Con
il contratto firmato dal sindaco di Trnovo, Ibro Berilo, e dal direttore esecutivo
della Buroj Property Development, società d’investimenti con sede a Dubai,
negli Emirati Arabi Uniti, è stato ufficialmente lanciato, lo scorso 17
ottobre, il programma per la creazione di un immenso complesso turistico
dedicato a visitatori arabi nella località di Trnovo, a circa 25 chilometri da
Sarajevo.
Il
progetto prevede la creazione da zero di un complesso turistico integrato ai
piedi dei monti Bjelasnica e Treskavica per un’estensione pari a 137 ettari,
con alberghi, centri congressi, uffici, centri commerciali, cliniche, centri di
riabilitazione, strutture ricreative e sportive, parchi e laghi artificiali. Un
intervento drammaticamente invasivo sul territorio che, in otto anni, renderà
il complesso funzionante e creerà posti di lavoro per un numero stimato di 10.000
persone. Un toccasana per l’economia e la disoccupazione, oggi ferma intorno al
50 per cento della popolazione attiva; un potenziale disastro per l’ambiente.
Il
progetto ha un valore complessivo stimato intorno ai 4,3 miliardi di marchi
convertibili, ovvero oltre due miliardi di euro. Si tratta del più grande
investimento mai effettuato da investitori stranieri nell’area sud-orientale d’Europa,
a dimostrazione che oramai la Federazione di Bosnia Erzegovina è stata
consegnata dai suoi politici completamente nelle mani di investitori, politici
e affaristi mediorientali (mentre la Repubblica serba di Bosnia è ormai da
tempo in mano ai russi). Questa non è infatti la prima occasione in cui la
Bosnia diventa oggetto di speculazioni arabe. Ieri, 18 ottobre, non lontano da Sarajevo
è stato inaugurato il ”Sarajevo Risort Ovsenik”, una struttura di 160.000 metri
quadrati destinata a un massimo di 1.125 turisti arabi alla volta, con piscine,
complessi sportivi, alberghi, ristoranti e quant’altro.L’Europa – a parte i terreni intorno a Visoko, comprati da una compagnia tedesca per sfruttare le ipotetiche piramidi – come sempre sta a guardare…