Non sono
mai stati così tanti, e non sono mai state così poche le persone che riescono
finalmente a tornare in ciò che rimane della loro casa.
Ogni
giorno, nel 2014, un esercito di 42.500 uomini, donne e bambini, la metà del
totale, un numero impressionate, è scappato dalla propria casa, ha lasciato la
propria terra con un’incertezza sul proprio futuro difficile da immaginare.
"È
terrificante – dice l'Alto commissario per i Rifugiati, António Guterres – che
da un
lato coloro che fanno scoppiare i conflitti risultano sempre i più impuniti, e
dall'altro sembra esserci una totale incapacità da parte della comunità
internazionale a lavorare insieme per costruire e mantenere la pace".
"Negli
ultimi cinque anni – si legge nel rapporto – sono scoppiati o si sono riaccesi
almeno 15 conflitti: otto in Africa (Costa d'Avorio, Repubblica Centrafricana,
Libia, Mali, Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Sud Sudan e quest'anno Burundi);
tre in Medio Oriente (Siria, Iraq e Yemen), uno in Europa (Ucraina) e tre in
Asia (Kirghizistan, Myanmar e Pakistan)". Ogni nuova crisi dissemina morti
e distruzioni, ma diventa anche una sorgente di esodi forzati che si diffondono
nel resto del pianeta.
In tutto
il mondo, secondo i calcoli dell’Unhcr, i rifugiati sono 19,5 milioni, gli
sfollati interni 38,2 milioni e i richiedenti asilo 1,8 milioni. Nella
classifica dei Paesi ospitanti, al primo posto è salita la Turchia con 1,59
milioni di persone, seguita dal Pakistan che accoglie 1,51 milioni di rifugiati
e dal Libano che ne ospita 1,15, dall'Iran, dall'Etiopia e dalla Giordania.
Alla luce
di queste riflessioni segnaliamo per approfondimenti sul tema la nostra sezione
Migranti e, in particolare, questi due titoli:
“La trappola. L'odissea dell’emigrazione, il respingimento, la
rinascita” di Clariste Soh
Moube, una giovane donna, africana, calciatrice che sogna Mbeng,
l’Europa. Il racconto di un viaggio che è una vita – settemila chilometri in
otto anni. Un percorso lungo e tortuoso nel tempo e nello spazio, aggrappata al football per avvicinare l’Europa. La storia di
un inganno, di un sogno – la fortezza Mbeng – che è illusione. E la narrazione di
una rinascita, ritornando all'Africa.
“A
Lampedusa. Affari, malaffari, rivolta e sconfitta dell'isola che voleva
diventare la Porta d'Europa” di Fabio Sanfilippo e Alice Scialoja, che spiega come
Lampedusa non è, e non è stata, solo l’epicentro degli sbarchi irregolari ma è
il simbolo di un’Italia furba seppure dal cuore grande.