Le
piogge di ieri hanno provocato una vittima nella cittadina serba di Banja
Koviljaca e un disperso nella città bosniaca di Banja Luka. Molte statali sono
state chiuse in Bosnia a causa degli allagamenti, e in particolare quella che collega Tuzla con
Banja Luka oltre a quella che passa per Zenica e Bijeljna.
In
Bosnia, le precipitazioni di maggiore intensità sono state registrate nel
Cantone di Tuzla, dove la popolazione di alcuni municipi è stata evacuata per
evitare il ripetersi degli eventi luttuosi di metà maggio. A Lukavac e
Orahovica – ma probabilmente anche in altri comuni, come Srebrenik – molte case
sono risultate danneggiate. In alcuni villaggi intorno a Gračanica sarebbero
state sgomberate circa duecento case.
In
Serbia, la città più colpita risulta al momento quella di Loznica, che ha
subìto l’esondazione del fiume Stira. Qui sono stati spazzati via due ponti,
sono risultate allagate decine di abitazioni e sarebbe rimasto danneggiato
anche un ospedale.
Per
oggi è prevista ancora pioggia su tutti e due i Paesi. Lo stato d’allerta è
altissimo, come il disinteresse internazionale. Basti pensare che solo ieri l’Unione
europea ha deciso di concordare un finanziamento di 42 milioni di euro, senza
però indicare per quando è prevista la loro effettiva erogazione e quali sono
le priorità per l’impiego dei fondi.