Una corte bosniaca
ha condannato in primo grado a sette anni di reclusione l’imam salafita
bosniaco Husein Bosnić (questo il suo vero nome, al quale ha aggiunto il
soprannome con cui è conosciuto negli ambienti estremistici islamici, ovvero
Bilal). Per la giustizia bosniaca Bosnić, classe 1972, nato nella Bosnia
nord-occidentale ma cresciuto in Germania, “tra il 2013 e il 2014,
approfittando della sua posizione di autorità religiosa, ha coscientemente
reclutato uomini e organizzato un gruppo terroristico”.
Arrestato nel
settembre del 2014, Bosnić era sospettato di agire come reclutatore per
lo Stato islamico (Is), per il quale inviava volontari a combattere tra le file
dei terroristi sia in Siria sia in Iraq. Poco prima d’essere tratto in arresto,
aveva compiuto un giro nei Paesi scandinavi per finanziare la sua attività. Da
uno di questi finanziatori avrebbe ricevuto una somma di centomila dollari.
La difesa di Bosnić
ha parlato di un “processo politico” e ha annunciato ricorso in appello.