Nola, 11
settembre 1943. Pochi giorni dopo l’armistizio i ruoli si capovolgono e gli
alleati diventano nemici. Incomprensioni, insurrezioni popolari. Tra i tedeschi
perde la vita un ufficiale, tra gli italiani un tenente interprete e un civile,
ma non basta. L’esercito del Führer, in una babele di urla e parole, inganna
una guarnigione italiana: dieci ufficiali sono contro il muro, in Piazza d’Armi,
in attesa di “quanto strettamente e scientificamente necessario per trasformare
la vita in morte e, ai sopravvissuti, cambiare per sempre l’esistenza”. Quei
drammatici giorni sono raccontati in Nola, cronaca dall’eccidio, di
Alberto Liguoro.
L’autore è uno dei
sopravvissuti, anche se non fisicamente presente: un figlio che non conoscerà
mai il padre, Alberto Pesce, Eroe della Patria, caduto nell’eccidio di Nola.
Attraverso la
narrazione, che è veleno e medicina allo stesso tempo, l’autore colma le lacune
della sua esistenza e della nostra, perché non sia dimenticata una pagina della
Grande Storia.
“I pensieri e le parole, i sorrisi e le
paure, le passioni e le amarezze, le speranze e le illusioni: le storie dei
primi undici soldati italiani vittime non della guerra ma dell’armistizio per
aver difeso la propria dignità e, insieme, quella di un’Italia che forse non lo
meritava davvero, ci conducono per mano in questo libro di Alberto Liguoro”
(Roberto Ormanni)
Alberto Liguoro (San Marco dei Cavoti, 1944), avvocato e giornalista, già Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Milano e Consigliere della Corte di Cassazione, è sposato e ha tre figlie. Ha scritto, tra gli altri, per “L’Indipendente” di Milano, per “Cronache di Napoli” e per la rivista giuridica “Diritto e Giustizia” (Giuffrè). Ha pubblicato per Maremmi editore “La maschera del tempo” (1998), “Radici” (2000), “Rumori di passi nei giardini imperiali” (2009); per i tipi di Alfredo Guida ha pubblicato “Il Vecchio Teatro”. Ha pubblicato inoltre una decina di raccolte di poesie e ha ottenuto il premio speciale “Sulle ali della memoria” nell’ambito del premio artistico letterario “Nicola Mirto”.