Nel
corso di una conferenza sulle munizioni a grappolo in svolgimento in Croazia, a
Dubrovnik, il ministro degli Affari civili bosniaco Adil Osmanović ha
dichiarato che la Bosnia Erzegovina sarà liberata dalla sciagura delle mine
anti-persona e degli uxos (ordigni bellici inesplosi) entro la fine del 2107.
A
detta di Osmanović, al momento circa il 2,3 per cento del territorio bosniaco
sarebbe interessato dalla presenza dei terribili ordigni, che mettono a
repentaglio la vita di circa 535.000 persone suddivise in oltre 1.400 comunità
locali.
Il
tempo saprà dire se le assicurazioni di Osmanović siano fondate o meno. Le
cifre sulla presenza di ordigni bellici inesplosi sul territorio bosniaco
erzegovese sono molto approssimate e si passa da stime di alcune centinaia di
migliaia di ordigni fino a circa due milioni. Ogni anno, dal 1996 a oggi,
civili continuano a rimanere seriamente offesi o a perdere la vita a causa dell’esplosione
di questi ordigni, mentre molte critiche in passato sono state fatte alle
condizioni di lavoro – e in particolare di stress – in cui gli sminatori
bosniaci sono costretti a lavorare, in cambio di un salario non adeguato al
rischio.