Una
notizia è rimbalzata oggi dalla Germania sui quotidiani di tutto il mondo: 29
omeopati riunitisi nelle vicinanze di Amburgo, in Germania, per un convegno
sulla medicina alternativa, sono stati ricoverati d’urgenza in ospedale dopo
essere stati avvistati sul prato intorno al luogo dell’incontro mentre si
rotolavano in giacca e cravatta sull’erba e barcollavano inseguendosi. Ci sono
volute 150 persone per aver ragione dei 29 professionisti e caricarli sulle ambulanze
dopo averli legati alle lettighe. Alla fine, grazie alle analisi del sangue, s’è
scoperto che avevano assunto dosi massicce di Acquarius, una droga simile all’Lsd chiaramente illegale.
Scherzo
di un collega deluso per non essere stato invitato al convegno?
Auto-immolazione per sperimentare qualche farmaco? Errore? Scelta volontaria?
Fatto
sta che una notizia così non può che mettere di buon umore. E far pensare a due
cose, decisamente diverse. La prima è il film “L’erba di Grace”, piccolo capolavoro che non può mancare in
nessuna videoteca domestica. La seconda è che anche Radovan Karadžić, il
presidente della Repubblica serba di Bosnia oggi recluso all’Aja e sotto
processo per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio, durante
la sua lunga latitanza belgradese s’era fatto crescere un barbone grigio e s’era
travestito da apprezzato omeopata, rubando il suo nuovo nome a un morto. È impossibile
allora non pensare a lui invitato a quel convegno mentre si rotola sull’erba in
preda ad allucinazioni. Allucinazioni ben diverse rispetto a quelle dategli dal
potere e che lo hanno reso corresponsabile del mattatoio balcanico. Ma, al
contempo, allucinazioni che lo avrebbero riportato sulla terra anche agli occhi
del gruppo di razzisti e fascisti serbi che lo idolatrano come un mito e che
finalmente lo avrebbero visto nelle sue condizioni ottimali: quelle di un leader allucinato e svalvolato, buono
solo a scaldare una branda in carcere.