Il 26 marzo del 1967 a Priština, in un acceso discorso, Tito interviene
duramente contro il pericolo dei nazionalismi. Di conseguenza – ricorda Bruno
Maran in Dalla Jugoslavia alle Repubbliche
indipendenti. Cronaca
postuma di un’utopia assassinata e delle guerre fratricide – molti intellettuali aderenti alla Matica
Hrvatska si dimettono o sono espulsi dalla Lega dei comunisti, tra essi il
generale Franjo Tuđman.
Il tema del nazionalismo torna nuovamente
nella storia della Jugoslavia il 31
marzo del 1981, quando si
segnala una ripresa delle
manifestazioni a Priština. Le dimostrazioni hanno un carattere decisamente
nazionalista, con scritte inneggianti all’unità di tutti i territori albanesi,
esponendo immagini del leader albanese Hoxha. Purga nella Lega dei
comunisti del Kosovo con 2.000 arresti tra gli iscritti. La durezza vuole
essere un monito anche per le “tendenze nazionaliste” di sloveni e
croati.
C’era
una volta la Jugoslavia: dal Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, passando per il
Regno di Jugoslavia, alla tremenda guerra di liberazione dagli invasori
nazi-fascisti. Nacque nel 1947 la Repubblica socialista federativa di
Jugoslavia, guidata dal maresciallo Tito: uno Stato federale esistito fino al
1991, quando scoppia la guerra, che porta nell’Europa della fine del XX secolo
i crimini contro l’umanità, lo stupro etnico, il genocidio, l’urbicidio, la
fuga di milioni di profughi, per concludersi con una pace ingessata, cui è
seguita una guerra… “umanitaria”. Dalla Jugoslavia alle Repubbliche indipendenti.
Cronaca postuma di un’utopia
assassinata e delle guerre fratricide racconta la storia di quel Paese,
anno per anno, giorno per giorno. Un lavoro certosino di ricerca per realizzare
un libro fondamentale.
Con
il patrocinio dell’Associazione per i Popoli Minacciati
L’autore
Bruno Maran (Padova), fotoreporter di Stampa Alternativa, ha firmato grandi reportage da Bosnia, Macedonia, Croazia, Serbia e Kosovo, India, Sri Lanka. Si occupa di fotografia sociale e reportage, è co-fondatore del Gruppo Controluce e collabora con Radio Cooperativa. Ha preso parte a decine di mostre fotografiche personali e collettive. Ha firmato i documentari Zastava AnnoZero e Trieste-Risiera di San Sabba. Ha pubblicato il saggio Una lunga scia color cenere (La Città del Sole, 2013).
Bruno Maran (Padova), fotoreporter di Stampa Alternativa, ha firmato grandi reportage da Bosnia, Macedonia, Croazia, Serbia e Kosovo, India, Sri Lanka. Si occupa di fotografia sociale e reportage, è co-fondatore del Gruppo Controluce e collabora con Radio Cooperativa. Ha preso parte a decine di mostre fotografiche personali e collettive. Ha firmato i documentari Zastava AnnoZero e Trieste-Risiera di San Sabba. Ha pubblicato il saggio Una lunga scia color cenere (La Città del Sole, 2013).