domenica 28 ottobre 2012

"Mister sei miliardi" va in Bosnia e poi ricomincia da Trieste

Rientrato da Trieste e Monfalcone al termine di tre incontri bellissimi e popolati di persone e domande (due serali con gli adulti e uno pomeridiano con gli splendidi daraggi di quattro sucole di Trieste), butto un po' di pile e le scarpe da trekking in valigia e domani parte il lungo viaggio che per l’ennesima volta (chissà quante saranno?) mi porterà in Bosnia: Sarajevo, Mostar, Pocjtelj, Bratunac, Srebrenica, Tuzla… Altri timbri sul passaporto, altre storie da ascoltare e appuntare e, chissà, magari un giorno da raccontare; poi ancora Trieste con "Mister sei miliardi" e poi ancora in giro per l'Italia fino almeno a metà dicembre tra Emilia, Piemonte, Lazio, ancora Friuli, Puglia e chissà poi ancora dove. Eppure, nonostante la difficoltà ad addormentarsi su materassi troppo spesso diversi dal mio, nonostante l’impossibilità di mantenere una dieta un minimo regolata a causa dei tanti treni, aerei, bus da cambiare, nonostante il lavoro che si accumula e le notti in bianco per non restare troppo indietro in quel che c’è da fare, nonostante – a volte, ma mai quanto avrebbero ragione di fare – qualche mugugno della famiglia, viaggiare non mi stanca mai, incontrare persone e storie non potrebbe stancarmi mai; e se non lo facessi più, sentirei perso un pezzo di me, irrimediabilmente perso.

mercoledì 24 ottobre 2012

Elezioni amministrative: a Srebrenica, alla fine, è passata la paura…


Il sindaco uscente di Srebrenica, il bosniaco musulmano Camil Durakovic, è stato riconfermato nella carica dopo il lungo, lento ed elaborato conteggio delle schede messe dai cittadini nelle urne lo scorso 7 novembre. Che siano servite due settimane per scrutinare poche migliaia di schede è abbastanza assurdo, ma alla fine il dato che conta è che la conferma di Durakovic abbia disinnescato i problemi che sarebbero insorti in seguito alla temuta elezione della serbo-bosniaca Vesna Kocevic, nonostante le dichiarazioni concilianti di quest’ultima in campagna elettorale.

25-27 ottobre: "Mister sei miliardi" a Trieste, Monfalcone e Crespellano (BO)

Fine settimana i spasso per l'Italia per MISTER SEI MILIARDI: giovedì a Trieste, venerdì - dopo un incontro triestino a scuola - a Monfalcone e sabato chiusura vicino casa, a Crespellano (BO). Ovviamente vi aspetto. Intanto il calendario degli impegni si allunga e altro è in lavorazione.
A presto.

Ottobre:
- giovedì 25 ottobre, TRIESTE, tavola rotonda dal titolo “La Bosnia Erzegovina a vent’anni dalla guerra: una pace difficile e incerta”, Stazione Rogers, ore 18,00; partecipano Giulio Marcon e Rada Zarkovic; modera e organizza Gianfranco Schiamone nell'ambito della XIII edizione di "S/paesati" in collaborazione con ICS Consorzio italiano di solidarietà;
- giovedì 26 ottobre, MONFALCONE, nell’ambito di Evento Palazzo, presso IPSIA Sandro Pertini, Vi a Arrigo Boito, 56, ore 20,30; organizza la Tenda per la Pace e i Diritti con il patrocinio della Provincia di Gorizia;
- sabato 27 ottobre, CRESPELLANO (BO), Festa delle Differenze, Sala Conferenze di Palazzo Garagnani, via Marconi 47, ore 18,00; modera Federico Lacche, intervengono Silvia Gaiba, Sara Rossi, don Giorgio Dalla Gasperina, Luisa Zaghi, l'assessore alle Pari opportunità Andrea Serra Giaretta; organizza l’associazione “Amici della Bosnia”.

lunedì 22 ottobre 2012

"Mister sei miliardi" e gli altri: le nuove presentazioni in giro per l'Italia

Da giovedì 25 ottobre "Mister sei miliardi" ricomincia il suo tour di presentazioni, intervallato da un viaggio in Bosnia. Oggi, intanto, ad Andria, in occasione della giornata di commemorazione della figura del grande giurista e giudice italiano Antonio Cassese, saranno letti passi dai miei precedenti libri dedicati alla Bosnia, e precisamente da "Srebrenica. I giorni della vergogna" e "Bosnia Express".
Ecco il dettaglio, da aggiornare a breve, dei prossimi impegni fino a fine anno:
Ottobre:
- lunedì 22 ottobre, ANDRIA, Libreria Diderot, via Bonomo 27, ore 19,30, lettura dei libri “Srebrenica. I giorni della vergogna” e “Bosnia Express” in occasione della giornata commemorativa in ricordo del giurista e giudice italiano Antonio Cassese. Intervengono il prof. Ugo Villani e, per Amnesty International, Mario De Marco e Marcello Tucci; organizza Amnesty International;
- giovedì 25 ottobre, TRIESTE, tavola rotonda dal titolo “La Bosnia Erzegovina a vent’anni dalla guerra: una pace difficile e incerta”, Stazione Rogers, ore 18,00; partecipano Giulio Marcon e Rada Zarkovic; modera e organizza Gianfranco Schiamone nell'ambito della XIII edizione di "S/paesati" in collaborazione con ICS Consorzio italiano di solidarietà;
- giovedì 26 ottobre, MONFALCONE, in definizione;

martedì 16 ottobre 2012

Dodik il “gufo” e il collasso della Bosnia


Il presidente – e per due legislature primo ministro – serbo-bosniaco Milorad Dodik non ha a genio l’esistenza della Bosnia Erzegovina e non perde occasione per farlo presente in giro. Questa volta a raccogliere le perle di saggezza del miliardario ultranazionalista è stata la tv privata serba B92, alla quale Dodik ha dichiarato che “la Bosnia Erzegovina esiste ancora poiché la comunità internazionale è ancora legata all’idea ridicola di saldare il debito, perché tanto denaro è stato investito in essa”. Secondo “l’illuminato” tycoon, la Bosnia come è stata concepita a Dayton è un errore e la Republika Srpska, l’entità di cui egli è presidente, non deve farne parte. E affinché ciò accada, Dodik, signore e letteralmente padrone dell’Entità serbo-bosniaca, ha auspicato “il collasso” della Bosnia, cosicché “ciascuno si senta libero di andare dove vuole”. Lui, naturalmente, non ha dubbi sulla direzione da prendere, poiché “tra Sarajevo e Belgrado, io sceglierò sempre Belgrado”. Sussurri di un tenero innamorato...

venerdì 12 ottobre 2012

Mister sei miliardi a Padova, poi in viaggio fin quasi a Natale

Ecco le nuove date delle presentazioni di MISTER SEI MILIARDI, alle quali spero vorrete partecipare attivamente. In alcuni casi non si tratta di vere e proprie presentazioni ma di mie partecipazioni a convegni o tavole rotonde (è il caso di Trieste a fine ottobre e di Torino a metà novembre) dove però faremo in modo di far essere presente il libro. Naturalmente, vi aspetto, mentre altre date sono in preparazione (confidando ottimisticamente nella tenuta fisica dell'autore...):
Ottobre:
- domenica 14 ottobre, PADOVA, centro culturale San Gaetano, ore 18,30; modera Luca Barbieri, in collaborazione con “A Nord Est di che”;
- giovedì 25 ottobre, TRIESTE, tavola rotonda dal titolo “La Bosnia Erzegovina a vent’anni dalla guerra: una pace difficile e incerta”, Stazione Rogers, ore 18,00; partecipano Giulio Marcon e Rada Zarkovic; modera e organizza Gianfranco Schiamone nell'ambito della XIII edizione di "S/paesati" in collaborazione con ICS Consorzio italiano di solidarietà;

giovedì 11 ottobre 2012

Il presidente serbo Nikolic nega (di nuovo) Srebrenica. Ma Nikolic esiste?...


“La Serbia non è stata coinvolta nel crimine di Srebrenica. Quel crimine è stato compiuto da alcune singole persone appartenenti al popolo serbo. Il parlamento serbo ha condannato quel crimine gravissimo: ma non ha parlato di genocidio, non ho sentito nessuno in Serbia definirlo così, e non l’ho fatto neanch’io”.
Ci risiamo: il neo-presidente serbo, l’ultranazionalista Tomislav Nikolic, in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, in vista della sua prima visita italiana in qualità, purtroppo, di capo di Stato, ha di nuovo messo sella e briglia al suo cavallo di battaglia elettorale, rispolverando tesi negazioniste tanto tristi quanto ridicole, soprattutto per uno che dovrebbe fare, di mestiere, non più l’imbonitore di nazionalisti ubriachi in feste rurali ma il presidente di tutti i serbi, ma proprio tutti, persino quelli democratici (perché ne esistono, eccome se ne esistono, anche se rischiano).
Inutile sarebbe raccogliere firme e chiedere al presidente italiano Giorgio Napolitano di non ricevere uno come Nikolic, visto che, tra l’altro, in ballo ci sono i 90 milioni di euro che lo Stato serbo s’è impegnato con il predecessore di Nikolic, il nazionalista “moderato” Boris Tadic, a erogare alla Fiat per mandare a regime lo stabilimento di Kragujevac, luogo scelto da Marchionne per produrre delle parti della 500L.
Allora, visto che ormai la diplomazia, il buon gusto e il buon senso hanno chinato del tutto la testa davanti ai soldi, e visto che di Srebrenica non pare interessare granché neppure ai nostri politici, l’unica soluzione potrebbe essere rendere pan per focaccia a Nikolic, negandone l’esistenza. “Mai sentito parlare del genocidio di Srebrenica, quindi non c’è stato?”, dice Nikolic? Bene: “Mai sentito parlare di Nikolic, quindi non esiste e non deve essere mai esistito”, potremmo rispondere noi. Tanto, più che negare un negazionista pare che non si possa fare, in questo mondo malato e con tanto tanto pelo sullo stomaco…

mercoledì 10 ottobre 2012

Elezioni amministrative in Bosnia: l’ennesimo fallimento di un Paese in fallimento


Le elezioni amministrative bosniache hanno confermato in sella chi già amministrava prima. Nulla di fatto, dunque, e un’altra occasione sprecata per mandare a casa ladri, corrotti e incapaci di tutti e tre i partiti nazionalisti. A candidarsi per questa tornata erano stati oltre tremila aspiranti amministratori, appartenenti a un’ottantina di partiti. Un’aberrazione per un Paese in cui sono state chiamate alle urne solo 3,2 milioni di persone. La maggioranza delle quali non è andata a votare, poiché il 44 per cento degli aventi diritto ha deciso di restare a casa domenica 7 ottobre, lanciando un messaggio chiarissimo alla politica. Messaggio che, come in tutti i Paesi del mondo, non sarà naturalmente colto, poiché l’obiettivo dei nazionalisti bosniaci delle tre parti non è quello di riavvicinare il Paese alla politica ma quello di papparsi il Paese tenendo più lontani possibile i cittadini dalla politica. Anzi, la stampa internazionale ha fatto la fila per “bersi” e diffondere la velina del potere bosniaco per la quale l’affluenza alle urne sarebbe addirittura superiore a quella della tornata amministrativa precedente, essendo passata dal 55 al 56 per cento. Davvero un dato significativo su una popolazione di dimensioni così limitate… senza contare che una parte dei voti sono stati espressi per corrispondenza dall’estero, e quindi sono difficilmente controllabili in sede di spoglio.

lunedì 1 ottobre 2012

C'è posta per "Mister sei miliardi"

E' così bello scaricare la posta elettronica e, una volta tanto, non trovarci solo grane di lavoro ma anche lettere come quella che pubblico qui sotto, inviatami da Elisabetta, una lettrice lombarda di MISTER SEI MILIARDI, che ho già avuto modo di definire il miglior libro che abbia mai scritto tra i miei dodici, e non per pubblicità ma perché ci credo veramente.
"Mister sei miliardi" per me non è solo la conclusione forte e importante di un ciclo ma anche il mattone più solido e importante nella mia personale maturazione di autore. Chi vorrà leggere potrà confermare o contraddire quel che scrivo.
Ecco la bellissima lettera di Elisabetta:

"Carissimo, grandissimo Luca,
ho finito questa notte il tuo splendido libro e mi è piaciuto enormemente! Nonostante le drammatiche situazioni che descrivi e le storie che racconti, c'è molta speranza perché esistono persone meravigliose, tante! Finché possiamo incontrare, grazie a te, persone che tanto si danno da fare per la Bosnia e per i giovani, per le donne, per chi soffre di post trauma da stress, allora non tutto è perduto, anzi. Ci vuole ogni tanto un'iniezione di fiducia e di coraggio, io ne avevo un immenso bisogno.
Certo, alcune vicende che racconti fanno piangere e commuovono nel profondo, però, ecco, vedi la ripresa, la voglia di rimettersi in gioco, la voglia di fare anche a costo di tante rinunce, tanti sacrifici...
E poi il titolo! Mi ha spiazzata completamente, mai avrei creduto che “Mister sei miliardi” potesse essere Adnan, il caro Adnan...bellissima sorpresa, ma anche triste...
Scrivi con passione, indignazione, ci metti la vita e la vitalità necessaria per andare avanti, con energia, spirito di giustizia. Un libro che è una lotta, una battaglia per il bene e per il giusto. Grazie.
Ma la più grande sorpresa è ritrovare nel libro il grande Mich! Mich l'ho conosciuto anch'io a Bratunac, nel 2007; accompagnò noi sette amici per le vie desolate della cittadina, presso la sede dell'associazione Odisej. Era una sera buia, la sede era in fondo ad una stradina senza neppure una parvenza di illuminazione. Arrivammo con Mich e scoprimmo che, in quell'oscurità, si nascondeva una grande luce: ragazzi intenti al pc, o al calcetto, o alla tv o semplicemente a fare due chiacchiere...Oh, Mich...allora era un ragazzo magrissimo, che parlava pochissimo inglese, ma voleva imparare e lo stesso per l'italiano. Ci raccontò proprio la storia che racconti tu nel libro e, a distanza di qualche settimana, ci inviò anche la traccia di una sua composizione musicale. Fu sempre lui ad accompagnarci anche al Memoriale di Srebrenica, alle lapidi...
Elisabetta
p.s.: Dimenticavo: l'inizio di ogni capitolo è sublime..."

Che dire? Grazie, di cuore!