Il 2 giugno celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese e al 4 luglio statunitense.
In tutto il mondo le ambasciate italiane festeggiano la ricorrenza invitando i Capi di Stato del Paese ospitante; da tutto il mondo arrivano al Presidente della Repubblica italiana gli auguri degli altri capi di Stato e speciali cerimonie ufficiali si tengono in Italia.
La festa del 2 giugno era stata abrogata con la legge 5 marzo 1977, n.54 ma è stata reintrodotta nel 2001 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Nel giugno del 1948 per la prima volta si è tenuta a Via dei Fori Imperiali a Roma la parata militare in onore della Repubblica. L'anno seguente, con l'ingresso dell'Italia nella NATO, se ne svolsero dieci in contemporanea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali.
La cerimonia attuale prevede la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto presso l'Altare della Patria e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Partecipano tutte le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. Nel 2005, il Presidente della Repubblica Ciampi ordinò che sfilassero anche il Corpo di Polizia Municipale di Roma e il personale civile della Protezione Civile. Prendono inoltre parte alla parata militare alcune delegazioni militari dell'ONU, della NATO, dell'Unione Europea e rappresentanze di reparti multinazionali che presentano una componente italiana.
La cerimonia prosegue nel pomeriggio con l'apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni musicali da parte dei complessi bandistici dell'Esercito, della Marina Militare, dell'Aeronautica Militare, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato. Come novità di quest’anno vedremo sfilare circa 400 sindaci, in rappresentanza dell’istituzione civile nella quale si riconoscono di più i cittadini.
L’anniversario di quest’anno ci ricorda i primi settant’anni di diritto di voto per le donne italiane, sia come voto attivo che anche come la possibilità di essere votate, un fatto di grande importanza. Tra le curiosità legate a quel giorno citiamo un articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 2 giugno 1946 intitolato "Senza rossetto nella cabina elettorale" con il quale invitava le donne a presentarsi presso il seggio senza rossetto alle labbra. La motivazione è così spiegata: "Siccome la scheda deve essere incollata e non deve avere alcun segno di riconoscimento, le donne nell'umettare con le labbra il lembo da incollare potrebbero, senza volerlo, lasciarvi un po' di rossetto e in questo caso rendere nullo il loro voto. Dunque, il rossetto lo si porti con sé, per ravvivare le labbra fuori dal seggio”. Altri tempi…