Ho comprato “I bastardi di Sarajevo” per conoscere meglio
Luca Leone, di cui intuivo la competenza, la capacità di scrittura
giornalistica e narrativa e l’umanità appassionata, ma soprattutto per
esplorare zone del mondo e squarci di storia a me sconosciute. Man mano che la
lettura del libro è entrata nel vivo, questa voglia di recuperare informazioni
e approfondimenti si è addirittura macchiata di una leggera “colpa”, per
qualcosa di grave ed importante che è accaduto non lontano ma che i più, tra
cui me, forse non sanno o non hanno degnato di sguardi adeguati.
Il romanzo, se così si può definire viste le storie dal
sapore più che reale che in esso si intrecciano, mi è piaciuto veramente molto e non solo
perché ben scritto. Mi è piaciuto immergermi in una realtà – quella della
Bosnia e della sua capitale Sarajevo - che non conoscevo ed entrarci da più
porte, tutte molto chiare ed eloquenti e, purtroppo, crude come il linguaggio
che le esprime.
Si parla di guerra e di criminalità, di politica invasa di
potere senza scrupoli, di umanità e di amore-odio per il proprio paese, di
cultura offuscata da luoghi comuni e miseria, di donne abusate, di malattia
espressione di sofferenza e impotenza, di italiani ignoranti ed arricchiti che
pagando per giocare alla guerra, di voglia di ricostruzione e riscatto.
Alcune pagine mi hanno fatto piangere, ma di un pianto poco
vicino alla commozione pura e semplice, un pianto liberato piuttosto dal
sentimento di fratellanza che certe storie smuovono abilmente con la loro
autenticità.
Qualcosa, poi, mi ha fatto anche ridere... come il personaggio di Yusuf che mi ha sorpreso totalmente! Una geniale trovata a riprova che la leggerezza aiuta in ogni circostanza, una valida e inaspettata boccata d’aria che l’autore è stato capace di regalare.
Qualcosa, poi, mi ha fatto anche ridere... come il personaggio di Yusuf che mi ha sorpreso totalmente! Una geniale trovata a riprova che la leggerezza aiuta in ogni circostanza, una valida e inaspettata boccata d’aria che l’autore è stato capace di regalare.