C’è
un Paese, l’Italia, che a volte sa riconoscere i meriti veri delle persone
vere. Questo è uno di quei rari casi. Pochi giorni fa, infatti, la Repubblica
italiana ha conferito l’onorificenza di Cavaliere all’architetto bosniaco Kanita-Ita
Blazević per i grandi servigi resi allo Stato italiano e a molteplici cittadini
del nostro Paese – incluso chi scrive – nella sua ormai venticinquennale
carriera di interprete, mediatrice culturale, traduttrice giurata. E,
aggiungerei, donna colta, raffinata e gentile, professionista ineccepibile,
essere umano raro.
Per
qualcuno potrà esserci una domanda lì appesa: Blazević? Mai sentita… Giusto.
Chiunque conosca Sarajevo e la Bosnia conosce infatti la nostra amica con il
cognome da sposata. Dunque, Kanita-Ita Fočak, per quanto il suo nome da nubile
fosse, semplicemente, Ita Blazević. La maggior parte la riconoscerà nelle foto
che pubblico a corredare questo breve post.
Sono
appena rientrato da una trasferta di lavoro in una località che al momento
preferisco mantenere riservata. Il Paese è la Bosnia Erzegovina. La
traduttrice-interprete-amica al mio fianco era, una volta di più, Kanita. Come
sempre, preziosissima e unica.
La
richiesta di conferire l’onorificenza a Kanita è partita dal comandante della
missione italiana della Eupm. A corredo della richiesta, motivatissima, tante
lettere, attestati di riconoscenza, documenti.
Complimenti
Kanita e grazie per i servigi che hai reso e rendi non solo all’Italia e a ogni
singolo italiano, ma all’intera umanità da quel luogo di sogno e di dolore che
si chiama Sarajevo. Che questa onorificenza ti porti la soddisfazione che
meriti e ti permetta di portare con te, una volta di più e per sempre, tutta la
nostra riconoscenza, stima e ammirazione.