Secondo
la procura nazionale, il ruolo di reclutatore spetterebbe a tale Husein Erdić,
che avrebbe organizzato l’espatrio di due volontari, Nevad Husidić e Merim
Keserović, le cui spese di viaggio sarebbero state pagate da tale Midhat Trako.
I quattro sono stati fermati lo scorso febbraio, prima che il viaggio avesse
luogo, e ora la procura nazionale bosniaca ha formalizzato nei loro confronti l’accusa.
Sotto
processo è già, invece, Husein Bosnić, arrestato nel 2014 in qualità di
presunto leader del piccolo movimento
salafita bosniaco, molto attivo nella propaganda integralista e nel
reclutamento di volontari da introdurre nelle file dell’Is.
Secondo
fonti della procura nazionale e dei servizi segreti bosniaci, circa 150 cittadini
bosniaco-erzegovesi sarebbero stati arruolati nelle file dell’Is. Di costoro, pare
che in 26 siano morti e che una cinquantina di loro al momento stia compiendo
nefandezze in Siria o in altri Paesi in cui si sta combattendo.
Va
ricordato che nel giugno del 2014 il Parlamento bosniaco ha approvato una legge
che modifica il Codice penale nazionale introducendo una nuova fattispecie di
reato, individuabile nel combattere all’estero illegalmente all’interno o in
sostegno di organizzazioni quali l’Isis. La condanna prevista è fino a dieci
anni di reclusione.