Fra
le pieghe del ddl sulla Concorrenza che approderà in consiglio dei ministri il
20 febbraio c’è una sorpresa davvero spiacevole per gli editori e le librerie
indipendenti. Una “manina”, allo stato attuale dei fatti ancora anonima, ma
facilmente identificabile seguendo la logica del “a chi conviene” ha infilato
nel provvedimento (articolo XX) alcuni emendamenti che sostanzialmente abrogano
la legge che regolamenta lo sconto sul prezzo dei libri. Cancellando in particolare il limite
del 15% per lo sconto.
Se approvata, l’abrogazione della legge Levi farebbe ritornare di
colpo il mercato editoriale alla legge del più forte, con le librerie di catena
invase da libri a sconti praticabili solo dai grandi gruppi editoriali, gli
unici che, anche grazie alle concentrazioni “verticali” (la stessa proprietà ha
case editrici, distribuzione e librerie), si possono permettere questo tipo di
offerta. Un colpo mortale per gli editori indipendenti (che già hanno margini
risibili per sopravvivere) e per le librerie indipendenti. Un nuovo, grave
elemento di distorsione della concorrenza nel mercato editoriale. Di fatto una
ulteriore riduzione del pluralismo editoriale e culturale.
Per questo Odei, L’Osservatorio degli editori
indipendenti:
– denuncia con
forza il tentativo di
eliminare l’unico, per altro ancora insufficiente, provvedimento che limita lo
strapotere delle grandi concentrazioni editoriali.
– invita il
governo e tutte le forze
politiche a opporsi al tentativo di allontanare l’Italia
dall’Europa (basta confrontarsi con le legislazioni sul prezzo dei libri di
Francia, Germania, Spagna e molti altri paesi Ue).
– annuncia che in
occasione di “Book Pride”,
la prima fiera dell’editoria indipendente, in programma a Milano dal 27 al 29
marzo, presenterà una propria bozza di proposta di legge per rafforzare la
difesa della bibliodiversità e la possibilità di sopravvivenza di piccoli e
medi editori di qualità e delle librerie indipendenti.
info@odei.it | www.odei.it