Esattamente
23 anni dopo la sua distruzione (7 maggio 1993), domenica 7 maggio 2016 la
moschea Ferhadija di Banja Luka ricostruita è stata inaugurata alla presenza di
qualche autorità locale e del primo ministro turco Ahmet Davutoglu, in città in
qualità di rappresentante del principale Paese finanziatore.
La
moschea, costruita originariamente nel 1579, era patrimonio dell’umanità, come
sancito dall’Unesco. Il 7 maggio 1993 fu minata dalle forze serbo-bosniache
nell’ambito della campagna di pulizia etnica ormai in corso da oltre un anno e
fatta parzialmente crollare. Successivamente, i resti furono abbattuti del
tutto e le macerie furono smaltite in discarica o usate come massicciata per la
costruzione di un ampio parcheggio. L’opera di pulizia etnica a Banja Luka non
si fermò alla sola moschea, il cui vero nome era Ferhat-pašina džamija, in
onore del bej bosniaco Ferhat paša
Sokolović che ne volle l’edificazione. Con la moschea, in quegli spaventosi
anni d’odio, fu anche abbattuto l'antico orologio Sahat-kula e altre 15 moschee
che prima della guerra del 1992-1995 facevano di Banja Luka non la centrale
balcanica della pulizia etnica ma un luogo di culto multiconfessionale.
Per
ricostruire l’antica moschea Ferhadija sono occorsi 15 anni di lavori e 5
milioni di euro di finanziamenti. La cerimonia di inaugurazione si è svolta in
condizioni di massima sicurezza, con polizia e servizi segreti schierati in
grande stile.