Il
mese scorso la nostra azienda era stata oggetto di un “blocco
amministrativo” da parte di Telecom
poiché risultava morosa. La ragione? Telecom nell’ambito dell’imposizione
unilaterale del passaggio al sistema Sepa non aveva correttamente agganciato i
clienti con le rispettive banche, facendo risultare così morose centinaia di
utenze che da tempo (noi da due anni) erano regolarmente domiciliate. Quattro
giorni di lavoro buttati, ore passate al telefono, richieste di spiegazioni e
di scuse mai evase, perché in Italia i potenti sono prepotenti e impuniti.
Oltre che maleducati.
Per
un mese ci premuriamo di chiamare più volte il call center Telecom per porre una elementare domanda: ci confermate
che ora con la domiciliazione è tutto a posto. Le risposte sono sempre
positive. Evidentemente ci stavano prendendo tutti in giro. Poiché – lo ripetiamo
– nonostante mille rassicurazioni degli operatori del call center Telecom sul fatto che il pagamento della nostra utenza
fosse regolarmente domiciliata, scopriamo ieri mattina, 19 novembre, con non
poca sorpresa, che non è vero e che quindi, di nuovo, siamo morosi. Telecom,
anche questa volta senza preavviso, stacca la linea telefonica. Provvediamo a
saldare la fattura, a comunicare tempestivamente sia agli operatori del call center che via fax l’avvenuto
pagamento. Ci comunicano che entro 24 ore, sottinteso dal ricevimento del fax,
la linea sarà riattivata, anzi forse addirittura subito dopo pranzo del giorno
stesso. Perché, di nuovo, la colpa è di Telecom. Questa mattina successiva il
telefono non funziona ancora, il call
center sostiene che è tutto a posto e che è una questione di poco tempo.
Dopo pranzo l’ennesimo operatore dice di mettersi in contatto con la centrale e
che tutto sarà risolto entro le 15,00. Alle 16,00 la linea non è tornata e si
scopre che il fax che documenta l’avvenuto pagamento è stato lavorato 24 ore
dopo il ricevimento… e che per Telecom le 24 ore decorrono non dal ricevimento
ma dalla lavorazione del fax inviato dal cliente che ha subito il torto. Questa
è la magia di Telecom, altro che il giratempo di Ermione in “Harry Potter”! Se
l’ex monopolista telefonico è così bravo con le magie, apra un circo, magari
riuscirà a far divertire invece che incazzare i clienti.
È
evidente che, ancora una volta, questo è uno sfogo senza costrutto. Perché in
Italia i maleducati non pagano mai. Magari vanno in parlamento. Resta la
speranza che anche i ricchi, potenti me prepotenti incappino, prima o poi,
nella legge del taglione. Allora la speranza è di essere presenti e, sulla riva
del fiume, farsi sane risate alla faccia di chi, col suo comportamento, una
volta di più non prova rispetto per gli altri e ti fa pentire d’essere ancora
italiano.