Maria Cecilia Castagna, la mia
capa/moglie/amministratore/co-fondatrice della casa editrice Infinito edizioni,
ha risposto alle domande de “Il piacere di scrivere”, una delle più dinamiche e
folte community attive nell’universo affascinante e ancora (per me) ancora un
po’ oscuro dei social network. Se volete leggere la breve intervista in modo
più interattivo – soprattutto per il creativo finale che il mio capo s’è
inventata – allora cliccate su http://ilpiacerediscrivere.it/casa-editrice-infinito-edizioni-intervista/
Come nasce la casa
editrice e quali sono state le difficoltà iniziali?
Infinito
edizioni nasce da un sogno e da un’urgenza: il sogno di creare un’impresa nel
campo della cultura e della comunicazione e l’urgenza di diffondere e far
conoscere temi e argomenti a noi cari. Abbiamo subito fatto i conti con il
nostro Paese, in cui qualunque cosa è quanto meno complessa e difficile: i
mille giri in uffici diversi per rendere operativa l’azienda, i preventivi
delle tipografie, la scelta del distributore dei libri, i software e le
macchine da comprare, le utenze da attivare…. Contratti, atti carte e bolli
sono stati i nostri compagni per i primi tempi. Contemporaneamente iniziava il
lavoro visibile, la produzione, distribuzione e promozione dei primi libri, che
ci ha scaraventato con forza nella realtà in cui viviamo da più di dieci anni.
Ripensarci ha un che di epico, con lo spirito del folle volo di Ulisse
raccontato da Dante nella Divina Commedia,
e mi fa provare allo stesso tempo un forte orgoglio e una dolce tenerezza.
Perché vi siete
specializzati nella saggistica dai temi forti (se volete citare qualche titolo)
e non nella più commerciale narrativa (sembra contro di voi, in realtà vorrei
uscisse fuori la vostra caratteristica principale)?
Abbiamo
intrapreso la strada della saggistica perché abbiamo intercettato il desiderio
dei lettori di approfondire, capire e saperne di più su una serie di tematiche
che occupano spazio sui giornali per alcuni giorni, poi scompaiono lasciando il
posto ad altre emergenze e poi ritornano. Per esempio il tema dei migranti che
arrivano sulle nostre coste non è solo legato alla stagionalità estiva, è un
complesso fenomeno che ha radici profonde e motivazioni articolate. Allo stesso
modo la guerra nella ex Jugoslavia dei primi anni Novanta, a un passo dal
nostro Paese, è stato un triste momento su cui era ed è necessario parlare e
far luce.
In cosa consiste il
Premio Barbara Fabiani?
Il
Premio Barbara Fabiani è il nostro modo di ricordare e onorare la memoria di
un’appassionata e preparatissima giornalista e studiosa della storia sociale,
nostra amica e autrice, prematuramente scomparsa. Attraverso questo Premio
vogliamo fare in modo che il tema delle relazioni di genere, il cuore del
lavoro di Barbara, rimanga al centro dell’attenzione.
Come si rapportano
i lettori sui social (Facebook, Twitter)?
Nell’era
dei social network i lettori sono attivissimi sia su Fabeook che su Twitter.
Abbiamo oltre 5.000 tra amici e followers e ogni giorno la nostra web community
cresce sempre di più. Ogni giorno promuoviamo le nostre iniziative e i nostri
libri, con ottimi riscontri e apprezzamenti. Stiamo inoltre collaborando a
iniziative web live che possono abbattere in un’istante il muro tra scrittore e
lettore, permettendo a tutti di porre domande e sciogliere curiosità sui nostri
libri e su come lavoriamo.
Cosa dovrebbe fare
un autore che vuole proporre il suo libro a voi?
Come
prima cosa dovrebbe vedere il nostro catalogo e centrare con la sua proposta di
pubblicazione le nostre linee editoriali. Con questa affinità, noi valutiamo il
lavoro che ci arriva in cartaceo e vediamo se può rientrare nella nostra
programmazione editoriale.
Per riprendere il
filo online, avete selezionato diversi blog. Qual buon vento vi ha portato su
Il Piacere di Scrivere?
Come dicevo in precedenza, per noi i social network
sono molto importanti. Da circa un anno abbiamo dato nuova vita al nostro account
twitter, perché crediamo sia un mezzo importante e universale per la diffusione
della cultura. Nella nostra ricerca di account culturali, appunto, abbiamo
trovato subito il vostro, @PiacereScrivere, e viste le tematiche trattate e gli
hashtag di tendenza con molto piacere e interesse abbiamo cominciato a seguire
il vostro blog, ricco di contenuti e iniziative che hanno solleticato la nostra
voglia di collaborare con voi.
Un consiglio per
chi inizia, sia nel mondo editoriale che in quello della saggistica.
A
tutti quelli che hanno il sogno di aprire un’attività in questo campo riporto quello
che ci disse il nostro commercialista più di 10 anni fa: “Ma non sarebbe meglio
aprire una pizzeria?”. La battuta non è
peregrina perché le difficoltà di fare impresa, per di più in ambito culturale
in Italia e in questo momento storico ed economico, possono far rivalutare
seriamente il settore in cui operare. Ma, si sa…
I sogni son desideri
di felicitànel sogno non hai pensieri
esprimi con sincerità
si vede chissà se un giorno
la sorte non ti arriderà
tu sogna e spera fermamente
dimentica il presente
e il sogno realtà diverrà…