Dopo quattro anni di lavori sta
per riaprire in Marocco (succederà entro il mese di maggio), nella città di
Fez, al-Qarawiyyin, la più antica biblioteca del mondo, costruita nell’859
da Fatima El-Fihriya, donna mecenate figlia di un ricco mercante tunisino.
La biblioteca – parte di un
enorme complesso architettonico che ospita anche una moschea e un’università,
quest’ultima per l’Unesco tra i più antichi centri d’insegnamento al mondo – contiene
centinaia di migliaia di volumi, molti rari o in copia unica al mondo, e tra questi
i manoscritti degli storici e filosofi Ibn Khaldun (XIV secolo) e Inb Al-Arabi
(XII secolo), risalenti anche a circa 1.000 anni fa.
La nuova al-Qarawiyyin – ristrutturata dall’architetto Aziza Chaouni – è stata dotata di una
nuova sala conferenze, di un laboratorio per il restauro di documenti e libri
antichi, di un centro amministrativo e di una caffetteria. È inoltre previsto
dal progetto di restauro che, per la prima volta dalla sua fondazione, la
biblioteca sia sede di mostre d’arte sia permanenti che temporanee, l’incasso
dei cui biglietti d’ingresso sarà sempre impiegato per la manutenzione
ordinaria della struttura, e in particolare dei tanti dipinti e mosaici.