Ecco
un resoconto dettagliato da Tuzla della situazione.
“Sembra che l'inverno sia iniziato.
Sui monti circostanti ci sono già alcuni centimetri
di neve, da noi finalmente c’è il sole però fa molto freddo.
Abbiamo ancora paura di nuove alluvioni, però ci
stiamo lentamente abituando al fatto che non tutte le piogge necessariamente
portano guai.
La campagna elettorale è nel pieno del suo
svolgimento. Promesse, promesse... Anche la comunità internazionale si è
attivata con lo slogan "vota o sopporta" . Vedremo se anche questa
volta decideremo di sopportare.
Quelli che hanno perso le proprie case hanno smesso
di sperare di riuscire a ottenere quest'anno un tetto sulla testa. Sono pochi i
fortunati che sono stati aiutati da qualcuno a costruire qualcosa di nuovo.
Il Comune di Tuzla ha approvato la decisione di
concedere gratuitamente il terreno e le autorizzazioni edilizie e l'importo
massimo per la costruzione della nuova casa che può essere dato a ogni famiglia
è di 5.000 euro, che non sono sufficienti neanche per costruire le fondamenta
della casa. Chi ha la casa danneggiata può ottenere al massimo 2.500 euro. Si
sono iscritte per questa forma di aiuto più di 700 famiglie, mentre 60 hanno
chiesto che venga loro pagato l'affitto. Ma questo non avverrà tanto presto perché
le procedure burocratiche sono lunghissime.
L’Unione europea ha dato una gran parte delle risorse
dei donatori direttamente a Unicef, Undp, Unhcr e organizzazioni simili che
lavorano per ricostruire le strutture pubbliche, in primo luogo le scuole, e ha
ancora in progetto di pubblicare il bando per la ristrutturazione di 400 case
sul territorio dell'intera Bosnia Erzegovina e per la costruzione di alcune
decine d’altre.
Il centro collettivo che era nella caserma vicino a
Tuzla è stato chiuso e gran parte di coloro che erano sistemati lì sono stati collocati
nel villaggio profughi di Jegin Lug, vicino a Kalesija. Il villaggio è molto
isolato e questo rappresenta un problema per i bambini che vanno a scuola:
devono percorrere un pezzo di strada a piedi passando attraverso il bosco,
senza illuminazione, mentre i biglietti degli autobus non sono stati loro messi
a disposizione.
Le differenze sociali ogni giorno che passa sono
sempre più visibili. Ci sono case che sono state completamente ristrutturate, ma
tante sono ancora nella stessa condizione di prima. Ci sono famiglie che hanno
avuto aiuto, ma tante altre devono ancora sopportare una situazione veramente
difficile.
A tante famiglie abbiamo garantito la legna per
l'inverno, ad alcuni abbiamo preso il forno a legna, ad altri il necessario.
Purtroppo, ci sono tante famiglie che hanno bisogno di aiuto sotto forma di
viveri.
Il numero totale di famiglie che aiutiamo è di circa
500 e i risultati sono visibili.
Un caro saluto a tutti voi da Tuzla”.
Firmato Tuzlanska Amica
Sperando
di aver fatto cosa gradita nell’informarvi di cose che non troverete mai sui
giornali, vi chiedo una sola cosa in cambio: non dimenticate che in Bosnia ci
sono un sacco di bambini, di donne e di uomini che vivono in condizioni
medievali, a un’ora d’aereo da casa nostra.