Il
tribunale competente della città tedesca di Dortmund ha dato luce verde ieri
sera, 10 dicembre (forse non a caso Giornata mondiale per i diritti umani), all’estradizione
in Italia di Hanefija Prijić, detto Paraga, durante la guerra del 1992-1995 comandante
del terzo battaglione della 317ma brigata della Armija BiH, ovvero l’esercito
regolare della Bosnia Erzegovina.
Paraga
è accusato dell’omicidio di tre pacifisti italiani – Sergio Lana, Fabio Moreni
e Guido Puletti – il 29 maggio 1993, all’inizio del secondo anno di guerra in
Bosnia Erzegovina.
Nel
2001 Paraga fu condannato da una corte bosniaca a 15 anni di reclusione per la
strage dei volontari italiani, perpetrata nelle vicinanze di Gornji Vakuf. Tra
i testimoni, faccia a faccia col carnefice, c’erano Agostino Zanotti e Christian
Penocchio, scampati all’eccidio, che riconobbero davanti ai giudici il
carnefice dei loro compagni. La pena fu poi ridotta a 13 anni in appello, ma
dopo alcuni anni di reclusione il condannato era stato ammesso ai benefici
della semilibertà.
L’avvocato
difensore di Paraga ha provato a far valere proprio questa condanna per evitare
l’estradizione del suo assistito, sostenendo che l’accusato non possa essere
processato due volte per lo stesso crimine per il quale già ha scontato una
sentenza.
Probabile
ora un ricorso da parte della difesa di Paraga che, se estradato in Italia, sarà
quasi di sicuro giudicato da un tribunale di Brescia, città d’origine delle tre
vittime.