Tra
poche ore chiuderanno gli ospedali psichiatrici giudiziari in Italia, dopo anni di sentenze della Corte
Costituzionale, battaglie civili e le denunce di giuristi, intellettuali,
associazioni, gente comune e artisti. Anni durante i quali gli internati hanno
continuato a morire, a soffrire, a perdere la loro dignità di cittadini, di
esseri umani. Le strutture, in tutto
sei, ospitano circa 700 persone, di queste 450 saranno destinate alle Residenze
per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), strutture ancora non
attivate in tutte le Regioni.
Bianca
è una ragazza particolare, ha una spiccata e profonda sensibilità e delicatezza
che la rende più cauta e diffidente nei rapporti sociali e con le persone.
Bianca viene relegata in un ospedale psichiatrico giudiziario senza motivo e,
come regalo per il suo 51° compleanno, dopo più di dieci anni di reclusione,
subisce l’elettroshock più forte. È questo il suo mala dies, il giorno peggiore
della sua vita. Questa è la storia di Bianca, sì, e allo stesso tempo non lo è.
O non è soltanto questo.
La
storia di Bianca è il tema di Mala dies
è il saggio di Angelo Lallo. Bianca è esistita o no? È uno dei primi
interrogativi che desideriamo porci immergendoci nella lettura di queste pagine
sconcertanti, ma non è questa la domanda a cui l’autore dà una risposta. Perché
Mala dies è la storia di fatti
realmente accaduti a migliaia di persone, rinchiuse ingiustamente negli opg e
altrettanto ingiustamente trattate e non considerate. Dimenticate. Mala dies ripercorre la nascita della
psichiatria e dei metodi terapeutici, alcuni dei quali, incredibilmente, sono
ancora oggi messi in pratica.
“La psichiatria ha il compito storico e
sociale di ricondurre la Sragione a Ragione, volente e nolente. Tutte queste
cose, anche queste cose, dice Angelo Lallo nel suo libro sapiente e intelligente”.
(Lorenzo Toresini)