Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, ha
scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi in occasione del viaggio in
corso a Teheran, invitandolo a manifestare alle autorità dell'Iran
preoccupazione per l'incessante uso della pena di morte nel Paese.
Lo scorso anno, segnala Amnesty International nel “Rapporto 2015-2016.
La situazione dei Diritti umani nel mondo”, in Iran sono state
eseguite almeno 977 condanne a morte; di questi si registrano almeno quattro
minorenni al momento del reato e 16 donne. Amnesty International ha inoltre
registrato almeno 58 esecuzioni avvenute in pubblico.
Molte sentenze capitali in Iran – continua il Rapporto – vengono emesse a seguito di processi non in linea con gli standard internazionali sul giusto processo: gli imputati spesso non hanno accesso agli avvocati durante gli interrogatori nella fase pre-processuale; frequentemente oppure i tribunali rigettano le denunce di tortura e ammettono come prova "confessioni" ottenute sotto tortura.
Nella lettera al presidente del Consiglio, Rufini ha segnalato due casi di prigionieri a rischio d'imminente esecuzione e ha sollecitato il governo italiano a fare gli opportuni passi per chiedere che sia loro risparmiata la vita. La lettera del direttore generale di Amnesty International Italia si chiude, in assenza di riscontro su eventuali colloqui in tema di diritti umani nel corso della recente visita del presidente iraniano Rouhani a Roma, rinnovando la richiesta che il governo italiano colga l'occasione per farsi promotore di un miglioramento della situazione dei diritti umani in Iran, nel contesto delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.
Molte sentenze capitali in Iran – continua il Rapporto – vengono emesse a seguito di processi non in linea con gli standard internazionali sul giusto processo: gli imputati spesso non hanno accesso agli avvocati durante gli interrogatori nella fase pre-processuale; frequentemente oppure i tribunali rigettano le denunce di tortura e ammettono come prova "confessioni" ottenute sotto tortura.
Nella lettera al presidente del Consiglio, Rufini ha segnalato due casi di prigionieri a rischio d'imminente esecuzione e ha sollecitato il governo italiano a fare gli opportuni passi per chiedere che sia loro risparmiata la vita. La lettera del direttore generale di Amnesty International Italia si chiude, in assenza di riscontro su eventuali colloqui in tema di diritti umani nel corso della recente visita del presidente iraniano Rouhani a Roma, rinnovando la richiesta che il governo italiano colga l'occasione per farsi promotore di un miglioramento della situazione dei diritti umani in Iran, nel contesto delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.