Dopo
il referendum del 1992 che sancì l’indipendenza della Bosnia, il Paese non
riuscì a controllare il proprio spazio aereo poiché nella primavera dello
stesso anno esplose la guerra e nell’ottobre del 1992 una risoluzione del Consiglio
di Sicurezza dell’Onu estese su tutto il territorio nazionale la “no fly zone”.
Dopo la guerra il controllo dello spazio aereo bosniaco rimase alla Forza di
stabilizzazione della Nato in Bosnia (Sfor), che poi la trasferì all’Eufor, la
missione di stabilizzazione dell’Unione europea. Nel 2006 l’Eufor dismise il
controllo sulla spazio aereo fino ai tremila metri, inclusi quindi atterraggi e
decolli, passandolo alla Croazia, mentre quello superiore ai tremila metri fu successivamente
posto sotto il controllo congiunto di Croazia e Serbia. Ora la Bosnia sembra
aver acquisito le necessarie conoscenze e strutture tecnologiche che le
consentono di entrare in possesso del proprio spazio aereo.
venerdì 14 novembre 2014
Per la prima volta nella storia, la Bosnia controlla il suo spazio aereo
Questa
mattina all’alba la Bosnia Erzegovina ha assunto per la prima volta nella sua
breve storia il controllo del suo spazio aereo. Al momento i controllori dei
quattro aeroporti nazionali – Sarajevo, Mostar, Banja Luka e Tuzla –
estenderanno il controllo dello spazio aereo fino a circa 10.000 metri di
altitudine. Dal novembre 2015 i controllori dei quattro impianti controlleranno
anche lo spazio aereo superiore ai 10.000 metri.