Vincitore
del piccolo gioco lanciato ieri su facebook e twitter è Giuseppe Modica, che per
primo ha indovinato il titolo del mio nuovo libro, I BASTARDI DI SARAJEVO, di cui vi mostro qui in
anteprima la copertina.
Il
libro sarà in libreria da metà ottobre e tra breve in prevendita sul sito della
casa editrice, www.infinitoedizioni.it
Qui
sotto vi lascio per il fine settimana una prima piccola scheda del libro, che
potrebbe essere la quarta di copertina, o comunque una base per la stessa.
Commenti
e suggerimenti sono ben accetti, considerando che una parte del testo qui
sotto, in eccesso, dovrà essere tagliata e che nella quarta di copertina
compariranno anche due o tre virgolettati, che per ora tengo riservati.
Sarajevo,
Bosnia Erzegovina: il destino della capitale e dell’intero Paese è nelle mani
di una classe politica corrotta e aggressiva, che governa in simbiosi con la
peggiore criminalità. Ai lupi della politica non importa che odore abbia il
branco con cui fanno affari. Musulmani, ortodossi o cattolici sono la stessa
cosa. Ciò che importa è il potere. Ciò che li spinge ad agire è il denaro.
La
popolazione ha trovato la forza di protestare ma nulla è destinato a cambiare e
torbido è l’aggettivo giusto per definire la situazione bosniaca, in questo
dopoguerra interminabile.
Qualcosa
sta però per accadere, è nell’aria. Non solo le proteste di piazza sono
destinate a sortire effetti. È il ritorno di un fantasma del passato
dall’Italia a essere destinato a rimescolare le carte, a far esplodere una
nuova ondata di violenza, a scompaginare certi piani, a ridare speranza nel
cambiamento. Scoperchiando il nido di serpenti bosniaco e italiano che si nutre
delle vite delle persone comuni.
Questo
è un romanzo, ma a parte i nomi di fantasia, il resto è o può facilmente essere
tutto vero.
Attraverso una soluzione
narrativa nuova e diretta, obiettivo dell’autore è raccontare come mai prima la
verità delle cose, gli intrighi di potere, le debolezze umane che s’incrociano
sulla breve strada che unisce Bosnia e Italia, due Paesi malati nei quali gli
anticorpi non è detto siano destinati a maturare.