Oggi, sabato 7 febbraio, è il primo anniversario
della protesta sociale degli studenti e dei disoccupati. Oltre ai palazzi
incendiati, non è rimasta alcuna traccia di cambiamento. Sui social network si cerca
di invitare a una nuova manifestazione, però a giudicare da tutto non si farà niente.
Giovedì 6 febbraio nella Republika Srpska è stata approvata una legge in base
alla quale anche i social network
sono da considerarsi spazio pubblico e sono state previste le pene qualora alle
autorità non dovesse piacere quello che i cittadini scrivono. Nonostante la
condanna da parte di tutti quelli che ci tengono alla libertà d’espressione, è come
se a loro non riguardasse.
Nel Cantone di Tuzla il governo non è stato ancora
formato dopo le elezioni dello scorso ottobre; il vecchio governo di “esperti”
non è ancora stato sostituito dal nuovo ed è un po’ triste ascoltarli come si
giustificano per non aver fatto niente oppure sentirli citare delle cose
insignificanti che hanno “fatto”.
In questi giorni a Tuzla si stanno firmando gli
accordi per l'assegnazione di risorse economiche per coloro che sono stati
colpiti dalle alluvioni di maggio e settembre 20154. L'importo massimo per
coloro che hanno subito danni è inferiore ai 10.000 KM. Impossibile capire in
base a cosa abbiano stilato le graduatorie per avere accesso ai risarcimenti.
È triste vedere quante persone che non siano ancora
potute tornare nelle loro case o non possano in assoluto più rientrare in case
che non sono più tali. Alcune famiglie sono
state evacuate perché ci sono stati nuovi
smottamenti di terreno, soprattutto nella zona di Kalesija.
Taglio il resto per non rendere la fonte troppo
riconoscibile. Quando non c’è più libertà d’espressione, meglio sempre non
correre pericoli sulla pelle di chi è sul posto.