Si
celebra il 20 giugno la Giornata mondiale del Rifugiato, promossa dall’Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Numeri
impressionanti sono riportati nel rapporto stilato dall’Unhcr relativi allo
scorso anno: 65,3 milioni di rifugiati, una
persona su 113 costretta alla fuga nel mondo. Le migrazioni forzate hanno
toccato livelli mai raggiunti: guerre e persecuzioni costringono sempre più
individui alla fuga. Secondo i dati dell’Unhcr
e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), riportati nel reportage
di prossima uscita dal titolo Lungola rotta balcanica. Viaggio nella Storia dell’Umanità del nostro tempo,
di Anna Clementi e Diego Saccora, lo scorso
anno hanno attraversato il Mediterraneo oltre un milione di persone
(aggiungendo almeno 3.735 morti/dispersi in mare). Di questo flusso di uomini,
donne e bambini, 850.000 sono sbarcati in Grecia e circa 150.000 in Italia. Nel
dicembre del 2015 una media di oltre duemila persone è transitata
quotidianamente attraverso i Paesi della rotta balcanica (Macedonia, Serbia,
Croazia e Slovenia): la maggior parte era costituita da donne e da bambini. Un
dato allarmante riguarda i minori stranieri non accompagnati: secondo l’Ufficio
di polizia europeo, l’Europol, diecimila minori non accompagnati entrati in
Europa nel 2015 sono scomparsi dopo il loro arrivo. Con molta probabilità,
segnala l’Europol, molti sono finiti nelle mani di una rete internazionale di
trafficanti.