta dal Centro
per il libro e la lettura del ministero della Cultura,
dalla Regione Lazio, da Roma Capitale, dalla Camera
di Commercio di Roma e da ICE-Agenzia per la
promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con il
contributo di SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori.
È realizzata in collaborazione con Istituzione Biblioteche
di Roma, ATAC Azienda per i trasporti capitolina, EUR
SpA e si avvale della Main Media Partnership di RAI e
con il Giornale della Libreria. Più libri più liberi partecipa
ad Aldus Up, la rete europea delle fiere del libro cofinanziata
dall’Unione Europea nell’ambito del programma Europa Creativa.</span></span></p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-80980786628161544542022-10-28T13:22:00.005+02:002022-10-28T13:22:52.063+02:00I numeri del boom del fumetto in Italia<p><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4hPnw08qqr2u4XkWhdQokpFQ1uVgJ7bj2U-EqUxzIDQiXBDtCNt4FHxjJNQfVZDdqzR8TGG7eVMKsbhxr4UgAG-9J4fxuDRqzD6zbzBVTGRgtZSzgn38iepHfeV6hMr0DLY8VmZXsa7NUEWJUD2RAgyYteehP4IonKtR9yXos4HDDmEXACff-7Q-Q/s900/nuvole%20fumetti.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="900" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4hPnw08qqr2u4XkWhdQokpFQ1uVgJ7bj2U-EqUxzIDQiXBDtCNt4FHxjJNQfVZDdqzR8TGG7eVMKsbhxr4UgAG-9J4fxuDRqzD6zbzBVTGRgtZSzgn38iepHfeV6hMr0DLY8VmZXsa7NUEWJUD2RAgyYteehP4IonKtR9yXos4HDDmEXACff-7Q-Q/s320/nuvole%20fumetti.jpg" width="320" /></a></div><br />L’Associazione
Italiana Editori (AIE) ha realizzato in collaborazione con Lucca Crea la prima
indagine in Italia sul profilo operativo delle librerie di fumetti e stima il
valore delle vendite di fumetti nuovi in questi esercizi in 55,4 milioni di
euro nel 2021. Sommando a questi i 100,3 milioni di euro di vendite nei
tradizionali canali trade (librerie fisiche e online e supermercati), si arriva
a un totale di 155,7 milioni in un anno. La stima, che non considera le
edicole, è contenuta nella prima indagine condotta da AIE sulle oltre 450
librerie di fumetti attive nel nostro Paese ed è stata presentata a Lucca
Comics & Games. Nel 2021 le vendite di fumetti sono aumentate del 95%
rispetto all'anno precedente nei canali trade e del 44% nelle librerie di
fumetti. Il trend prosegue anche nel 2022: i primi numeri riferiti ai soli
canali trade tradizionali indicano una crescita percentuale sull’anno
precedente del 23,7%. L’indagine è parte di una ricerca più ampia che AIE sta
realizzando sui fumetti, i suoi lettori, la produzione e i canali distributivi.<p></p><p><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;">Quasi una
libreria di fumetti su due (46%) vende sia libri nuovi sia libri usati.
Complessivamente, l'assortimento medio è di 5.500 titoli e 18.600 copie. Oltre
al negozio fisico, che in media è distribuito su un'area di 99 metri quadrati,
il 67% delle librerie di fumetti ha anche un sito web: di queste, l'81%
effettua vendite online, direttamente dal proprio sito (42%) o appoggiandosi ad
altre piattaforme (39%). Quanto alla presenza sui social network, il più
diffuso è Facebook (lo utilizzano tutte le librerie interpellate), davanti a
Instagram (94%). Molto staccati TikTok (18%), Twitter (12%), Twitch (6%) e
Telegram (3%).</span></p><p><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;">Per quanto
riguarda il profilo di chi compra fumetti, oltre il 73% sceglie le librerie specializzate per la possibilità di scambiare e chiedere
consigli al libraio. Più di uno su due (59%), inoltre, dice di trovare in
queste attività titoli difficilmente reperibili altrove, mentre il 43% dice di
apprezzare l'atmosfera e l'ambiente delle librerie di fumetti.</span></p><p><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;">Oltre sei
librerie di fumetti su dieci in Italia (il 66%) sono nate dopo il 2011, mentre
solo il 18% ha aperto prima del 2000. Le regioni italiane che contano il
maggior numero di queste attività sono la Lombardia (67), l'Emilia-Romagna
(51), il Piemonte e il Lazio (entrambe 48).</span></p><p><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;">(Fonte: AIE)</span></p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-70611385392779103122022-10-27T12:35:00.001+02:002022-10-27T12:35:06.492+02:00Dalla Norvegia all’Italia, il pericoloso “Filo nero” del suprematismo<p><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; text-align: justify;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghdJBTl_z4vZFZNas3k8xrQsRiDw6m_aodr19qLb6huwuiEEuAiAFzaU6y0tGWbXMqiMjzell3DA15kfq4Um4xujQrYB15rKO7h3GUMCVSWhInW2jdm7wHVahgdhKC-8TpWbZNIDfJvPEPQUuOrY5SJ1mzqW69rQfTJTaRaV3_Q1WvB4ddVgINcHqv/s2631/Front%203D%20Il%20filo%20nero.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2631" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghdJBTl_z4vZFZNas3k8xrQsRiDw6m_aodr19qLb6huwuiEEuAiAFzaU6y0tGWbXMqiMjzell3DA15kfq4Um4xujQrYB15rKO7h3GUMCVSWhInW2jdm7wHVahgdhKC-8TpWbZNIDfJvPEPQUuOrY5SJ1mzqW69rQfTJTaRaV3_Q1WvB4ddVgINcHqv/s320/Front%203D%20Il%20filo%20nero.png" width="187" /></a></div><br />Un cittadino italiano è stato
arrestato con l’accusa di terrorismo internazionale. Secondo quanto riportato
da fonti di stampa, il gip che ha convalidato l’arresto ha definito la persona
fermata dalle forze dell’ordine come “un perfetto lupo solitario” e, si legge in
un articolo del “la Repubblica”, il giovane arrestato sarebbe un suprematista
pronto “al sacrificio estremo a difesa della razza bianca”.<p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><span style="mso-bookmark: _Hlk117766014;"><span style="font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: AGaramondPro-Regular;">Nel prologo del nuovo libro di
Giuseppe Carrisi, </span></span><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/il-filo-neronazismo-e-fascismo-quando-il-passato-ritorna/"><span style="mso-bookmark: _Hlk117766014;"><b><i><span style="font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: AGaramondPro-Regular;">Il
filo nero. Nazismo e fascismo, quando il passato ritorna</span></i></b></span></a><span style="mso-bookmark: _Hlk117766014;"><b><i><span style="font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: AGaramondPro-Regular;"> </span></i></b></span><span style="mso-bookmark: _Hlk117766014;"><span style="font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: AGaramondPro-Regular;">(Infinito
edizioni, settembre 2022), non casualmente si legge: “Bianchi, nazionalisti,
violenti, antisemiti, identitari, suprematisti, nostalgici. Un filo nero lega
il massacro in Norvegia a quelli in Nuova Zelanda, Texas e Germania, passando
per la strage sfiorata a Macerata: quello della xenofobia, del razzismo,
dell’intolleranza, dell’autoritarismo, dell’esaltazione dei disvalori. Segni
inquietanti di un passato che risuona nel presente. Fascismo e nazismo non sono
morti. Continuano a vivere. Non fanno parte più solo della storia e della
memoria, ma – in qualche modo – sono nuovamente ‘protagonisti’ in mezzo a noi.
[…] Breivik, Crusius, Tarrant, Rathjen sono la mano armata del nazifascismo 2.0.
I loro messaggi di odio e di morte viaggiano alla velocità dei social. Anticipano
le loro azioni. Dopo il terrorismo di stampo jihadista, ora stiamo vivendo il
tempo del terrorismo suprematista, che uccide in nome di una sorta di ‘fondamentalismo
ariano’. Al posto degli ebrei, i migranti. Ieri i campi di concentramento, oggi
i campi di detenzione”.<o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;"><span style="mso-bookmark: _Hlk117766014;"><span style="font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: AGaramondPro-Regular;">Un libro che fotografa perfettamente
il nostro presente attraverso un excursus che non può e non deve lasciare indifferenti.
La lettura de “il filo nero” è assolutamente necessaria anche per questo.</span></span><span style="font-family: "Verdana",sans-serif; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: AGaramondPro-Regular;"><o:p></o:p></span></p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-70515890969869378542022-10-26T12:20:00.005+02:002022-10-26T12:21:58.930+02:00"Smarmella!": la quarta stagione di "Boris" e BACKSTAGE ALL'ITALIANA<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQzHPMFIcgzmCK7kcp1Kj-gYGBbt-fEa5T8Os4CoyJjPQHurS3kSx3VZp8rLgNGRMqwSGJWyjz6u4q_hwTElvaIQHczEtNS-dW3-kgmHZQNLDgsvNSB8ypYXQkeDDDLFJN4I9YTO8-2dKVMPQMN2jKo9-4eg2jnTsNMy4bqUzqWiGEZ1h_HnASD2qs/s2631/front%203D%20Backstage%20all_italiana.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2631" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQzHPMFIcgzmCK7kcp1Kj-gYGBbt-fEa5T8Os4CoyJjPQHurS3kSx3VZp8rLgNGRMqwSGJWyjz6u4q_hwTElvaIQHczEtNS-dW3-kgmHZQNLDgsvNSB8ypYXQkeDDDLFJN4I9YTO8-2dKVMPQMN2jKo9-4eg2jnTsNMy4bqUzqWiGEZ1h_HnASD2qs/s320/front%203D%20Backstage%20all_italiana.png" width="187" /></a></div><br />"Smarmella!": la quarta stagione di "Boris" sul piccolo schermo e su ogni dispositivo, ma con <a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/backstage-allitalianatelevisione-comicita-e-immaginario-nazionale-in-boris-la-serie/">BACKSTAGE ALL'ITALIANA</a> di Matteo Marinello la storia, la filosofia e i dietro le quinte di questa serie cult sono anche (e soprattutto) sulle pagine di Edizioni Estemporanee/Infinito edizioni. Bene fare un giro in libreria per arrivare preparati all'evento!<p></p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-80331721137609431342022-10-26T08:50:00.004+02:002022-10-26T08:56:32.080+02:00La piaga dell'usura e un libro per saperla riconoscere<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIuoiOZrttyotpzL84wutjxBtSkSaJ1Ccrt-bZ6-dhcz3_jVKim5UPicBZDVenlxui-82ofHW7wro1y00nQYrqwMnQGAHYNUrvXHo2fEnD4T_VjdN7G2LqVRASPqeFXC9tseT0ZeD3l2prACUcnh_9N2sVdcCWdsDes4yauo193xjlApjVNc7_HXJa/s2631/cover%20La%20mano%20nera%203D.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2631" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIuoiOZrttyotpzL84wutjxBtSkSaJ1Ccrt-bZ6-dhcz3_jVKim5UPicBZDVenlxui-82ofHW7wro1y00nQYrqwMnQGAHYNUrvXHo2fEnD4T_VjdN7G2LqVRASPqeFXC9tseT0ZeD3l2prACUcnh_9N2sVdcCWdsDes4yauo193xjlApjVNc7_HXJa/s320/cover%20La%20mano%20nera%203D.png" width="187" /></a></div><span style="font-family: inherit;">Sono una decina gli indagati e almeno 39 le vittime di un nuovo clamoroso caso di usura a Napoli, una dette tante città italiane colpite da questa piaga. Tra le vittime, un personaggio eccellente, il capitano del Napoli dello scudetto Giuseppe Bruscolotti.</span><p></p><p><span style="font-family: inherit;">Questo nuovo episodio di usura spinge non solo a non abbassare la guardia, in un Paese che sta attraversando un periodo gravissimo di stagnazione economica e di iper-inflazione, ma anche a informarsi su questa piaga nascosta della nostra società.</span></p><p><span style="font-family: inherit;">"<b><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/la-mano-neralusura-raccontata-da-chi-e-caduto-nelle-mani-di-strozzini-e-clan/">LA MANO NERA</a><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/la-mano-neralusura-raccontata-da-chi-e-caduto-nelle-mani-di-strozzini-e-clan/">. </a></b><b><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/la-mano-neralusura-raccontata-da-chi-e-caduto-nelle-mani-di-strozzini-e-clan/">L’usura raccontata da chi è caduto nelle mani di strozzini
e clan</a></b>" (Infinito edizioni) è un ottimo libro capace di spiegare in modo discorsivo, incisivo e avvincente tutto quel che c'è da sapere sul cancro sociale dell'usura, dai "cravattari" di quartiere alla gestione del fenomeno da parte dei gruppi criminali.</span></p><p><span style="font-family: inherit;">Il libro, firmato da Luigi Ciatti, avvocato tra i soci fondatori dell'Ambulatorio Antiusura, e dal giornalista Salvatore Giuffrida, è semplicemente imperdibile.</span><br /></p>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-8401779233902128022018-04-27T15:48:00.001+02:002018-04-27T15:48:43.290+02:00Blog: servizio sospeso sine die<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-1L3ruzCMGh0yWYfkH6T0TWvg1ghHKuXPlj2lp2AJKy4wUipcVDYPtPfsZ-aEbJysRo6hJRR_MHzu5Y9T_yPkNrGCP_EsGol43O2xxnDEoCEjmBcAVLMMfOYUtp3hJXXmTllRZ4vAa8g/s1600/shutterstock_298451855.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="990" data-original-width="1600" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-1L3ruzCMGh0yWYfkH6T0TWvg1ghHKuXPlj2lp2AJKy4wUipcVDYPtPfsZ-aEbJysRo6hJRR_MHzu5Y9T_yPkNrGCP_EsGol43O2xxnDEoCEjmBcAVLMMfOYUtp3hJXXmTllRZ4vAa8g/s320/shutterstock_298451855.jpg" width="320" /></a></div>
causa mancanza di forze e di tempoLuca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-30576398143021808792018-04-06T16:49:00.001+02:002018-04-06T16:49:19.584+02:006 aprile 1992, inizia l’incubo a Višegrad<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbj4dWtGgcWyilsHzuqz412I80ThBwklhLnXP4xo4m3Es_a6HmANde-MQ66B-LgdPYj_XZOmp_5P11Q50sBjrI-GUSyuo8b6Gzttq0g3PSf2AiY4PJiwBIKfncEXpEwBmzmqPPUwf7jts/s320/20180406_140703.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">26
anni fa aveva inizio la guerra in Bosnia Erzegovina con l’assedio di Sarajevo,
che con i suoi 1445 giorni è stato l’assedio più lungo della storia del
ventesimo secolo e, a Višegrad, con l’inizio dei bombardamenti ai danni delle
case dei musulmani-bosniaci.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Ripercorriamo
brevemente quei giorni grazie alle parole del </span></span><span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Adobe Garamond Pro Bold"; mso-bidi-font-weight: bold;">giornalista e
scrittore<b><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></b></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-language: IT;">Luca Leone nel <i style="mso-bidi-font-style: normal;">reportage</i> sul campo dal titolo </span><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/"><b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-language: IT;">Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio</span></i></b></a><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="Pa8" style="line-height: normal;">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Ragioni economiche, storiche e
strategiche portano, il 6 aprile 1992, unità serbe locali appartenenti alla
Jna, ovvero la <i>Jugoslovenska narodna armija</i>, ad aprire il fuoco contro
la città di Višegrad oltre che contro molti villaggi circostanti.</span></span><span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Adobe Garamond Pro";"><o:p></o:p></span></div>
<div class="Pa8" style="line-height: normal;">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Il referendum del 1° marzo 1992
aveva sancito quasi all’unanimità – con l’esclusione della quasi totalità dei
cittadini serbo-bosniaci, che si erano astenuti dalle urne, come chiesto dal
loro <i>leader </i>Radovan Karadžić – la volontà della Bosnia Erzegovina di
seguire l’esempio sloveno e croato e di proclamare l’indipendenza della
Repubblica dalla Jugoslavia. La reazione serbo-bosniaca è quasi immediata e si
concretizza in un diffuso intervento armato contro la Bosnia Erzegovina, sia a
Sarajevo che in molte città di confine. Tra queste, Višegrad.</span></span><span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Adobe Garamond Pro";"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal;">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Una breve
digressione. Il 6 aprile 1992 è il giorno in cui viene fatto formalmente
cominciare il conflitto in Bosnia Erzegovina. È il giorno in cui i cecchini, a
Sarajevo, assassinano Suada Dilberović e Olga Sučić. Qualche libro riporta la
data del 5 aprile per raccontare lo scoppio del conflitto. In realtà non è
così. Come non è vero, o non del tutto, che è quello il giorno in cui comincia
l’aggressione contro la municipalità di Višegrad. Si tratta, in verità, di date
simboliche, perché l’essere umano ha bisogno di catalogare tutto, e per farlo
necessita di un inizio e di una fine – trasferendo così negli archivi che forse
giungeranno ai posteri la sua, la nostra, biologica finitezza e fragilità.</span></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="Pa8" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">I primi segnali
dell’inizio del conflitto in Bosnia Erzegovina risalgono alla fine del 1991. La
prima vittima sacrificale fu la cittadina bosniaco-erzegovese di Ravno, ad
ampia maggioranza croato-bosniaca, attaccata dalle forze serbo-bosniache.
L’allora presidente bosniaco Alija Izetbegović, il presunto padre della Bosnia
Erzegovina, bollò quel primo episodio di pulizia etnica come un “fatto” tra
serbi e croati e tranquillizzò i suoi concittadini – come follemente avrebbe
fatto altre volte, in seguito, anche di fronte all’evidenza dell’inizio
dell’assedio a Sarajevo – asserendo che la Bosnia in quel conflitto sarebbe
rimasta neutrale. Chissà se l’intellettuale musulmano-bosniaco amico della
Libia e dell’Arabia Saudita (e degli Stati Uniti) lo pensava davvero. Le prime
richieste d’aiuto arrivano a Sarajevo, però, dai villaggi e dalle cittadine
lungo la Drina, in particolare da Bijeljina (che è ben più di una cittadina,
con i suoi quasi 115.000 abitanti) e da Zvornik. Parliamo del 4-5 aprile.</span></span></div>
<a name='more'></a> <span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Adobe Garamond Pro";"><o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Anche
a Višegrad tutto comincia prima del 6 aprile, in particolare minacce,
delazioni e le prime violenze. Il 6 aprile rappresenta, però, lo spartiacque
tra il prima e il dopo, tra ciò che era e mai più sarà. È, infatti, la giornata
in cui cadono le prime vittime ufficiali a Sarajevo – per quanto qualcuno
sostenga che il primo morto sia stato un uomo serbo fatto oggetto di colpi
d’arma da fuoco durante un matrimonio – e in cui l’esercito che fu jugoslavo,
la Jna, toglie le sicure e fa partire le prime bordate di artiglieria pesante
su Višegrad. La gente scappa.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">I
colpi di cannone sono destinati alle case della maggioranza musulmano-bosniaca.
Contestualmente, al confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina vanno ammassandosi
i soldati della Jna del Corpo di Ušice. La maggior parte dei musulmani-bosniaci
cerca di sfuggire ai bombardamenti lasciando come può la città e i villaggi
circostanti. Un gruppo di musulmani-bosniaci reagisce all’aggressione militare
delle unità della Jna prendendo in ostaggio alcuni serbo-bosniaci e occupando
la centrale idroelettrica e la diga. Minaccia di far saltare in aria l’enorme
muro di cemento armato che ferma la corsa di milioni di litri d’acqua dolce. Le
conseguenze sarebbero gravissime perché una massa d’acqua incontrollabile e
dalla spaventosa forza bruta si riverserebbe su tutta quella regione della
Bosnia e dilagherebbe poi in Serbia, spazzando via tutto, con perdite
economiche e di vite umane enormi. A capo della banda di cittadini musulmani di
Višegrad c’è Murat Šabanović. I <i>media </i>sono attratti dalla notizia come
orsi dal miele. Comincia una drammatica contrattazione in diretta televisiva,
mentre sia Višegrad sia le cittadine e i villaggi nei dintorni si vanno svuotando
ulteriormente per paura che l’impossibile – la deflagrazione della diga – possa
d’incanto rivelarsi possibile. L’iniziativa di Šabanović e dei suoi ha
l’effetto di fermare le cannonate e di congelare lungo il confine la presenza
del Corpo di Ušice. Per quasi una settimana la regione vive come sospesa in una
situazione di stallo, finché il 12 aprile Šabanović e i suoi cedono, rivelando
il <i>bluff</i>. Le forze armate jugoslave riprendono il controllo della diga e
della centrale idroelettrica; il Corpo di Ušice, il giorno dopo, 13 aprile, un
lunedì, entra in Bosnia e lancia l’attacco contro una Višegrad ormai largamente
spopolata. Vi sono scontri a fuoco tra i militari jugoslavi arrivati dalla
Serbia e sacche di resistenza musulmana in città, ma le perdite di vite umane
sono minime e ben presto il Corpo di Ušice prende il controllo dell’intero
territorio, sistemando in tutti i punti strategici carri armati e artiglieria
pesante con i quali tenere in scacco la città e i villaggi intorno. Vengono
effettuati arresti. Alcuni musulmani-bosniaci vengono maltrattati, altri
picchiati, la maggior parte interrogati e poi rilasciati. Attraverso la radio e
la televisione, esercitando pressioni su alcuni personaggi stimati dai
bosniaci-musulmani di Višegrad, la Jna convince la maggior parte dei musulmani
che avevano in precedenza lasciato la città a farvi ritorno. In gioco ci sono
le proprie case, i beni, i ricordi. E, ancor di più, i posti di lavoro: la
minaccia è che coloro i quali non si presenteranno in ufficio o in fabbrica
saranno licenziati. Dopo dieci duri anni di crisi economica, questo è un
pericolo per molti insostenibile. Nessuno pensa, in quel momento, che in ballo
possa esserci ben di più. La vita. Alla fine di aprile, così, la maggior parte
dei bosniaci-musulmani ha vinto ogni residua resistenza ed è tornata in città.
Si parla di circa 13.000 persone rientrate in quei giorni.</span></span></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-51802490687939664702018-03-01T13:06:00.003+01:002018-03-01T13:07:13.112+01:00Trentanove ore al gelo, altro che pantofole...<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjshUJnMRFYEiRVgcNuY4qxAEYq8swGbKkpp-rNhPgsKrlJINKPL0Vqs888zdMPL2KPBHI5XpyyLpUgE53qREvrTSSxPlK46gtc-o_uKXHMVodWLT6yoaOD3Ikpnew5d5EMzgvwUpKfH6Q/s1600/P_20180301_130000.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjshUJnMRFYEiRVgcNuY4qxAEYq8swGbKkpp-rNhPgsKrlJINKPL0Vqs888zdMPL2KPBHI5XpyyLpUgE53qREvrTSSxPlK46gtc-o_uKXHMVodWLT6yoaOD3Ikpnew5d5EMzgvwUpKfH6Q/s320/P_20180301_130000.jpg" width="180" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">Il
vecchio distributore – che mai e poi mai, per svariate ragioni, rimpiangeremo –
ha scelto la settimana più fredda dell’anno per rendere i libri come da
contratto. Abbiamo così ricevuto alle otto del mattino di un gelido martedì 27
febbraio che ricorderemo a lungo ben tredici carton-pallet di dimensione
centimetri 120 per 80 di base, alti 80 centimetri. Dei mostri. Dentro le rese
nostre e quelle di un editore amico, che non aveva spazi logistici sufficienti
ad affrontare l’opera titanica. Totale: quasi 26.000 libri per circa quattrocento
titoli da lavorare. La maggior parte gettati dentro alla rinfusa. Molti dei
quali mai hanno visto il mondo al di fuori del magazzino del distributore.
Tanto, quando sono gli altri a pagare per i costi di stampa, qual è il
problema? L’ambiente? L’ecologia? Questi sconosciuti.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Il
lavoro, all’aperto, si è svolto dalle otto del mattino del 27 febbraio all’una
di notte del 28 febbraio; poi dalle otto del mattino del 28 febbraio alle
undici di sera del giorno stesso. Con l’incubo della neve (che per un’oretta in
effetti è scesa, il 27 pomeriggio), annunciata dalle dieci di sera del 28, e
con temperature che hanno raggiunto i -7 gradi centigradi. Il tutto, in due
persone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjusTe4cMn9n2jNVvdc2mMz87XFJVIsLdCYAHQy23WpdkB-PPf5wNEzauke2KQlm915G8QizKggLrEDj-UFuya_TN4S8MPVDKj9jkUtkubpD53h-lKaWQnSpAmhSXAqa0gvvw-r1w3as_4/s1600/P_20180301_130021.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjusTe4cMn9n2jNVvdc2mMz87XFJVIsLdCYAHQy23WpdkB-PPf5wNEzauke2KQlm915G8QizKggLrEDj-UFuya_TN4S8MPVDKj9jkUtkubpD53h-lKaWQnSpAmhSXAqa0gvvw-r1w3as_4/s320/P_20180301_130021.jpg" width="180" /></a><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Naturalmente
il telefono non ha fatto altro che squillare per due giorni. Ma rispondere era semplicemente
impossibile. Qualcuno ha anche scritto stizzito, sia sms che e-mail. Chissà mai
perché in tanti, troppi, hanno il brutto vizio di attaccare il prossimo prima
di sincerarsi che sia ancora vivo e in condizione di intendere e di volere…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Ora
ci troviamo tra piramidi e colonne di libri, con una domanda che ci mulina nel
cervello: che farne?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Vedremo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Tutto
questo, alla fine, per dire che siamo tornati su piazza e che a volte ci sono
persone costrette a impegnarsi in lavori che gli altri nemmeno immaginerebbero.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Qualche
anno fa una vecchia collaboratrice mi “accusò” di aver scelto di fare questo
lavoro in proprio per starmene in pantofole, mentre lei, poverina, ogni giorno
doveva smazzarsi dei chilometri in auto per venire al lavoro. Io in quelle
trentanove ore, passate tra l’altro senza mangiare, tranne ogni tanto un tè
caldo (che diventava gelato nel volgere di dieci minuti) di pantofole non ne ho
viste. Ma le sognavo. Vedo e ascolto ogni giorno tanti luoghi comuni. Magari
prima di spararne fuori altri, sarebbe bello che in tanti sperimentassero l’esperienza
di riordinare 26.000 libri al gelo. Altro che pantofole, mia cara ex collaboratrice…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Nelle due foto, qualche scorcio di colonne in smaltimento...</span></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-75875299192255670922018-02-26T17:30:00.001+01:002018-02-26T17:30:06.183+01:00Višegrad, 27 febbraio 1993: la strage dei passeggeri del diretto 671<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<a href="https://www.blogger.com/Vi%C5%A1egrad,%2027%20febbraio%201993:%20la%20strage%20dei%20passeggeri%20del%20diretto%20671" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1030" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSs9bRX0sho0-4TD3Lj23HQMI5UqFtK8tj6rCE_Ef3_vkfKpWJM2LWd8sk3QVvHO2lsoQmhN5YeOiXzHG86mWnK6tSefXm5Bghz7zhpBomVdW4H8erQFJE8FRhZCTltSPW7c7drz-uoGE/s320/pagina-33-treno-diretto-671.jpg" width="206" /></a><b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-language: IT;">Višegrad </span></b><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">è una cittadina della<b> </b></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">Bosnia orientale che ha vissuto, a partire dalla
primavera del 1992, sotto un regime del terrore e dell’orrore comandato da un
gruppo di paramilitari serbo-bosniaci sostenuti dall’esercito serbo, guidato
dai cugini <b>Milan </b>e<b>
Sredoje Lukić. </b>I due si rendono protagonisti, nel corso di quella terribile
estate del 1992, di una serie di episodi disumani, tra cui l’uccisione a sangue
freddo di sette musulmani<b>-</b>bosniaci, i cui cadaveri vengono
gettati nella Drina, e della combustione di cinquantacinque persone – tra cui
una neonata di tre giorni di vita – in una cantina di <i>Pionirska ulica</i>,<i> </i>nella<i> </i>quale i Lukić
lanciano ordigni incendiari alimentando poi le fiamme per ore con la benzina.
L’orrore continua con toni di questo genere per tutta l’estate, finché la <b>pulizia
etnica</b> ai danni dei <b>musulmani-bosniaci</b> – che
costituivano il 63 per cento della popolazione locale – viene portata a termine
con operazioni di rastrellamento, deportazioni e omicidi di massa di centinaia
di civili all’interno di case private. Circa <b>tremila persone</b> vengono <b>uccise</b> e
fatte scomparire. Il </span><b><span style="font-family: "Adobe Garamond Pro Bold", serif; font-size: 11.5pt;">27 febbraio del 1993,
</span></b><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">come ricorda il giornalista e scrittore<b> </b></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">Luca Leone in </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;"><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/"><b><i>Višegrad. L’odio,
la morte, l’oblio</i></b></a></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;"> è una data importante nella cronologia dei fatti. “Il treno <i>diretto
671</i>, partito da Belgrado con destinazione Bar, entra nel territorio della
Repubblica serba di Bosnia, sempre nel comune di Rudo. Il convoglio viene fatto
fermare dai paramilitari dei cugini Lukić nella stazione di Štrpci, una
frazione di Rudo. I paramilitari avrebbero solo il mandato di controllare i
documenti di tutti i passeggeri, ma dal convoglio vengono fatte scendere
diciannove persone “non serbe”: un croato e diciotto musulmani-bosniaci. Gli
sventurati, una volta scesi dai vagoni, vengono derubati e abusati
fisicamente, come consuetudine delle <i>Aquile bianche</i>. Quindi vengono
fatti salire a forza su un camion e, condotti nei pressi del <i>Vilina Vlas</i>,
nella zona termale di Višegrad, vengono torturati tra i resti di una casa
bruciata da un rogo lungo la riva della Drina. Terminato il divertimento, tutti
vengono eliminati con un colpo alla testa e i loro corpi gettati nel fiume. I
loro resti non sono mai stati ritrovati. Dei trenta sospettati per questo
eccidio, al momento solo uno, Nebojša Ranisavljević da Despotovac è stato
condannato, nel 2002, dal tribunale di Bjelo Polje, a quindici anni di carcere
(condanna poi confermata in appello dalla Corte suprema del Montenegro
nell’aprile del 2004). Ranisavljević è stato rilasciato per buona condotta nel
2011 ed è tornato uomo libero. Nel 2014 sono poi stati arrestati altri quindici
presunti responsabili della strage, al momento ancora in attesa di sentenza
definitiva.”</span></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://www.blogger.com/Vi%C5%A1egrad,%2027%20febbraio%201993:%20la%20strage%20dei%20passeggeri%20del%20diretto%20671" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5L4bhIUa2F8G0TvGklvpQVZL6sU7tIjU8tUCLGBabVRQnW-gcsDxhMYRef9SCIvjfrotr0xeOh4uivY_LvKgaPI9D9UG67LKSRcUIqIrnYdNkADNxPcEPv56-8x4qzWfROHW44uGx44Q/s320/coperttina+Visegrad.jpg" width="215" /></a><b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Il
libro:</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br />
Titolo: Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio<br />
Autore: Luca Leone<br />
€ 14,00 – pag. 208<br />
Con il patrocinio di <b>Amnesty
International sezione italiana, Cisl Emilia Romagna, Iscos Emilia Romagna,
Mirni Most<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Risultato" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-indent: 0cm;">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">L’Autore<o:p></o:p></span></b></div>
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US;">Luca
Leone (Albano Laziale, 1970), giornalista professionista, saggista, romanziere
e <i>blogger</i>, è laureato in Scienze
politiche. È direttore editoriale e co-fondatore della casa editrice Infinito
edizioni. Ha scritto per molte testate. Ha firmato una ventina di libri per più
editori; tra questi, per Infinito edizioni, ama ricordare: </span><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US;">Srebrenica. I giorni della vergogna </span></i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Arial; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US;">(2005);
</span><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US;">Bosnia Express </span></i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: EN-US;">(2010);
<i>Saluti da Sarajevo </i>(2011); <i>Mister sei miliardi</i> (2012); <i>Fare editoria</i> (2013); <i>I bastardi di Sarajevo</i> (2014); <i>Srebrenica. La giustizia negata</i> (con
Riccardo Noury, 2015); <i>Eden. Il paradiso
può uccidere</i> (2016); <i>Vai Razzo,
veloce e feroce</i> (2016, con Giuliano Razzoli).</span>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-23293102844268442812018-02-22T10:04:00.001+01:002018-02-22T10:05:00.279+01:00In libreria il Rapporto 2017-2018 di Amnesty International<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/rapporto-2017-2018/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq1YDDafj8nmKLQW5v14zU6Ijizdi8H1tMGgqXZarh7E-4kuzzJYnHR-gzUXjT2I5UuufMAbWROdmcf2kJ5yM5qMt0Jlba80AaWz68VDCGUD38KKbbM2MdYNsvtSsxAbZuJsNgJjvw6JY/s320/copertina+Rapporto+2017-2018.jpg" width="226" /></a><br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/rapporto-2017-2018/">Rapporto
2017-2018<br />
La situazione dei diritti umani nel mondo</a><o:p></o:p></span></i></b></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">(€ 19,90 – pag.
608)<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;"> </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">di Amnesty
International</span></div>
<div align="center" class="Default" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Introduzione di Salil Shetty</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">“Siamo entrati nel 2018, 70° anniversario della Dichiarazione universale
dei diritti umani, eppure è fuori di dubbio che i diritti umani non possono
essere dati per scontati da nessuno di noi. Di certo non possiamo dare per
scontato il fatto di poterci riunire per protestare o per criticare i nostri
governi. Né possiamo dare per scontato che avremmo a disposizione un sistema
previdenziale quando saremo vecchi o invalidi; che i nostri bambini potranno
crescere in città con un’aria pulita e respirabile; o che, in quanto giovani,
lasceremo la scuola per trovare lavori che ci permetteranno di comprare una
casa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">La battaglia per i diritti
umani non è mai vinta definitivamente, in nessun luogo e in nessun momento
storico. I confini si spostano di continuo, per cui non c’è spazio per il
compiacimento. Nella storia dei diritti umani, questo non è mai stato più
chiaro di ora. Ma, dovendo far fronte a sfide senza precedenti in tutto il
mondo, le persone hanno continuato a dimostrare che la loro sete di giustizia,
dignità, uguaglianza non verrà spenta, trovando ancora modi nuovi e coraggiosi
per esprimere questo bisogno, spesso a caro prezzo. Nel 2017, questa battaglia
globale per i valori ha raggiunto un nuovo livello d’intensità”.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Con queste parole </span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Salil
Shetty, </span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Segretario generale di <b>Amnesty International</b>, presenta il <b><i><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/rapporto-2017-2018/">Rapporto
2017-2018. La situazione dei diritti umani nel mondo</a></i></b>, la nuova
edizione del rapporto annuale dell’organizzazione che si batte da quasi 60 anni
per la <b>difesa dei diritti umani</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div style="margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/rapporto-2017-2018/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1yIdZQJQ9fC6861vvFIBPUjqDIT3-t2H0QVWzKwURaxE3Ok94veNBink6kaNJ9Z0dMxJp4hO6PYml9JvhYeRU_nvJ0AIBIFQLT-4U5iZeMWYCyRrUW3F40R-Nx7AD00Ph1yEJ385QeA0/s320/back+Rapporto+2017-2018.jpg" width="226" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">Il <b><i><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/rapporto-2017-2018/">Rapporto
2017-2018</a></i></b> documenta la situazione dei diritti umani in <b>159 paesi</b> e <b>territori</b> durante il 2017.<span class="apple-converted-space"> </span></span><b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Conflitti</span></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">, misure di <b>austerità</b> e <b>calamità
naturali</b> hanno creato nel corso dell’anno che si è appena chiuso <b>maggiore povertà</b> e <b>insicurezza</b> per <b>milioni di
persone</b>, costrette a scappare dalle loro case e a cercare rifugio altrove,
all’interno dei loro paesi od oltre i confini nazionali. La <b>discriminazione</b> è diffusa in tutto il
mondo e talvolta ha avuto conseguenze mortali per le vittime. I governi di
tutti gli schieramenti hanno continuato a reprimere <b>la libertà d’espressione, associazione e riunione</b>, anche minacciando
e attaccando giornalisti, difensori dei diritti umani e attivisti per
l’ambiente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Ancora
una volta, ovunque nel mondo sono emersi il coraggio e la determinazione di
milioni di persone che si sono impegnate contro le ingiustizie, per chiedere
che le loro voci fossero ascoltate e i loro diritti rispettati. Queste persone hanno
contribuito a ottenere giustizia per i crimini del passato e hanno ricordato
giorno dopo giorno alle autorità che dovranno rispondere delle loro azioni. C’è
ancora tanto da fare ma i progressi su tematiche come i diritti delle persone
Lgbti dimostrano quali risultati possiamo raggiungere quando c’impegniamo a
favore dei diritti umani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
<a name='more'></a><br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Il libro:</span></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;"><br />
Titolo: Rapporto 2017-2018. La situazione dei diritti umani nel mondo<br />
Autore: Amnesty International<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">€
19,90 – pag. 608<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">L’Autore<span style="color: #00b050;"><br />
</span></span></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Amnesty International è
un’organizzazione non governativa indipendente, una comunità globale di
difensori dei diritti umani che si riconosce nei princìpi della solidarietà
internazionale. L’associazione è stata fondata nel 1961 dall’avvocato inglese
Peter Benenson, che lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di
coscienza. La visione di Amnesty International è quella di un mondo in cui a
ogni persona siano riconosciuti tutti i diritti umani sanciti dalla
Dichiarazione universale dei diritti umani e da altri atti sulla protezione
internazionale dei diritti umani. Per maggiori informazioni: www.amnesty.it</span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-31268986693288345562018-02-21T16:00:00.003+01:002018-02-21T16:00:36.707+01:00I NOCCHIERI DELLE PAROLE - Roma, Venerdì 23/2/2018 alle 18,00<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/matvejevic-e-io-due-marinai/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1328" data-original-width="945" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCHbsuXBhJ8cHmb606wH56F0TwfL0OI_aV5r2yPRmqxG3zYirGpKD0sbXM5sjVt8Qa7kTlGcxITb6mOOXebshIhDZhxQ5atloIR3QeLI3AmJPjVwCD-sGjZBsFkEAASQF5KLhXwuoes2o/s320/MondoEx_23febOre18_CurvaPura.jpg" width="227" /></a><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 16.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">I
NOCCHIERI DELLE PAROLE</span></b><br />
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 16.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Roma, </span></b><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Venerdì
23/2/2018 alle ore 18:00</span></b></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 14.0pt; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Spazio Curva Pura, Via Giuseppe Acerbi, 1A<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Un anno fa, veniva a mancare Predrag
Matvejević, scrittore cosmopolita che da sempre ha messo il potere della sua
parola al servizio dell’impegno civile e di un’Europa senza frontiere, figlia
del <i>logos </i>Mediterraneo. Quindici anni
fa nasceva a Roma, dalle donne provenienti dai diversi paesi della Jugoslavia
di ieri, l’Associazione LIPA, impegnata da sempre per il dialogo tra le due
sponde dell’Adriatico. Nell’ambito della rassegna Mondo Ex, l’incontro “<i>I nocchieri delle parole</i>” è un invito a
riflettere sull’importanza della parola scritta, per comprendere al meglio la
complessità del mondo. Le parole - scritte e condivise a voce, lo strumento per
eccellenza per opporsi alle barbarie dell’ignoranza, dell’intolleranza e della
violenza.</span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">In dialogo, i nocchieri delle parole
tra l’Italia e il Mondo Ex, ognuno con le proprie modalità di leggere, di
scrivere, di trasmettere, e di coinvolgere:</span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Luca Leone</span></b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">, editore, <i>Infinito edizioni</i><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Anita Vuco</span></b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">, traduttrice letteraria
e poetessa bilingue<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Tommaso Di Francesco</span></b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">, giornalista de <i>il manifesto</i><o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Fatima Neimarlija</span></b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">, mediatrice
culturale, Presidente dell’Associazione “Bosna u srcu”</span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Hanno in comune alcuni tratti: hanno conosciuto Matvejevi</span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">ć e il loro lavoro serba le tracce del suo, usano la parola per
creare connessioni tra l’Italia e i Balcani e non si tirano indietro. Fare
cultura è una forma di impegno. Ascolteremo cosa orienta il loro impegno e cosa
propongono per fare breccia nell’indifferenza.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/matvejevic-e-io-due-marinai/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhANFEfJbdQ9g5iLBm8tPl6YjAiKHHrxDdnqZBslSRloiJ0bzAt_eM9va1aGgG3f6zyODA3836QreVOIdaGEHLg6296Uwpho8aB2qvd7ZGE6JyYxVjiGwWwQsgwEz4eYRilU0TKMQaoiM8/s320/copertina+Matvejevic+e+io+due+marinai.jpg" width="215" /></a><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Presentazione del libro <i>Matvejević
e io, due marinai </i>di Giacomo Scotti, Infinito edizioni, 2017</span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Visita guidata alla
Mostra senza giuria, re-design dei poster della ex-Jugoslavia di Zoran Cardula<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">a cura di <b>Valentina Caprara</b></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Assaggio musicale a
cura di <b>Yva@the Toy George dj set </b>con
Ex Yu pop, synth e pop - electro <o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">ore 19:30 – 20:15</span></div>
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Modera l’incontro </span><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Ksenija Fonović</span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">, Associazione LIPA</span></b>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-91817043776188525392018-02-20T18:02:00.000+01:002018-02-20T18:02:53.603+01:0021 febbraio 2006, Višegrad: a L'Aja inizia il processo contro Milan Lukić<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYleAe_FiNC_lzk_r_FxVX_XowAKng-yeRE3jsnTOOcmGCIa3M1siICfF_usflNnnSimsCPtEl3lngYhMalFZIB2FM_3H75EzunzP9wGTth5P1QVsHMQ7a_VP9_J5h3iIBrI3oFQSe8kc/s320/coperttina+Visegrad.jpg" width="215" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Višegrad </span></b><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">è una cittadina della<b> </b></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Bosnia orientale che ha vissuto, a partire dalla
primavera del 1992, sotto un regime del terrore e dell’orrore comandato da un
gruppo di paramilitari serbo-bosniaci sostenuti dall’esercito
serbo, guidato dai cugini <b>Milan </b>e<b> Sredoje Lukić. </b>I due si rendono
protagonisti, nel corso di quella terribile estate del 1992, di una serie di
episodi disumani, tra
cui l’uccisione a sangue freddo di sette musulmani<b>-</b>bosniaci,
i cui cadaveri vengono gettati nella Drina, e della combustione di cinquantacinque persone – tra
cui una neonata di tre giorni di vita – in una cantina di <i>Pionirska ulica</i>,<i> </i>nella<i> </i>quale i Lukić lanciano
ordigni incendiari alimentando poi le fiamme per ore
con la benzina. L’orrore continua con toni di questo genere per tutta
l’estate, finché la <b>pulizia etnica</b> ai danni dei <b>musulmani-bosniaci</b> –
che costituivano il 63 per cento della popolazione locale – viene portata a
termine con operazioni di rastrellamento, deportazioni e omicidi di massa di centinaia di civili all’interno di case private.
Circa <b>tremila persone</b> vengono <b>uccise</b> e fatte
scomparire. Il <b>21 febbraio 2006</b> Milan Lukić<b> </b>viene messo a disposizione
del Tpi, dopo essere stato catturato in Argentina, nell’estate del 2005. Lukić<b>
</b>viene condannato in via definitiva all’ergastolo nel dicembre del 2012.</span></div>
<a name='more'></a><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9pt; line-height: 115%;">Una testimonianza di come, fino ai primi anni Duemila<b> </b></span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Lukić girasse indisturbato sul territorio di Višegrad
è raccolta dal<b> </b></span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">giornalista Luca Leone in </span><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/"><b><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio</span></i></b></a><b><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;"> </span></i></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10pt; line-height: 115%;">nella sua intervista a<b><i>
</i></b></span><span class="A1"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;">Bakira Hašečić, una vera Lady Wiesenthal del conflitto in
Bosnia-Erzegovina.</span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<span class="A1"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;">“Abbiamo piantato un’altra volta le tende qui
a Kosovo Polje e una sera del 2001 vediamo arrivare una grossa automobile nera.
Un poliziotto della Iptf</span></span><span class="A11"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 7.0pt; line-height: 115%;">1 </span></span><span class="A1"><span style="font-family: "calibri" , "sans-serif"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;">esce
dall’auto ed entra nella mia tenda. Nel farlo, urta con la testa e gli cade il
cappello in terra. Esce per recuperare il cappello e nel frattempo io riesco
ad appuntarmi il numero della targa della macchina. L’uomo torna all’auto e
alla radio, parlando con qualcuno, dice: ‘Chiederò quanti sono’. Allora tutti
abbiamo capito di non avere a che fare con un poliziotto dell’Iptf ma con Milan
Lukić in persona. Si avvicina al portabagagli della macchina, lo apre… era
vuoto. Abbiamo pensato che lui e quello seduto in auto, che lo aveva
accompagnato, fossero venuti a rubarci i viveri, che ci erano stato consegnati
proprio quel giorno. Da dentro la macchina la voce del secondo uomo gridava:
“Padrone! Padrone!’, l’urlo che proprio Lukić lanciava quando entrava nelle
case delle sue vittime. Allora siamo tutti scappati da dentro le tende e ci
siamo affrettati verso il torrente… – ora ride di gusto – …ormai era una prassi
consolidata, perché quando durante la guerra i <i>četnici </i>entravano nelle
nostre case noi scappavamo sempre tutti verso il torrente…”.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Il
libro:</span></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br />
Titolo: Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio<br />
Autore: Luca Leone<br />
€ 14,00 – pag. 208<br />
Con il patrocinio di <b>Amnesty
International sezione italiana, Cisl Emilia Romagna, Iscos Emilia Romagna,
Mirni Most<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Risultato" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-list: none; tab-stops: 36.0pt; text-indent: 0cm;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="OLE_LINK2"></a><a href="https://www.blogger.com/null" name="OLE_LINK1"><b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">L’Autore<o:p></o:p></span></b></a></div>
<div class="Risultato" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-list: none; tab-stops: 36.0pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Luca Leone (Albano Laziale, 1970),
giornalista professionista, saggista, romanziere e <i>blogger</i>, è laureato in Scienze politiche. È direttore editoriale e
co-fondatore della casa editrice Infinito edizioni. Ha scritto per molte
testate. Ha firmato una ventina di libri per più editori; tra questi, per
Infinito edizioni, ama ricordare: </span><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Srebrenica. I giorni della vergogna </span></i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">(2005); </span><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Bosnia Express </span></i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">(2010); <i>Saluti da Sarajevo </i>(2011); <i>Mister sei miliardi</i> (2012); <i>Fare editoria</i> (2013); <i>I bastardi di Sarajevo</i> (2014); <i>Srebrenica. La giustizia negata</i> (con
Riccardo Noury, 2015); <i>Eden. Il paradiso
può uccidere</i> (2016); <i>Vai Razzo,
veloce e feroce</i> (2016, con Giuliano Razzoli).<o:p></o:p></span></div>
<div class="Risultato" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-list: none; tab-stops: 36.0pt; text-indent: 0cm;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 8.0pt; line-height: 115%;">Per
informazioni:<br />
Infinito edizioni: 059/573079 - Maria Cecilia Castagna: 331/2182322<o:p></o:p></span></i></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 8.0pt; line-height: 115%;">La
presente e-mail è rivolta ai clienti, ai partner e affiliati, alle liste
autorizzate dei nostri autori e ai destinatari della newsletter che ne hanno
fatto richiesta. In caso di errori, provvederemo immediatamente a rimuovere il
vostro nominativo dal nostro elenco, scusandoci per l'inconveniente. Chi non
fosse più interessato, è pregato di rimuoversi cliccando sul seguente </span><a href="http://www.infinitoedizioni.it/removemail.php"><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 8.0pt; line-height: 115%;">link</span></a><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 8.0pt; line-height: 115%;">. Infinito edizioni srl – via Mariano 6 –
41043 Formigine (MO) – 059/573079<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 8.0pt; line-height: 115%;">Attenzione, questa mail è inviata da una
casella non presidiata, per rispondere scrivete a </span><a href="mailto:comunicazione@infinitoedizioni.it"><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 8.0pt; line-height: 115%;">comunicazione@infinitoedizioni.it</span></a><u><span style="color: blue; font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 8.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></u></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-31554167640848698232018-02-13T14:53:00.002+01:002018-02-13T14:53:22.609+01:00“Fuga dalla Corea del Nord”, in equilibrio (instabile) lungo il 38° parallelo<br />
<div class="MsoNormal">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/fuga-dalla-corea-del-nord/" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="526" data-original-width="821" height="205" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAoUFE50STf7onBK6Ytm3qjWnSUqSJWAMTtDrXfhDisp2gqFhF500pXKylygTUkFBLGjUQOks7DMysUsKg9ZGcUPupzRfh2GWOkehuy8dDouSp-_aTfiVXpm_2U7OFb5IPzQOAg35IS5k/s320/Fuga+dalla+Corea+del+nord++news+sito.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">In
questi giorni gli occhi del mondo sono puntati verso l’Asia, lungo la
direttrice del 38° parallelo, che negli anni ’50 rappresentava la linea di
confine tra la Corea del Nord e quella del Sud. La guerra, che prese avvio
nell’estate del 1950, fu uno degli esempi più eclatanti del periodo della
guerra fredda e sancì, al suo termine, la netta divisione tra le due Coree.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Un
fatto storico si è verificato durante la cerimonia di apertura dei XXIII Giochi
Olimpici invernali di </span><span style="background: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Pyeongchang, in Corea del Sud,
quando gli atleti delle </span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial;">due Coree hanno sfilato insieme sotto un'unica
bandiera che rappresentava l'intera penisola. Il clima di disgelo è continuato
con una stretta di mano <span style="background: white;">fra il presidente della
Corea del Sud Moon Jae-in e Kim Yo-jong, la sorella più giovane del leader
nordcoreano Kim Jong-un, che ha fatto il giro del mondo.<strong> </strong></span></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/fuga-dalla-corea-del-nord/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1079" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAUcw57_ZAsLNvYzSBz0bg419hKK3FDT1IA-cWMlmU8yqiRn8lAAZjUwx6LcRYGvvH0VRRA2Vim4m1lEXdsgZGZXHuV9xkbDetEDhrpSl0CEwDmaeXX5TN2Rl-nDlPRvEOjLeqCHPd__c/s320/copertina+Fuga+dalla+Corea+del+Nord.jpg" width="215" /></a><b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial;"><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/fuga-dalla-corea-del-nord/">Fuga
dalla Corea del Nord</a></span></i></b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial;">, </span></i><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">romanzo di Daniele Zanon appena uscito in libreria,
nasce dalla testimonianza (anonima per questioni di sicurezza) di un’operatrice
di un’organizzazione non governativa attiva nel campo della tutela dei diritti
umani. In questo libro si racconta di una</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;"> rocambolesca fuga di un gruppo di ragazzi
in una comune di rieducazione, che s’intreccia con la deificazione della
famiglia al potere, quella dei Kim, l’onnipotenza dei militari e con lo strano
caso di una rara famiglia occidentale che risiede a Pyongyang. Con tratto lieve
e deciso l’autore </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">tratteggia gli aspetti più dolorosi di una
dittatura sconosciuta ai più</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">, definita dalle Nazioni Unite “un’unica grande
prigione”</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">“Certi
libri hanno il potere di far entrare nella coscienza collettiva la
consapevolezza di un luogo o di una problematica. Mi auguro che </span><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Fuga dalla Corea del Nord</span></i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"> faccia prendere
coscienza delle condizioni di vita del popolo nordcoreano, considerate dalle
Nazioni Unite fra le peggiori al mondo”. (Alex Zanardi)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">Con
il patrocinio di </span><b style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;">Amnesty International</b></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"></span></b></div>
<a name='more'></a><b> </b><br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Il libro:</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;"><br />
Titolo: Fuga dalla Corea del Nord<br />
Autore: Daniele Zanon – prefazione di Alex Zanardi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">€
13,00 – pag. 224<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Con
il patrocinio di Amnesty International<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">L’autore:</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;"><br />
</span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 9pt; font-weight: normal;">Daniele Zanon</span></strong><span class="apple-converted-space"><b><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 9pt;"> </span></b></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 9pt;">(1972),</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;"> sceneggiatore e regista, vive a Cittadella (Padova).
Collabora con molti studi di produzione video, si occupa di didattica del fare
cinema nella realtà della scuola superiore e ha lavorato in ambienti
educativamente critici come il carcere minorile e le comunità di recupero.
Laureato in Scienze Religiose, insegna in un liceo della provincia di Padova.<br />
Con Infinito edizioni ha pubblicato<span class="apple-converted-space"> <i>Mass Games</i> </span>(2014), <b><i><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto.php?tid=307"><strong><span style="color: #000001; font-family: Verdana, sans-serif; font-weight: normal; text-decoration-line: none;">Nina nella grande guerra</span></strong></a></i></b><span class="apple-converted-space"> </span>(2015), <span class="apple-converted-space"> </span><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto.php?tid=338"><strong><i><span style="color: #000001; font-family: Verdana, sans-serif; font-weight: normal; text-decoration-line: none;">il</span></i></strong><strong><span style="color: #000001; font-family: Verdana, sans-serif; text-decoration-line: none;"> </span></strong><strong><i><span style="color: #000001; font-family: Verdana, sans-serif; font-weight: normal; text-decoration-line: none;">Battaglione Bosniaco</span></i></strong></a><span class="apple-converted-space"> </span>(2016, con Valerio Curcio), <i>L’oro del Congo</i> (2017, con Daniele
Gobbin).<o:p></o:p></span></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-25255311824828131902018-02-06T16:40:00.001+01:002018-02-06T16:40:12.789+01:006 febbraio, Giornata Mondiale contro le Mutilazioni Genitali Femminili<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBnrVbgd0L4WdOZBBE5Ta_m2AEnedjUU6W3JnP4NfHBt3tFRr_C1JILRA0nt9qz9Ox85uBlodMBUi2RAXCJDVAIHDAee6VmJr0xzYCHznfupsCH-0jjKXpkNO5PUAgJHvaZaG2EOQvqS4/s1600/escissione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1080" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBnrVbgd0L4WdOZBBE5Ta_m2AEnedjUU6W3JnP4NfHBt3tFRr_C1JILRA0nt9qz9Ox85uBlodMBUi2RAXCJDVAIHDAee6VmJr0xzYCHznfupsCH-0jjKXpkNO5PUAgJHvaZaG2EOQvqS4/s320/escissione.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Duecento milioni di bambine e ragazze in almeno trenta Paesi
nel mondo, tra le 61.000 e le 80.000 giovani nel nostro Paese, hanno subìto
mutilazione genitale femminili. Numeri spaventosi che, come ogni diritto
negato, non fanno rumore. La mutilazione genitale femminile non è solo un'emerita porcheria, ma è anche un crimine contro l'umanità, un crimine contro cui lottare senza sosta affinché finalmente scompaia e la salute sessuale e riproduttiva e la vita stessa delle bambine e delle donne che la subiscono non continui a essere messa a rischio da un fenomeno che è solo figlio di ignoranza, intolleranza e machismo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">In occasione del 6 febbraio, Giornata Mondiale contro
le Mutilazioni Genitali Femminili regaliamo un estratto della storia di Nice,
keniana coraggiosa, raccolta dalla penna sensibile di Emanuela Zuccalà </span><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/donne-che-vorresti-conoscere/"><b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">in
Donne che vorresti conoscere</span></i></b></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; text-align: justify; text-indent: 8pt;">Per spiegare la rivoluzione che dal villaggio
masai di Nomayianat sta investendo l’intera area, Nice torna indietro di quindici
anni, quando lei era una piccola orfana terrorizzata che sgattaiolava fuori da
casa dello zio per scomparire sotto il grande albero nell’attesa che le luci
del giorno e l’eccitazione per la cerimonia facessero dimenticare la sua
assenza nel conteggio delle bambine da “tagliare”. Per due volte s’è sottratta
in questo modo all’<i>emuatare</i>, il sanguinoso e ineluttabile rito di passaggio
all’età adulta per le femmine, guidata solo da un istinto infantile impossibile
da addomesticare: «Sapevo che avrei pianto e gridato, condannando la mia
famiglia alla vergogna. Durante la circoncisione, le bambine masai devono stare
zitte e ferme sulla pietra, senza muovere neppure gli occhi, altrimenti nessuno
le vorrà in spose. Per questo sarei </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; text-align: justify; text-indent: 8pt;">88 </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; text-align: justify; text-indent: 8pt;">fuggita all’infinito. Ma lo zio insisteva, così mi decisi ad
affrontare mio nonno, il capofamiglia: “Non voglio essere tagliata – gli dissi
– ho solo otto anni e, prima di diventare donna, devo finire la scuola”. Lui
era sbalordito ma era un uomo buono: finì per cedere alla mia insistenza».</span></div>
<a name='more'></a><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Oggi Nice Nailantei Leng’ete è una ventitreenne
alta e sinuosa, prossima alla laurea in <i>management </i>sanitario e convinta
che bastino un ideale e una testa dura per ribaltare il mondo. Lei c’è già
riuscita qui, nella società profondamente patriarcale dei pastori masai sparsi
per il paesaggio attorno alla cittadina di Loitokitok. Impegnata fin da adolescente
con l’organizzazione sanitaria <i>Amref </i>(«Ero l’unica ragazza del villaggio
a saper leggere e scrivere: mi hanno scelta come mediatrice tra gli operatori e
la comunità masai»), ha trovato la chiave dello sviluppo esorcizzando il suo
spauracchio di bambina: il “taglio”. Perché «una ragazza circoncisa, anche se
ha solo otto o dieci anni, è considerata una donna: deve sposarsi e fare figli.
Abbandonerà la scuola e non saprà fare nulla se non badare alla casa e ai
bambini, perpetuando l’inerzia della sua comunità». La ragazza istruita,
invece, «porta più mucche», sta scritto sulla sua <i>t-shirt</i>: uno <i>slogan
</i>semplice ed efficace che ha indotto a capitolare gli anziani masai
esattamente come la piccola Nice, quindici anni fa, era riuscita a persuadere
suo nonno.</span>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-75625730896035048262018-02-02T11:50:00.002+01:002018-02-02T11:50:21.644+01:00Matvejević, un anno fa la sua scomparsa<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/matvejevic-e-io-due-marinai/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLK-ivZhC1W57FtSlb-IJt8oVBIl6mF1ZOCAs1J-tRuL0QsylEeM5Cvi-cEkNoaIUEVtDmG6qJVLKAeudbwlHxaIxFP8NjxYOF0Xt6raEzpNaVSrO-srLzaJ4gqc0jsE6K1zdcKTgis9c/s320/copertina+Matvejevic+e+io+due+marinai.jpg" width="215" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">Il 2 febbraio del 2017 si spegneva a Zagabria lo
scrittore </span><span class="A3"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Predrag Matvejević, personalità altissima
della cultura e del mondo accademico non solo jugoslavo e balcanico ma di tutta
l’Europa. Nel giorno del primo anniversario della sua scomparsa citiamo un
breve estratto dalla prefazione di Luca Leone al libro dello scrittore Giacomo
Scotti, amico di una vita del professor Matvejević, dal titolo </span></span><a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/matvejevic-e-io-due-marinai/"><b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Adobe Garamond Pro";">Matvejević e io, due marinai</span></i></b></a></div>
<div class="Pa6" style="line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 8.0pt;">
<span class="A3"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br />La
scomparsa di Predrag Matvejević lascia tanti vuoti. Già il suo forzato ritiro,
negli ultimi anni di vita, a causa di un grave problema di salute, aveva
evidenziato l’assenza di una personalità in grado di sostituirlo nel ruolo
irraggiungibile che egli ha avuto non solo come narratore, ma anche come
sensibile e metodico studioso di slavistica, adorato com’era dai suoi studenti.
Come lui, solo Ivo Andrić e Miroslav Krleža – di cui Matvejević era stato
amico, estimatore e biografo – hanno saputo dare alla letteratura degli slavi
del sud nota in tutto il mondo quel tocco unico tale da renderlo un Grande alla
pari dei Grandi.</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<span class="A3"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Matvejević
era un uomo brillante, una brava persona, un amante della vita e un
intellettuale sopraffino. Abile e dolce narratore, robusto e sensibile
conferenziere, ha avuto, tra i pochi, il coraggio di affrontare da solo o
quasi, a petto nudo, l’oscurantismo becero e malevolo del contemporaneo
neofascismo in chiave croata pagandone personalmente le conseguenze per la sola
“colpa” di aver dato del talebano cristiano a un presunto intellettuale del suo
Paese fin troppo pedestremente schierato sulle posizioni del nuovo padrone al
comando. Un uomo coraggioso, dunque, che ha combattuto mille battaglie di
civiltà, non importa se vincendole o perdendole, ma che ha avuto il coraggio di
battersi sempre a viso aperto, sempre e solo schierato dalla parte di chi non
aveva voce, quando in tanti si nascondevano per non prendere posizione e
annusare il vento, nel suo Paese d’origine come altrove. (…)<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="Pa6" style="line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 8.0pt;">
<span class="A3"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Il
libro di Giacomo Scotti – questo ponderoso e profondo lavoro che state per
leggere – accende sulla persona e sull’opera dell’uomo e dello scrittore di
Predrag Matvejević una luce di verità. È, questo libro, la bussola che un
grande marinaio della scrittura, Giacomo Scotti, capitano <i>ad honorem</i>,
ha voluto donare in occasione dell’ultimo viaggio al suo amico di sempre e
immenso marinaio Predrag Matvejević, lasciando a tutti noi l’onore di salire su
una nave che non è di certo quella governata da Caronte nell’Ade, ma il sicuro
guscio di noce che, tra flutti e tante belle ma vacue sirene, ci accompagna
saldo e protettivo in un viaggio di conoscenza e di crescita intellettuale e
umana nella più grande letteratura dei nostri tempi e di sempre. Il lascito
artistico di Matvejević e l’omaggio coraggioso e alto di Scotti qui si fondono
per narrarci la vita e l’opera di un grande uomo, grazie alla penna ispirata e
schietta del suo più stimato e amato Amico di sempre.</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: justify;">
<span class="A3"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Grazie
Giacomo. Grazie Predrag.</span></span></div>
<a name='more'></a><o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Il
libro:</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br />
Titolo: </span><span class="A3"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Matvejević e io, due marinai</span></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br />
Autore: Giacomo Scotti<br />
€ 16,00 – pag. 288<o:p></o:p></span></div>
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">L’autore:</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><br />
Giacomo Scotti (Saviano, Na, 1928), si è trasferito diciassettenne nel
Territorio Libero di Trieste da dove, nell’ottobre del 1947, ha raggiunto
l’Istria, stabilendosi prima a Pola e poi a Fiume. Giornalista, pubblicista,
romanziere, poeta, favolista, critico letterario, traduttore di poesia e prosa
dalle lingue della Slavia meridionale, per circa settant’anni ha contribuito
alla diffusione della letteratura italiana nell’ex Jugoslavia e delle
letterature croata, serba, slovena, bosniaca, macedone, montenegrina e albanese
in Italia. Negli ultimi trentacinque anni ha vissuto e operato fra Trieste e
Fiume, tessendo la rete degli scambi letterari, e non solo, fra le due sponde
dell’Adriatico. Ha pubblicato oltre 160 opere in volume, alcune delle quali
tradotte in varie lingue europee. </span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "CG Omega"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">Con Infinito edizioni ha pubblicato <i>Il bosco dopo il mare</i> (2009).</span>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-82420565313558904992018-01-30T11:18:00.001+01:002018-01-30T11:19:06.107+01:00Vilina Vlas, l’hotel con spa di Višegrad mai chiuso<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXXaOcR25IX9U1IBfaiXKFVxs0ao4PYtfpcB35ZPVD-QVtC5BrsJalVo5GbNLlSZkINvkNIU82AohFcrEsQMaeDYLrRCton8Dqk2C4GQw5n6gW0AIyStlzonh2k_sNXO4cO13NDIcR_38/s320/coperttina+Visegrad.jpg" width="215" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnSAyB2WOwrvFgTFyfcUpKW-zrRai89R8xPOwEvzNLjB4d6Zvr-KODAIGuSU5UaIKWvLXq0vRRKUnktHZnDj16oFO5EYPQm94mygkdbG4n4zbfZQqEQn0EUEkiOm9839KH9HbIbXjnXwo/s320/back+Visegrad.jpg" width="215" /></a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">Recentemente, la stampa italiana si è “accorta”
di quel buco nero della storia che si chiama </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">Višegrad, valle della Drina,
nella Bosnia orientale, e ha pubblicato articoli di diverso tenore. Qualcuno,
su un periodico sportivo, è arrivato a raccontare quel luogo, che è uno dei
centri dell’ultranazionalismo e del negazionismo serbo-bosniaco, come posto di
pace e di riappacificazione. Questo non sarebbe vero neanche se fossimo in un
romanzo di fantascienza, purtroppo. Altri hanno invece correttamente narrato le
vicende dell’hotel termale <i>Vilina Vlas</i>,
sempre a Višegrad, dimenticando però di citare la fonte da cui hanno tratto
ispirazione, ovvero il libro di Luca Leone </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;"><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto.php?tid=359"><b><i><span style="color: windowtext; text-decoration-line: none;">Višegrad. L’odio,
la morte, l’oblio</span></i></b></a> (Infinito edizioni, 2017), il primo mai
dedicato in Italia all’argomento. È un vero peccato, dimenticare di citare la
fonte di un’ispirazione. Un “peccato” tipico del giornalismo italiano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 11.05pt; mso-layout-grid-align: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<i><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">“La ragazza è stata portata all’hotel </span></i><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">Vilina Vlas<i>, descritto dal governo
bosniaco-erzegovese come uno dei presunti hotel serbi dello stupro. Mersiha è
stata rinchiusa in una stanza, la sua amica in un’altra. La sorella più piccola
di Mersiha, Emina, è stata rinchiusa in una stanza dalla parte opposta della </i>hall<i>.
Poche ore dopo, Mersiha ha sentito la sorella lamentarsi e singhiozzare. Non
l’ha mai più vista. Il signore della guerra, Milan Lukić, ben noto da anni a
livello locale, è entrato nella stanza di Mersiha, ha messo un tavolino davanti
alla porta e le ha detto di spogliarsi. ‘Mi disse che se non avessi fatto
quello che diceva, non sarei tornata a casa’, ricorda Mersiha, parlando con
voce nervosa ma chiara. ‘A un certo punto me lo ha ordinato, di togliermi i
vestiti. Io non volevo. Ma lui mi ha detto che dovevo, che avrei fatto meglio a
spogliarmi, o lo avrebbe fatto lui e sarebbe stato violento”.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">È uno dei tanti, terribili passaggi,
dell’articolo uscito il 27 dicembre 1992 sul <i>Washington Post</i>. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">Il giornalista Luca Leone in </span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto.php?tid=359"><b><i><span style="color: windowtext; text-decoration-line: none;">Višegrad. L’odio,
la morte, l’oblio</span></i></b></a> (Infinito edizioni, 2017) denuncia, nel
primo <i>reportage</i> pubblicato in Italia
sulle vicende di Višegrad e della Valle
della Drina, come t</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">utti sapessero delle atrocità commesse all’interno del
<i>Vilina Vlas</i>, e, ciò nonostante si è
andati avanti ancora per almeno due anni, nella completa impunità per </span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">i cugini Milan e Sredoje Lukić e i loro soci – sanguinari paramilitari
serbo-bosniaci che, con le loro <i>Aquile
bianche</i>, hanno tenuto a lungo in ostaggio la cittadina della Bosnia
orientale. “</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 10pt;">Giovani. Belle. Se minorenni, chi se ne frega. Anzi, meglio. E,
naturalmente, non-serbe. Da fecondare con seme ariano. Puro seme nazionalista
serbo – continua la denuncia di Luca Leone. Circa duecento ragazze, le vittime.
Tante – secondo quanto stabilito dalla Commissione Bassiouni, voluta dal
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nell’ottobre del 1992 – sono state
prelevate ovunque si trovassero e portate con la forza qui. Al <i>Vilina Vlas</i>.
Il centro termale mai chiuso, la località </span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">dalle perfette acque radioattive grazie a
speciali erbe che possono crescere solo <i>in loco</i>, in questo luogo baciato
dalla Natura e dannato per sempre dall’uomo.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">“Venticinque anni di silenzi complici, di rimozione, di inganni e
tradimenti. Di quel negazionismo spicciolo che si nutre di ‘letteratura’
cospirazionista e che, per mera affiliazione ideologica, ci spiega ogni tanto
con un <i>post</i> tradotto o scritto pure male, che è tutto falso”.
(Riccardo Noury)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Il libro:</span></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;"><br />
Titolo: Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio<br />
Autore: Luca Leone<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">€
14,00 – pag. 208<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Con
il patrocinio di Amnesty International sezione italiana, Cisl Emilia Romagna,
Iscos Emilia Romagna, Mirni Most<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="Risultato" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-indent: 0cm;">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">L’Autore<o:p></o:p></span></b></div>
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Luca Leone (Albano
Laziale, 1970), giornalista professionista, saggista, romanziere e <i>blogger</i>, è laureato in Scienze politiche.
È direttore editoriale e co-fondatore della casa editrice Infinito edizioni. Ha
scritto per molte testate. Ha firmato una ventina di libri per più editori; tra
questi, per Infinito edizioni, ama ricordare: </span><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Srebrenica.
I giorni della vergogna </span></i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">(2005);
</span><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Bosnia Express </span></i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">(2010); <i>Saluti da Sarajevo </i>(2011); <i>Mister sei miliardi</i> (2012); <i>Fare editoria</i> (2013); <i>I bastardi di Sarajevo</i> (2014); <i>Srebrenica. La giustizia negata</i> (con
Riccardo Noury, 2015); <i>Eden. Il paradiso
può uccidere</i> (2016); <i>Vai Razzo,
veloce e feroce</i> (2016, con Giuliano Razzoli).</span>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-81751721550757975662018-01-22T10:29:00.001+01:002018-01-22T10:29:06.760+01:0022 gennaio 2014, Višegrad: una pennellata di rossetto contro il negazionismo<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkvzdq158pocJfLfSS-AJZrnEkC2GqArwclfsX1ZhMCHvoPxfTL9A9f37XeaDnOycga2lVbmHTM0d-JL-y_kG152HKMzB2fg2FJfgrRsVHvtuQ9h-Gli6EfuwEXLtR0PiN2egziXJLPw8/s320/coperttina+Visegrad.jpg" width="215" /></a><span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Una stele di marmo bianco del cimitero
di Stražište diventa protagonista delle cronache balcaniche il 22 gennaio del
2014. “Quel giorno – racconta il giornalista Luca Leone in </span></span><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/"><b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-language: IT;">Višegrad. L’odio, la
morte, l’oblio</span></i></b></a><b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-language: IT;"> </span></i></b><span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">–, un uomo con in
mano una semplice smerigliatrice orbitale, nonostante la presenza della polizia
sul posto, in pochi secondi s’è accanito su una parola – su quella sola – che
era stata scolpita sul cippo insieme ad altre. Tutte terribili. Quella parola
era pesante come piombo e andava a urtare coscienze forse non proprio
immacolate. Era la parola “genocidio”, scolpita in nome delle tremila vittime
della pulizia etnica portata avanti dai paramilitari in città. Pulizia che a
Višegrad ha di fatto dato luogo a un genocidio – mai riconosciuto come tale da
alcun tribunale nazionale o internazionale – perché coloro che non sono stati
ammazzati sono stati deportati oppure indotti a scappare e a non tornare più,
modificando per sempre la composizione demografica della città e di tutto il
territorio circostante”.</span></span><br />
<div class="MsoNormal">
<a href="https://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ35N9MnTaNqQnI-k7Vwb2Dy2D4Tyo3n99mEw5IU5VWB1bgysybALXYj5tCpsX2X_-oJ3nLIyQn66HKG_8-0mtfSrf0CDN_pLdD2zxif7uKKO1tX3Z3_vwNXS6eItjpGsLGj-kgnm2JK0/s320/back+Visegrad.jpg" width="215" /></a><span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">
“Oltre ai poliziotti serbo-bosniaci – continua Luca Leone in </span></span><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/visegrad/"><b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-language: IT;">Višegrad. L’odio, la
morte, l’oblio</span></i></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Adobe Garamond Pro";">,</span></a><span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">
<i>reportage</i> frutto di un accurato
lavoro su campo – quel giorno c’erano anche tanti musulmani-bosniaci,
riunitisi per assistere all’ennesima offesa consumata ai danni di chi non c’è
più. Presente era anche il sindaco, Slaviša Mišković, che per nulla al mondo si
sarebbe perso lo spettacolo. “Non ci sono prove o sentenze di genocidio a
Višegrad. Avevamo ogni diritto di abbattere quel monumento, dato che è stato
edificato senza autorizzazione, ma ho deciso d’essere tollerante. Non abbiamo
problemi con quel monumento, il problema è la parola genocidio”, ha detto il
primo cittadino alla scarsa stampa presente, credendo che se la sarebbe cavata
così e avrebbe portato a casa questo atto di negazionismo senza doversene
pentire. </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span class="A1"><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;">Se la vita è fatta di tanti piccoli
gesti eroici, una donna ha atteso che sindaco e poliziotti allentassero il
controllo. È entrata nel cimitero passando dalla stessa porticina di metallo.
Ha aperto la borsetta, estratto il rossetto e scritto nello stesso identico
spazio levigato poco prima dall’infreddolito operaio comunale una parola,
sempre la stessa, da ora ancor più pesante del piombo: <i>“Genocida”</i>,
genocidio. Successivamente qualcuno è tornato con un pennello e ha riscritto
quel termine, in corsivo maiuscolo, utilizzando vernice nera. E ogni volta che
qualcuno cerca di cancellarla, una mano torna a riscrivere la parola genocidio.
La stessa che ho trovato quando ho potuto ammirare la stele, fotografarla e ringraziare
Dio e quella donna per questo regalo, per questa vittoria della civiltà e della
creatività contro la forza bruta e il negazionismo”.</span></span></div>
<a name='more'></a><o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Il
libro:</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br />
Titolo: Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio<br />
Autore: Luca Leone<br />
€ 14,00 – pag. 208<br />
Con il patrocinio di <b>Amnesty
International sezione italiana, Cisl Emilia Romagna, Iscos Emilia Romagna,
Mirni Most<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="Risultato" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-indent: 0cm;">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="OLE_LINK2"></a><a href="https://www.blogger.com/null" name="OLE_LINK1"><b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">L’Autore<o:p></o:p></span></b></a></div>
<br />
<div class="Risultato" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; mso-list: none; tab-stops: 35.4pt; text-indent: 0cm;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Luca Leone (Albano Laziale, 1970),
giornalista professionista, saggista, romanziere e <i>blogger</i>, è laureato in Scienze politiche. È direttore editoriale e
co-fondatore della casa editrice Infinito edizioni. Ha scritto per molte
testate. Ha firmato una ventina di libri per più editori; tra questi, per
Infinito edizioni, ama ricordare: </span><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: Arial;">Srebrenica. I giorni della vergogna </span></i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-bidi-font-family: Arial;">(2005); </span><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Bosnia Express </span></i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">(2010); <i>Saluti da Sarajevo </i>(2011); <i>Mister sei miliardi</i> (2012); <i>Fare editoria</i> (2013); <i>I bastardi di Sarajevo</i> (2014); <i>Srebrenica. La giustizia negata</i> (con
Riccardo Noury, 2015); <i>Eden. Il paradiso
può uccidere</i> (2016); <i>Vai Razzo,
veloce e feroce</i> (2016, con Giuliano Razzoli).<o:p></o:p></span></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-49014356680411710372018-01-17T19:07:00.003+01:002018-01-17T19:11:20.731+01:00Tre amici, quelli di sempre, un "Invitato", Trieste, Vienna e la Pop Art<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/linvitato/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6klNxxg3MqYk1lA33oTMqC9WaeODKxpzZDM-m3GTrlOHDc_RLHHxxwkVacD8MQIJ3vK4hZVhjujzK8cYn17dkmOk6cTbXzQ2FiWsQvaZn4KrCoBoSVoaiMLjetf7-DUO0Nkto2orXcwo/s320/copertina+Linvitato.jpg" width="215" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Infinito
edizioni segnala in libreria la novità<o:p></o:p></span></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/linvitato/">L’invitato</a></span></i></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br />
(€ 14 – pag 224)<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Di Massimiliano
Alberti<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Introduzione di
Francesco De Filippo<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Postfazione di
Alberto Panizzoli<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Tre amici, <i>quelli di sempre</i>, Leo, Kevin e Tom, da Trieste, la loro città, si
ritrovano a Vienna per realizzare il progetto di Tom, la creazione di una
galleria dedicata alla <i>Pop Art.<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Leo<i> </i>–
vero protagonista del libro – vive la capitale austriaca intensamente, passando
dal ballo delle debuttanti a innamoramenti non corrisposti fino alla pesante
caduta in disgrazia senza mai abbattersi, neanche dopo le <i>gaffes</i> peggiori mai vissute.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Massimiliano Alberti in questo romanzo
frizzante dipinge un disilluso affresco della nostra società in una Vienna che
fa da cornice classica a uno stile… <i>del
tutto</i> <i>Pop.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white;">
<a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/linvitato/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaMddhue5hEhlZN7digOEWD1VF6SHxT0-M_uS5m4GfdzQG1fiF0ouJRS_OEWamZ8AQ8ZDyWCUPxu8ktPTQu8JZTkRUgEsuZ1kgHMbmpgHNkThVsnMJqAHgVNiWz4oTiwE0A-LDuntUs0o/s320/back+Linvitato.jpg" width="215" /></a><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">“</span><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Nell’atmosfera
asburgica Leo mulina supponenza e insolenza come se fossero una spada. E
pazienza se colpirà alla cieca: saccenti critici, arrampicatori sociali,
giovani e belle donne abbacinate dal lusso, ma anche gli amici di sempre,
fedeli maggiordomi, innocenti studentesse. Tutti fatti a fettine. A scatenare
il giovane è un disagio interiore, l’inadeguatezza etnica del disprezzato <i>italiener</i> al cospetto dell’aristocrazia
dell’aquila bicipite: illuminata ma irraggiungibile”. (Francesco De Filippo)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">“Massimiliano Alberti non ha a disposizione
il rosso, il giallo, il verde o il blu… ma solo il bianco della carta e il nero
della sua penna. E i suoi dialoghi vivaci, ironici e a volte velati da una
certa melanconia, diventano figure colorate che esplodono nel nostro
immaginario. Forse, un altro sipario si apre al <i>Neo-Pop</i>”. (Alberto Panizzoli)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 10.0pt;">“Quello
di Alberti è un romanzo quasi teatrale, un caleidoscopio di maschere
esistenziali quotidiane sempre pronte a cadere ma che si rivelano, però,
terribilmente reali. L’autore sa bene, e lo dimostra, come nascondere la verità
e svelare la finzione” (The Leading Guy)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Il libro:</span></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;"><br />
Titolo: L’invitato<br />
Autore: Massimiliano Alberti<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">€
14,00 – pag. 224<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">L’Autore<span style="color: #00b050;"><br />
</span></span></b><span style="font-family: "verdana" , "sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Massimiliano
Alberti (Trieste, 1979), ama scrivere alla sera e rileggere alle prime luci
dell’alba alla continua ricerca della perfezione. Il suo lavoro lo porta a
trascorrere molto tempo via da casa, dove nei momenti di solitudine ha
coltivato la passione per i libri e per la scrittura. <i>L’invitato</i> è il suo romanzo d’esordio, alla cui scrittura ha
dedicato anni della sua vita.<o:p></o:p></span></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-91943783137009395082018-01-16T16:59:00.000+01:002018-01-16T16:59:01.397+01:00"Ho fatto centro": in libreria la biografia di Oscar De Pellegrin<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/ho-fatto-centro/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="792" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXSCvjfJX-iyMgqoSy0cEaQ3WDw3ZdvoD98cj_ekCxUsIJ88CgZ_0Qdxp5M7mUYvV31ox6GeAd8dAkI5nrCEzQqxd5E94C2NGPLe1oIlF6LDuU-Bjss-Z5gawvLAKZ_TK1WdNVMFF1nTg/s320/copertina+Ho+fatto+centro.jpg" width="202" /></a><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Infinito
edizioni segnala in libreria la novità<o:p></o:p></span></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/ho-fatto-centro/">Ho fatto centro</a></span></i></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><br />
(€ 14 – pagine 168 pagine di cui 12 a colori)<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Di Oscar De
Pellegrin con Marco D’Incà e Francesca Mussoi<br />
Prefazioni di Giovanni Malagò, Luca Pancalli e Mario Scarzella<br />
Introduzione di Dario Ricci - postfazione di Silvano Cavallet<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<i><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">“Le barriere architettoniche si
abbattono con un secchio di calce…<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="Standard" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<i><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">Sono le barriere mentali quelle
difficili da abbattere</span></i><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">”<i>.<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;">(Oscar
De Pellegrin)<o:p></o:p></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/ho-fatto-centro/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="792" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEite7C2I5KvlYr8wSAMnqcyptVOtF9hF_mLHfS1pT0xxTRu3YF0lXT7EzQBQPzoAjR6ozYWfkuKurDtP0nk4VTVjs0a2kIMbaLW75KmuR8knRh28WLpML5LYHWV7u34tIjLfVB_Fr0a2pM/s320/back+Ho+fatto+centro.jpg" width="202" /></a><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; letter-spacing: -.1pt;">Due minuti, centoventi interminabili e allo stesso tempo
velocissimi secondi, per caricare tre frecce sull’arco, mirare al centro del
bersaglio e colpire la parte più interna del giallo, il dieci. Ripetere
l’operazione per dieci volte e dieci volte ancora per concludere le due <i>manches</i> della gara olimpica di tiro con
l’arco. Tenere bloccata la mente solo sulla punta della freccia perfettamente
dritta nel centro, lasciando fuori ogni pensiero, ogni distrazione, ogni
suggestione che sposti qualche parte del corpo, anche di un solo millimetro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt; letter-spacing: -.1pt;">Il tiro con l’arco è uno sport di sfida non solo con gli
avversari ma soprattutto con se stessi: Oscar De Pellegrin rappresenta un uomo
che lascia il segno e fa centro, nonostante le avversità della vita, o forse
proprio per la spinta innata che prova nel superarle. Avviato a una vita
ordinaria e probabilmente felice, sopravvive a un grave incidente sul lavoro ma
perde l’uso delle gambe. Si rimbocca le maniche, corona il suo sogno d’amore e
non si ferma più: scopre lo sport, fonda un’associazione, si schiera sempre
dalla parte di chi è meno fortunato e scopre nel tiro con l’arco una passione
viscerale, imprescindibile da tutto. Una passione che lo porta a confrontarsi
con tutti i suoi limiti, vecchi e nuovi, e a bruciare tutte le tappe di uno
sport difficile, tecnico e meraviglioso, fino a laurearsi Campione Paralimpico
sia a squadre che individuale. Plurititolato, protagonista di record italiani e
mondiali, tedoforo olimpico, <i>recordman</i>
iscritto nel <i>Guinness dei Primati</i>,
dopo il trionfo Paralimpico individuale Oscar si è messo a disposizione del suo
sport lavorando infaticabilmente per la Federazione italiana tiro con l’arco.
Oscar continua a fare centro, non si ferma mai e prova sempre ad andare oltre i
suoi limiti. Come gli suggerisce il cuore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Il libro:</span></b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;"><br />
Titolo: Ho fatto centro<br />
Autore: Oscar De Pellegrin, con Marco D’Incà e Francesca Mussoi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">€
14,00 – pag. 168<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Con
il patrocinio di <b>CONI, Comitato Italiano
Paralimpico, Fitarco, Comune di Belluno, Associazione Sociale Sportiva Invalidi
(Assi) Onlus</b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;"></span></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">Gli Autori:<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="Standard" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt;">Oscar De Pellegrin (Belluno, 1963) sbatte contro il
destino il 14 giugno 1984, restando vittima di un grave incidente sul lavoro. </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.2pt;">Con la moglie Edda al fianco, si rimette in gioco e fa dell’attenzione
verso gli altri e dello sport le sue ragioni di vita. Pluricampione italiano di
tiro con l’arco, </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.15pt;">tra i suoi risultati più importanti spiccano le sei
medaglie paralimpiche (due d'oro e quattro di </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt;">bronzo)
in sei partecipazioni olimpiche consecutive. Tedoforo in occasione delle
Olimpiadi invernali di Torino 2006, portabandiera italiano alle Paralimpiadi di
Londra 2012, per meriti sportivi è stato insignito del titolo di Commendatore
della Repubblica Italiana e del Collare d’oro del Coni. Vive nella sua amata
città natale,</span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.2pt;"> è nel consiglio di </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.15pt;">presidenza
della Fitarco e dal 2013 al 2016 è stato membro </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt;">del
Comitato esecutivo del Coni. Dal 2017 veste i panni di coordinatore del
progetto di avviamento </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.2pt;">allo sport </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt;">“</span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.2pt;">Primavera paralimpica</span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt;">”</span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.2pt;">
del Cip. È presidente degli Arcieri del Piave e</span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.25pt;">
dell’Assi Onlus, l’associazione da lui fondata nel 2009 con un gruppo di amici.</span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="Standard" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="Standard" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt;">Marco D’Incà (Belluno, 1983) è giornalista del <i>Gazzettino</i> e collabora </span><span lang="FR" style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt;">come addetto
stampa con associazioni di categoria, società sportive e del mondo del
volontariato, fra le quali l’Assi Onlus<span style="letter-spacing: -.1pt;">.
Laureato in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale, a</span><span style="letter-spacing: -.15pt;">ma il cinema, dalle origini ai giorni nostri, e
lo sport in ogni sua forma.</span><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Francesca Mussoi
(Belluno, 1974), insegnante con una specializzazione in </span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.15pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">ambito
psicomotorio, è sposata e ha una figlia. Ha lavorato per 17 anni nelle scuole
della provincia bellunese</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.2pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">. Ha pubblicato le raccolte di favole <i>I bambini raccontano</i>, <i>Il gallo </i></span><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.35pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">e gli amici del bosco</span></i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.35pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">, <i>La balena Gelsomina</i>, <i>Storie fra le nuvole</i>. </span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Ha avviato una piccola collaborazione con</span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 9.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;"> </span><i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.15pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">Focus
junior</span></i><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.15pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;"> e cura l’aspetto educativo e psicomotorio della prima
infanzia per Assi Onlus</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 9.0pt; letter-spacing: -.1pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US;">.</span>Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-81530199937727214412018-01-15T17:14:00.001+01:002018-01-15T17:14:11.998+01:0015 gennaio, Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato<br />
<div class="MsoNormal">
<a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/a-piccoli-passiminori-non-accompagnati-e-cittadinanza-attiva/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivQDZwHmPUKgecgB0adDqRxRnzxF_uCfDitTUU6UVlVzRBYftMM4OPWharNZAKH4IqiDeYutZuUiwDDq4wigNk0hhLzecIaBRbCsGYkviz9aPBLi71rLPfKcVVVDReHM8A7F6QkJ7yIo0/s320/copertina+Apiccolipassi.jpg" width="215" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La
</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Convenzione di Ginevra del 1951 definisce profugo o
migrante forzato una </span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">persona che a causa di vari motivi legati a
condizioni politiche, socio-culturali, ambientali è costretto a scappare dal luogo
in cui vive abitualmente, senza però avere il diritto di presentare la
richiesta di asilo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/a-piccoli-passiminori-non-accompagnati-e-cittadinanza-attiva/" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="741" data-original-width="501" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl1R4MWm77WPyJwktHJ2Nhil4W4s1CeCxn0PPHbZm6PhBtqWOzzrw8oUrLFkRQQa_mdQv7MBzgnrHWdx8y8QrBXiSbaXy80DmZEgeJjJ-jfQYV6E7mR2S9OCHhFDUWhHbgUHenNMTBtHg/s320/back+Apiccolipassi.jpg" width="215" /></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Secondo la Convenzione il termine <b>rifugiato</b> si applica a <b>c</b></span><span style="background: white; color: #222222; font-family: Verdana, sans-serif;"><b>hiunque nel giustificato timore d'essere
perseguitato per ragioni di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a
un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche, si trova fuori dello
Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole
domandare la protezione di detto Stato; oppure chiunque,
essendo apolide e trovandosi fuori dei suo Stato di domicilio in
seguito a tali avvenimenti, non può o, per il timore sopra indicato, non vuole
ritornarvi</b><i>.</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background: white; color: #222222; font-family: Verdana, sans-serif;">Solo lo scorso anno sono arrivati in Italia più
di 15.000 minori stranieri non accompagnati, ragazzini o anche spesso di età
molto giovane, che compiono viaggi pericolosi senza alcuna protezione da parte
dei loro genitori o di adulti di riferimento. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="background: white; color: #222222; font-family: Verdana, sans-serif;">Per approfondimenti sul tema segnaliamo il
libro di Lucia De Marchi <b><a href="http://www.infinitoedizioni.it/prodotto/a-piccoli-passiminori-non-accompagnati-e-cittadinanza-attiva/">A
PICCOLI PASSI</a></b></span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 10.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9163683333225370500.post-26303385063604989212018-01-02T17:08:00.000+01:002018-01-02T17:09:18.112+01:00Nuovo anno, nuova distribuzione: Infinito edizioni dal 1° gennaio in libreria con Messaggerie Libri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqC3G_k0CDeStW-BVRP2OcMCKgx92DA14SnAKR8wI_tDptOivcLsJYmgV1LP_wAz5TRwemSoGzp78YOGMGop2DUBL8G1Cp4htLI4p6xoFhmZHnJsTK_2lUmpokUYbLbIPmeyMA3k6t3LI/s1600/Banner+Messaggerie+Facebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="591" data-original-width="1565" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqC3G_k0CDeStW-BVRP2OcMCKgx92DA14SnAKR8wI_tDptOivcLsJYmgV1LP_wAz5TRwemSoGzp78YOGMGop2DUBL8G1Cp4htLI4p6xoFhmZHnJsTK_2lUmpokUYbLbIPmeyMA3k6t3LI/s320/Banner+Messaggerie+Facebook.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Con il nuovo
anno inizia una nuova fase per la nostra casa editrice, <b>Infinito edizioni</b> (<b>www.infinitoedizioni.it</b>)che corrisponde
all’ingresso dei nostri titoli in <b>Messaggerie Libri</b>, realtà storica della
distribuzione editoriale italiana. Siamo molto contenti di questo cambiamento
che porterà soddisfazione ai lettori che amano i nostri libri e ai librai che
credono nel nostro lavoro.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Con questo passo, si conclude il ciclo di cambiamenti annunciati alcuni mesi fa, iniziato con la firma della nostra casa editrice con Emme Promozione, gruppo Messaggerie, per la promozione dei nostri titoli; continuato con la messa online del nuovo sito Web; e culminato, appunto, con l'ingresso in Messaggerie Libri per la distribuzione.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le novità di gennaio saranno disponibili in libreria dal 19-20 di questo mese, ma sono ordinabili fin da subito; gli ordini relativi agli approvvigionamenti del catalogo partiranno da domani e saranno disponibili in 24-48 ore dall'ordine dei lettori. Siamo molto contenti di tutto questo!</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Auguri a tutti per un 2018 ricco di soddisfazioni e di lettura!</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<o:p></o:p></div>
Luca Leonehttp://www.blogger.com/profile/03451931347660486627noreply@blogger.com