lunedì 29 agosto 2011

Martedì 30 agosto Bosnia Express al Festival Adriatico Mediterraneo, ad Ancona

Cari Amici,
vi aspetto domani, martedì 30 agosto, ad ANCONA, dove sono stato invitato a parlare di BOSNIA EXPRESS al Festival Adriatico Mediterraneo. L'appuntamento è a Palazzo degli Anziani, Piazza Benvenuto Stracca, alle 18,00. Conduce l'assessore alla cultura di Ancona, Andrea Nobili.

I prossimi appuntamenti fissati con BOSNIA EXPRESS:

Ottobre 2001:
- mercoledì 26 ottobre 2011, ROMA, Casa della Memoria e della Storia, presentazione del documentario di Vittoria Fiumi “All of a sudden it was dark” e dibattito con Mario Boccia, Enisa Bukvic, Vittoria Fiumi, ore 19,30.

Altre date in preparazione.

Dal 30 settembre 2010 a oggi abbiamo presentato il libro 46 volte, ed esattamente a: Albano Laziale (RM), Ancona, Bari, Bologna, Casalecchio di Reno (BO), Catania, Cerignola (Fg), Cisliano (MI), Corato (Ba), Cupra Montana (AN), Firenze, Giulianova, Lecce, Massafra (Ta), Milano (2 volte), Modena (2), Mola di Bari (BA), Molfetta (Ba), Muro Leccese (Le), Nettuno (RM), Padova, Palermo, Parma, Pisa, Pont-Saint-Martin (AO), Roma (7 volte), San Benedetto del Tronto, San Pietro Vernotico (Br), Saronno (VA), Staranzano (GO), Sedriano (MI), Taranto, Tarquinia (VT), Torino, Trieste, Venezia-Mestre, Villa di Serio (BG), Vittorio Veneto.

Per proporre nuove presentazioni:
direzione.editoriale@infinitoedizioni.it
info@infinitoedizioni.it
lu.ne@libero.it
facebook: Luca Leone

giovedì 4 agosto 2011

On line il nuovo numero di BUK Magazine, il trimestrale gratuito di libri e teatro

Il genio creativo e l'amore per la cultura di Francesco Zarzana e Rossella Diaz, alias Progettarte, ha fortemente voluto e coraggiosamente fondato una nuova, bellissima rivista: BUK.

BUK è dedicata alla cultura, ai libri, al teatro. Momentaneamente con periodicità trimestrale, ha diffusione cartacea gratuita a Modena e provincia e ovunque on line, in formato pdf.

Direttore della testata, dal secondo numero, ovvero quello di Luglio 2011, sono io, sperando di meritare un tale onore (e che i due di cui sopra non mi mandino in galera...).

Chi voglia scaricare i numeri in formato elettronico della rivista, può farlo dal sito di BUK Modena o da quello della Infinito edizioni, naturalmente partner editoriale della splendida iniziativa. Chi vive a Modena può invece facilmente reperirlo in formato cartaceo.

Buona lettura e buona estate!

martedì 2 agosto 2011

Cose dell’altro mondo: il palco virtuale di Claudio Baglioni e la rivoluzione italiana che non decolla


Da qualche settimana è in libreria un libro sperimentale, scritto da un giovane autore, lo speaker radiofonico Gianfranco Valenti, in collaborazione con un grande guru della musica italiana, Claudio Baglioni.
Il libro s’intitola “Cose dell’altro mondo” (Infinito edizioni, 2011) ed è un saggio sull’idea di viaggio virtuale, sul rapporto con l’altro a 360 gradi, sulla comunicazione nuova e su quello che resta sullo sfondo. Ed è anche una tavola rotonda con eccellenze del mondo accademico che si interrogano sul trinomio tv-Web-socialità: Mario Caligiuri, Mario Morcellini, Raffaele Sibilio e Giorgio Simonelli.
Il libro – con prefazione di Vincenzo Mollica e postfazione di Camila Raznovich – tratta di realtà virtuale e materiale, di antri in cui siamo rinchiusi e dai quali uscire, di chance e di pericoli, e soprattutto dell’evoluzione impensabile, fino a pochi anni fa, di cui è oggetto l’odierna società della comunicazione, e con essa tutti noi.
Con tutti questi argomenti a disposizione, inevitabile parlarne con l’autore, Gianfranco Valenti.

Gianfranco, qual è l’idea alla base di “Cose dell’altro mondo”?
La voglia di fare qualcosa che fosse un libro, ma anche qualcosa di diverso. Un concept book, un insieme di generi e di umori, mischiare la narrativa alla saggistica, cogliendo di esse le svariate emozioni. Scrivere di temi sociali, di attualità, ma senza voler insegnare, bensì, semplicemente, raccontare: attraverso la musica, quella più semplice e immediata, il Pop. La verità è che se non fossi riuscito a “conversare” con Claudio Baglioni questo libro non sarebbe mai nato.


Claudio Baglioni è il protagonista indiscusso del libro, con le sue parole, i versi, la musica, la sua visione del mondo e, in questo caso, particolarmente del mondo “virtuale”, del Web. Come si relaziona Baglioni con le nuove tecnologie?
Qualche anno fa riscosse un grandissimo successo il suo sito Web (patapan.it). Aveva capito quanto fosse importante avvicinare il pubblico alla rete e dalla rete. Molto tempo prima, proprio con l’album che sta alla base del libro (Viaggiatore sulla coda del tempo), era riuscito a essere un precursore: canzoni solo apparentemente ermetiche, molto vicine al nuovo modo di comunicare, ai cambiamenti della società e capaci di porsi interrogativi netti. Anche questo è fare musica.

Tu condividi il suo punto di vista o, essendoci un trentennio di differenza tra voi, ritieni che vi possano essere differenti sfumature?
Trenta, sessanta o novant’anni fa poca differenza, nel senso che ogni cambiamento della società porta con sé molteplici sfumature, le cose cambiano (e meno male) e il progresso, lento o veloce che sia, ha pro e contro. Condivido che arriverà presto il momento in cui riscopriremo per davvero il gusto e il bisogno di incontrarci. Il Web ci aiuta a interagire, ma regala solo l’illusione dell’integrazione: se sei timido, i social network ti regalano solo per un attimo l’immediata socialità. E così, solo per un attimo, riusciamo ad abbattere il muro della timidezza. Un bel sorriso e una foto gradevole (per usare un eufemismo) non sempre equivalgono al “nostro tipo”. Il profumo, la pelle, la voce?

Come il Web ha cambiato la nostra vita?
Tutto è stato reso più rapido, più facile, più a portata di mano (o, a portata di click). Non sono d’accordo con chi dice che il Web sia la miglior forma di democrazia, il maggior strumento di libertà che il progresso ci ha regalato. Claudio Baglioni e, a modo suo, anche Giorgio Gaber si fanno domande su democrazia, libertà, mediocrità: tutti hanno la possibilità di fare tutto e di dire tutto, a chiunque e in qualsiasi parte del mondo. Bene, benissimo. Ma l’improvvisazione (perché di questo si tratta) necessita di un canovaccio: è così nella musica, è così nel teatro.

Ma è un cambiamento in meglio o in peggio?
In amore, come sul lavoro i cambiamenti sono risultato di scelte, più o meno sofferte. Le scelte sono nette, sono pietre dure, quindi ogni cambiamento dev’essere salutato con moderato ottimismo e con una bisaccia carica di speranza. Goethe diceva: “Piace tutto quel che è nuovo”. Io sono affascinato dalle novità, ma devi sempre essere in grado di saper gestire cose e situazioni nuove, altrimenti corri il rischio di scottarti.

Secondo te quali sono gli aspetti più pericolosi o addirittura dannosi del Web, a parte i molti lati positivi di questa “rivoluzione digitale”?
Non è un libro contro qualcosa, ma per qualcuno: la musica è il collante, i sentimenti sono cuore e motore. La rivoluzione digitale è l’unica vera rivoluzione che sta riguardando il nostro Paese, per il resto siamo un po’ fermi e incapaci di reagire a un presente preoccupato del futuro. Io sono ottimista e credo che si debba “utilizzare” questa inarrestabile forma di novità, questa ricerca di altri mondi per colmare e sistemare il nostro mondo. E credo che siano e saranno proprio i giovanissimi a saper utilizzare al meglio questa pacifica forma di ribellione che è in atto, ormai, da più di qualche anno.

E nel futuro – il che può voler dire, nel mondo dell’informatica e del virtuale, tra sei mesi o tra un anno?
Il futuro è a capo rigo: qualcosa, da qualche parte sta già accadendo. Qualche anno fa (una decina) tutti erano rimasti folgorati dal commercio elettronico, dalla possibilità di fare “numeri” attraverso questa forma di business. Almeno in Italia (e a parte eBay) la corsa è lenta, il progresso stenta. Il Web è una metafora della vita: è necessario, in tempo di crisi, fare Rete, lavorare a scopi diversi ma scambiandosi risorse. La storia insegna che l’individualismo ha portato sempre l’uomo a dover rimpiangere il proprio agire. E questo tanto nel back stage (affetti, amori) quanto sulla scena (vita pubblica, professione, affari).

Quali paralleli noti tra la musica di Baglioni e il Web e quali discrasie?
Non ci sono discrasie. Non perché Baglioni sia il numero uno, ma perché, comunque, è riuscito, con musica, parole e iniziative a largo raggio, a coinvolgere il pubblico, musicale e non. Il Web è un mondo parallelo, anzi, vive in parallelo, nel senso che al suo stesso interno ci sono forme che combaciano, temi che collimano. Internet è un fenomeno di massa e Claudio, da sempre ha scritto canzoni per la gente, andando davvero al cuore della gente. Ed è riuscito nell’impresa di fare emozionare e far riflettere. Compattando tutti in un’unica appassionata generazione, dai 16 ai 70 anni. E oltre.

E se un mondo il virtuale dovesse prevalere e, alla fine, diventasse quella la vera realtà?
Quello che vive e cresce nel virtuale è reale. La vita è reale. Se, poi, i computer dovessero prendere vita, animarsi e ribellarsi con il genere umano, sarà sufficiente chiamare l’A-Team o, più semplicemente, staccare la spina. Più economico, senza dubbio.