Con
esemplare scelta di tempo – a pochi giorni dall’attesa sentenza di primo grado a
carico di Radovan Karadžić da parte del Tribunale penale per i crimini di
guerra nella ex Jugoslavia (Tpi), attesa per il 24 marzo – il
presidente-padre-padrone della Repubblica serba di Bosnia (Rs), una delle due
entità che costituiscono la Bosnia Erzegovina, il milionario ultranazionalista
Milorad Dodik, ha inaugurato una targa recante il nome di Karadžić nella nuovissima
cittadella universitaria del villaggio di Pale, ex sede durante la guerra del
governo della Rs nonché luogo in cui Karadžić costruì la sua villa (per la quale
ha subìto in passato anche una condanna per abusivismo edilizio). Lo riferisce
in uno scarno take l’Agenzia France Press.
Oltre
che Dodik, detto “l’orso”, all’inaugurazione e alla “estensione” della targa
hanno partecipato anche la moglie dell’ex autoproclamato presidente dell’autoproclamata
Rs, la signora Liljana Zelen Karadžić, e la loro erede Sonja Karadžić Jovičević,
da sempre emula del padre, che le ha spalancato le porte di un’importante
carriera politica nella Rs, fin dai tempi della guerra (d’altronde, da sempre
la Rs è una “questione di (poche) famiglie”…).
“Abbiamo
dedicato questa cittadella all’uomo che senza dubbio ha gettato le basi della
Repubblica serba di Bosnia, Radovan Karadžić, il primo presidente della
Repubblica”, ha detto un compiaciuto Dodik, omettendo l’evidenza che il suo
capolavoro Karadžić lo ha fatto utilizzando in maniera estensiva strumenti
quali lo stupro etnico, la pulizia etnica e, se considerato colpevole in
proposito dal Tpi, il genocidio, i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità
(a suo carico ci sono undici capi d’accusa spaventosi). Davvero un gran bel
padre fondatore della patria…