sabato 30 maggio 2015

A proposito di certi neofascisti che picchettano le presentazioni di libri (forse in attesa di bruciarli)

La mini-tournée in Abruzzo e Molise è stata un bagno di affetto, come accade sempre quando ci si reca in quelle regioni speciali, ospiti dei Gruppi meravigliosi e altrettanto speciali di Amnesty International. In questo caso, quello di Teramo e quello di Campobasso.
La presentazione di Teramo è stata resa interessante da un ulteriore motivo, oltre ai soliti, mai scontati e sempre piacevoli. Dopo tanto tempo, infatti, mi è capitato di tornare “in contatto” con l’estrema destra italiana. Due figuri hanno picchettato l’intera presentazione di Teramo, facendo confusamente avanti e dietro tra la libreria e la strada, con l’evidente scopo di continuare a non capire nulla. Dovendo picchettare, tanto valeva provare almeno a stare dentro per capirci qualcosa. Ma forse proprio lì sta il problema. Non per niente, fascismo e nazismo si sono segnalati alla Storia, tra le altre cose, per le censure e per i roghi dei libri.

Pomeriggio speciale a Eataly Milano per “Pane al pane”


Quello di venerdì 29 maggio è stato un pomeriggio veramente speciale per il nostro “Pane al pane”, il suo autore Giovanni Soldati e chi scrive, stavolta nelle vesti non di autore ma di editore (cosa abbastanza rara, perché ho sempre pensato e continuo a pensare che l’editore abbia il ruolo di Lele Oriali nei Mondiali del 1982, ovvero correre correre correre facendosi scoppiare i polmoni, mettendo gli altri, ovvero gli autori, nella condizione di fare goal, ma con qualità oltre che con quantità).
Ho avuto il piacere di partecipare a un frizzante dibattito con, come potete vedere nella foto di Nadia Ravioli, Oscar Farinetti, Giovanni Soldati, Stefania Sandrelli e Sandro Bottega. Tra tanti Grandi non mi sono sentito troppo piccolo, ma lo sono e in parte ne sono anche contento. Un ringraziamento particolare va a Farinetti e a tutto il personale, splendido e cordiale, di Eataly Milano: ragazze e ragazzi brillanti, veri professionisti. E a Sandro Bottega, che ha letteralmente inondato Eataly Milano con il suo vino di qualità superiore, e lo ha fatto con grande generosità. Un ringraziamento speciale va a Stefania Sandrelli, alla sua grande umanità e disponibilità, che non la rendono affatto una Vip ma, al contrario, una splendida persona alla mano, capace di ascoltare e di raccontarsi. Un grazie speciale a Giovanni Soldati, alla sua generosità e alla sua amicizia, oltre che all’eccezionale press agent Saverio Ferragina e al grande fotografo Angelo Caligaris, che ha firmato le foto di “Pane al pane” e ci ha onorati della sua presenza. Angelo, non a caso definito da Giovanni “Omone”, d’altronde per dimensioni, sia fisiche che professionali, è uno che non si può non notare.
Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni, numeroso, frizzante, partecipativo, accogliente. Ci sarebbe stato, tra aneddoti e battute, da andare avanti fino a notte fonda.
Durante il rinfresco, di eccezionale qualità, offerto gentilmente da quell’ospite cordiale e perfetto che è Oscar Farinetti, siamo stati inoltre premiati dal saluto di Gianna Nannini, in visita a Eataly per promuovere il suo nuovo disco. Giovanni ha voluto omaggiare Gianna di una copia di “Pane al pane”. Nella foto che vedete qui è in compagnia di Giovanni, Stefania e Sandro Bottega.
È stata una serata di grande convivialità e generosità. Una bellissima serata in un luogo splendido, popolato di lavoratori di grande professionalità, ai quali va tutta la nostra stima e riconoscenza per averci fatto sentire tutti, insieme a Oscar, a casa nostra per molte ore.
Così è “Pane al pane”, libro che ho avuto il piacere e l’onore di curare nella sua stesura assieme a Giovanni Soldati: un libro conviviale, caldo, da leggere in un morso restando, una volta sfogliata l’ultima pagina, con un sapere piacevole e fragrante in bocca.
Ve lo consiglio, da curatore ed editore, e sono certo che non potrete non gradirlo, in un sol boccone!

martedì 26 maggio 2015

Vent’anni (e un giorno) fa: in ricordo dei giovani martiri di Tuzla

Vent’anni e un giorno fa, esattamente alle 20,55 del 25 maggio 1995, una granata serbo-bosniaca cadeva sul centro della città di Tuzla massacrando 71 ragazzi e ferendone altri 240 circa. Responsabile dell’attacco fu il generale serbo-bosniaco Novak Djukić, condannato a vent’anni di reclusione per questo e altri crimini, ma al momento (e da sempre) libero cittadino in Serbia. A proposito di giustizia negata…
I genitori delle vittime, a suo tempo, decisero di seppellire le giovani vittime di quest’attacco terroristico ai danni di ragazzi inermi in una grande tomba di gruppo, su una collina da cui si vede Tuzla. Ieri ci sono state celebrazioni cariche di tensione per ricordare le 71 vittime, a dimostrazione che in Bosnia il dolore ancora non si è sopito, complice una giustizia che non c’è mai stata e probabilmente mai ci sarà.
Un ricordo commosso va a quei ragazzi e alle migliaia di vittime innocenti come loro, nella guerra di Bosnia come nella tante, troppe altre guerre che fino ad allora e da allora hanno insanguinato e insanguinano il mondo.

"Srebrenica. La giustizia negata" mercoledì a Teramo, giovedì a Campobasso

Vi aspettiamo!


lunedì 25 maggio 2015

26 maggio 2011, l’arresto di Ratko Mladic

Martedì 26 maggio ricorre il quarto anniversario dell’arresto di Ratko Mladić, generale e capo di stato maggiore dell’esercito dell’autoproclamata Repubblica Serba di Bosnia (Rs) durante la guerra del 1992-1995. Mladić era stato fermato dopo 16 anni di latitanza nel villaggio di Lazarevo, nel nord della Serbia e, nonostante fosse ricercato dal Tribunale per i crimini di guerra nell'ex-Jugoslavia (Tpi) con le accuse di genocidio, crimini contro l'umanità, violazione delle leggi di guerra durante l'assedio di Sarajevo e per il genocidio di Srebrenica, godeva della protezione e persino della pensione militare da parte dello Stato serbo.Il processo di primo grado presso il Tpi è ancora in corso e si auspica che il verdetto possa arrivare entro la fine del 2015. Al momento, è previsto che il Tpi chiuda i suoi lavori alla fine del 2017.Lo stupro etnico, una delle colpe di cui si è macchiata la soldataglia agli ordini di Mladic, viene raccontato in questo breve brano tratto da “Srebrenica. La giustizia negata” di Luca Leone e Riccardo Noury.

Il parlamento bosniaco riconoscerà il genocidio di Srebrenica, vent’anni dopo?

Tre deputati della Camera dei rappresentanti del parlamento nazionale della Bosnia Erzegovina hanno presentato la scorsa settimana un’iniziativa per il riconoscimento del genocidio di Srebrenica, a vent’anni dagli eventi tragici che tra l’11 e il 15 luglio 1995 videro l’assassinio a sangue freddo  di 10.701 bosniaci musulmani (e non 7.400 o 7.500, come superficialmente si legge su più fonti giornalistiche) ad opera delle forze armate serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić e dai paramilitari armati e inviati dal governo serbo.
Promotori dell’iniziativa sono i deputati Denis Bečirović e Mirsad Mesić del Partito social-democratico e Zaim Backović del Partito bosniaco patriottico. L’iniziativa è sostenuta da molte associazioni, incluse quelle delle donne e delle madri di Srebrenica.
L’opposizione costante dei partiti serbo-bosniaci e il sostanziale disinteresse degli altri partiti bosniaci, inclusi i due partiti nazionalisti musulmani, hanno fin qui impedito che il genocidio – pure riconosciuto da molte sentenze internazionali e da molti parlamenti esteri, incluso quello dell’Unione europea – venisse riconosciuto come tale e ricordato dalla politica bosniaco-erzegovese.

venerdì 22 maggio 2015

Operazione Fuori Tutto! - Collana Orienti


Negli ultimi mesi, e in particolare dopo il furto con scasso subìto in redazione lo scorso mese di gennaio, molti lettori ci hanno chiesto: “Ma dei libri più vecchi, che cosa fate? Li macerate?”.
Nel corso della nostra ormai non brevissima storia, di titoli ne abbiamo macerati veramente pochi e quando è successo questo ha riguardato soprattutto errori di calcolo di tiratura. Macerare fa male al cuore, quindi si cerca di evitare.
Avendo però oramai superato abbondantemente i duecento titoli in catalogo, è vero che il magazzino scoppia e che ogni anno ci tocca pagare una delle tante tasse odiose legate a questo problema, ovvero l’Iva su ciò che abbiamo fermo in magazzino.
Allora, dietro insistenza di alcuni lettori (ovvero, quelli di cui sopra), abbiamo deciso di dedicare, da questo fine settimana in avanti, tutti i week-end a venire alla “Operazione Fuori Tutto!”.
In cosa consiste? Semplice: mettiamo in vendita sul nostro sito al prezzo simbolico di 3,33 euro a copia una parte dei nostri titoli più antichi ma ancora attualissimi, ovviamente più vecchi di 24 mesi, in virtù della vigente normativa.
Ogni fine settimana toccherà, a rotazione, a una collana. E quando ritoccherà alla stessa collana, non ci saranno mai i medesimi titoli. E visto che facciamo sul serio, abbiamo deciso di cominciare con la collana che è il nostro fiore all’occhiello, la terza nata della nostra produzione e in assoluto la più apprezzata, ovvero Orienti.
Se i libri venduti a prezzo di costo possono attirare la vostra attenzione, sappiate che si tratta di titoli ottimi, molti dei quali molto venduti in passato. Quindi libri di prima qualità, nuovi.
Buona lettura e buon primo fine settimana dell’“Operazione Fuori Tutto”!
Dida
Erose forze d’eros
I gioielli di Dharamsala
Il pascolo dei cammelli
Iran. La resa dei conti
Io Noi le Altre
La polvere sui guanti del chirurgo
La terra del silenzio
Le città divise
Ritorno a Las Hurdes
Sabur

Sabato pomeriggio a Torino con "Srebrenica. La giustizia negata"

Vi aspetto domani pomeriggio a Torino per la presentazione de SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA. Domani in "formazione ridotta", quindi solo io e non con Riccardo Noury. Dalla prossima settimana si torna poi in "formazione tipo".
Ecco gli estremi dell'incontro:
- sabato 23 maggio, TORINO, ECOMUSEO Urbano Circoscrizione 6, Via S. Gaetano da Thiene 6, ore 17,30; organizzano l’Associazione Almaterra e RE.TE. ong, in collaborazione con Infinito edizioni, Donne in Nero di Torino, Amnesty International Italia; durante l’incontro proiezioni di video, letture, racconti e assaggi dei prodotti della Cooperativa Insieme. Info: Almaterra 011- 2467002.
I prossimi incontri:
Maggio:
- mercoledì 27 maggio, TERAMO, Libreria Tempo Libero, Corso Cerulli 53, ore 18,00; organizza il Gruppo di Amnesty International di Teramo;
- giovedì 28 maggio, CAMPOBASSO, Ex ONMI, Sala Alphaville, Via Muricchio, 1, ore 18.30; organizza il Gruppo di Amnesty International di Campobasso.
Giugno:
- sabato 13 giugno, GIAVERA DEL MONTELLO (TREVISO)Villa Wassermann, Festival delle culture, XX edizione dedicata ai “Venti di dialogo… camminando sul filo”, ore 17.00;
- martedì 16 giugno, LACCHIARELLA (MI), Rocca viscontea, ore 21,00; modera Silvio Ziliotto; in definizione;
- giovedì 18 giugno, FIORANO (MO), BLA Biblioteca, via Silvio Pellico 9, ore 21,00; organizza l’associazione culturale Le Graffette; modera Matteo Pagliani;
- mercoledì 24 giugno, BOLOGNA, Auditorium della Sala Borsa, piazza del Nettuno 3, ore 17,30; organizzano Sala Borsa, TrekkingItalia, Amnesty International Bologna, Donne ANPI, Adottando;
- giovedì 25 giugno, ROMA, Summer School per Operatori di pace, Museo Storico della Liberazione, via Tasso 145, in definizione; organizza Caritas Mondialità.
Luglio:
- domenica 5 luglio, PARMA, in definizione;
- sabato 11 luglio, ANCONA, Festa per la Libertà dei Popoli, Forte Altavilla, palco centrale, ore 19,00; organizzano Amnesty International e Festa per la Libertà dei Popoli;
Settembre:
- 10-11 settembre, FORLÌ, MIRESS (UniBo), convegno dal titolo “Envisioning Moving Frontiers. Ukraine and Balkans: Cultural and Political Perspectives on the ‘Other’ Europe”; in definizione.
Ottobre:
-venerdì 9 ottobre, MACERATA, Overtime Festival, in definizione. 

giovedì 21 maggio 2015

"Il barbiere zoppo" di Gino Marchitelli, un grande progetto targato Infinito edizioni

Ho appena concluso la correzione delle bozze de "Il barbiere zoppo", di cui è autore l'uomo in questa foto a lato, il milanese Gino Marchitelli, un amico che in pochi anni da ottimo elettricista s'è trasformato in uno dei più apprezzati giallisti italiani.
"Il barbiere zoppo" però non è un giallo. Gino è uomo di Memoria, di Resistenza, di lotta, di emozioni grandi e profonde. A novembre potrete apprezzarne le alte doti narrative in un lavoro splendido che intreccia in una trama avvincente e commovente la lotta di Liberazione con il '68.
Gino girerà l'Italia presentando in anteprima il libro per tutta l'estate. Poi a novembre saremo in libreria. Questo è un modo nuovo di intendere il lavoro di scrittore, per lui, e di editore, per noi. Se le librerie sono un luogo talvolta distante, noi vogliamo andare in mezzo alle persone, spiegare loro come la pensiamo, che cosa facciamo. Che ci siamo. E nessuno è più bravo di Gino in questo.
Ora andiamo a rifinire la copertina, da domani parte il secondo giro di bozze.
Grande Gino! Grande lavoro, questo "Barbiere zoppo"!

Alberto Bertoli, un grande artista in redazione con "Come un uomo"


Con grande piacere è finalmente il momento di annunciare l'imminente uscita di COME UN UOMO, l'eccellente libro di Alberto Bertoli, in collaborazione col giornalista guastallese Gabriele Maestri. In questa foto Alberto autografa libri pre-venduti, ieri, nella nostra redazione.
Il libro di Alberto è un ruggito emiliano, una zampata di rock e d'energia, un'avventura nella musica e negli affetti, un manuale di sopravvivenza nel panorama musicale italiano, una a tratti esilarante raccolta di aneddoti sul papà, il grande Pierangelo, e sulla sua famiglia. Ed è musica musica musica! Anche per questo abbiamo scelto due soluzioni (ma solo sul nostro sito, in libreria c'è un'unica versione, quella senza DVD) per chi lo vorrà acquistare: SENZA DVD LIVE e CON DVD LIVE. A voi la scelta. Comunque si canta e si balla in ogni caso.
Alberto è un ragazzo splendido, solare, positivo, onesto. Uno che lavora duro, sia come cantautore che come logopedista. Uno che non ha avuto sconti, esattamente come il papà Pierangelo, ma che non s'arrende mai. Con le sue sole forze ha fatto un sacco di strada e tanta ne farà ancora, e ancora di più. Per noi è un onore e un piacere accompagnarlo da ora lungo il suo suo percorso artistico e creativo, consapevoli d'avere a che fare con un uomo e un artista come pochi ce ne sono in Italia.
Alberto, e con lui il bravissimo Gabriele Maestri, inaugurano in questo maggio 2015 la nostra decima collana, SoundCiak. Una nuova scommessa, che vogliamo a tutti i costi vincere. Dalla settimana prossima saremo con Alberto in tour, per tutta l'estate e oltre ancora. Condividendo quei versi incredibili di Pierangelo, in cui non può non rispecchiarsi lui, non possiamo non rispecchiarci noi:
"Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro
un guerriero senza patria e senza spada
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro".
Così vogliamo essere noi. Così è COME UN UOMO di Alberto Bertoli. Così è la sua musica.
Buona lettura!

mercoledì 20 maggio 2015

Quando scrivono lettori speciali: Giulia dal Veneto, Srebrenica e le domande che sgorgano dal cuore

A volte al mattino, tra le tante e tante e-mail, ce ne sono come questa che condivido in questo piccolo spazio. Sono piccoli lampi di luce nel buio di un lavoro editoriale sempre più difficile e privo di prospettive di medio e lungo periodo. Oramai tutti lavoriamo, in questo settore, per la mera sopravvivenza, vessati da distributori sempre più esosi e dalle catene di librerie, quelle grandi, che non pagano per mesi le fatture. Siamo in trincea. Ma mail come questa di Giulia, che fa l’ultimo anno della scuola superiore e ha tutta la vita davanti a sé, ti fanno riprendere aria prima di ricalcarti l’elmetto in testa.
I nostri giovani sono fantastici. Fantastici. Sarebbe bello che potessero vivere in un Paese capace di valorizzarli. Forza ragazzi, ce la possiamo/ce la potete fare!

Buonasera Luca,
mi permetto di darti del tu come ormai ho già fatto a Treviso, spero tu non lo ritenga offensivo. Volevo anzitutto ringraziarti ancora per la coinvolgente e dettagliata "lezione" che ieri hai dato a tutti i presenti, capita raramente di trovare persone  che sappiano raccontare ciò che è successo senza stereotipare o generalizzare, ma così coinvolti allo stesso tempo.
Io dopo due viaggi in Bosnia Erzegovina ancora non sono così brava a raccontare i fatti, ma dato che principalmente l'ho vissuta durante i giorni del memoriale cerco di raccontare quando torno i sentimenti, il dolore e la grande dignità che queste donne a Srebrenica trasmettono, cercando anch'io nel mio piccolo di far sentire le persone che prendono la cosa alla leggera parte in causa di quel che può essere accaduto o della giustizia che ancora non è stata fatta.
Fin dalla prima volta che ho messo piede in Bosnia Erzegovina non so perché, ma mi ci sono sentita legata da un doppio filo vicino al cuore, come se anche io con il mio contributo, seppur minuscolo, potessi fare qualcosa per Lei, per quelle donne che non so perché dopo aver scattato una foto, come fanno altri fotografi, mi sorridono e mi abbracciano mozzandomi il fiato e facendomi sentire una sorta di affetto e voglia di condivisione di ciò che loro provano. In effetti è una cosa che ancora mi chiedo, il perché fra tanti fotografi quelle donne abbraccino proprio me, e quindi non posso che leggerla come una loro richiesta di sentirmi parte di ciò che vivono.
Perdonami se ti ho fatto tutta questa “telepippa” ma quando parlo di quelle donne e di ciò che nel mio piccolo posso aver vissuto mi dilungo sempre, e non mi sembra mai abbastanza.
Insomma ti chiederai perché ti scrivo, beh perché in te ho finalmente visto qualcuno che la Bosnia Erzegovina la sente dentro e mi piacerebbe conoscere le storie di queste donne e di questa terra e poi chissà un giorno avere l'onore di poterle raccontare anch'io.
Insomma mi scuso per questa mail lunga e impacciata in cui racconto il mio piccolo vissuto e il mio intento verso questa Storia, o meglio il dovere, in cui ti chiedo un aiuto\collaborazione, ma è la prima volta che lo faccio e dopo averti sentito parlare non ho potuto farne a meno.
Spero di non averti stressato troppo, ti ringrazio dell'attenzione che mi avrai concesso leggendo la mia mail-papiro.

Con stima,
Giulia

giovedì 14 maggio 2015

Oggi Venezia, domani Treviso, sabato Guastalla: "Srebrenica. La giustizia negata" in tour




Bosnia e dintorni: una bella e-mail da un bibliotecario veneto


A volte arrivano e-mail che fanno un gran piacere e danno ottimismo e “benzina” per andare avanti. Questa è una di quelle e-mail. Non sta a me dire se tutto quel che c’è scritto dentro sia vero, in particolare in riferimento al mio lavoro. Sul resto però metto la mano sul fuoco, in particolare su Kanita Focak, di cui si parla diffusamente nell’e-mail. Allego la scansione con la dedica di cui si parla nel messaggio, che è una specie di documento storico.
E grazie all’amico bibliotecario veneto per la sua bella e-mail che riporto integralmente qui sotto, con la sola eccezione di nomo e cognomi, e che mi fa gran piacere condividere.

Caro Luca,
utilizzo parte di questa newsletter degli amici di Centro biblioteche (che ben conosco da lustri) per scriverti: grazie di esistere! 
E grazie sincero per quello che fai e per come lo fai. Non ci vuole molto a capire che nei Balcani, in Bosnia in particolare hai lasciato una parte di te, che continua a vivere e non solo nei libri, scritti con abilità e passione civile.
Sono un bibliotecario di origine friulana, appassionato di storia contemporanea. Siamo reduci (il termine è decisamente inadeguato, per noi occidentali) da un viaggio in Croazia-Bosnia-Montenegro. Con nostra (almeno mia) sorpresa, per la visita a Sarajevo abbiamo avuto una guida d'eccezione, una persona unica, con un cuore grande, Kanita! Abbiamo avuto modo di apprezzare sia la sua competenza che la caparbietà nel farci vedere e vivere più cose e situazioni possibili, al limite del suo sfinimento. Sono riuscito a strapparle una dedica nel tuo libro “Saluti da Sarajevo”, di cui ti allego la scansione. E anche un sorriso sincero e un attestato di stima e affetto nei tuoi confronti.
Da bravo bibliotecario ho portato e distribuito una parte delle monografie della collana Orienti ai partecipanti. Mi sono permesso di definirti una sorta di Marco Travaglio dei Balcani e inaspettatamente le persone sono state conquistate: mi hanno chiesto di ordinare una quarantina abbondante di copie dei tuoi libri...
Non solo per questo, ti chiederei di poter (senza fini di lucro, naturalmente!) scansionare ed inviare una delle pagine scritte da Kanita dell'introduzione a Saluti di Sarajevo. Lunga vita a Infinito edizioni.
E venerdì in tardo pomeriggio dovrei riuscire a venire alla presentazione in Libreria Lovat.
A presto e in bocca al lupo per tutto quanto!
M.S.

mercoledì 13 maggio 2015

Venezia, Treviso, Guastalla: la "tre giorni" di "Srebrenica. La giustizia negata"

Giovedì, venerdì e sabato tre presentazioni di SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA:
- giovedì 14 maggio, VENEZIA, sala San Leonardo, Cannaregio 1584, ore 18,00; organizza Buongiorno Bosnia;
- venerdì 15 maggio, VILLORBA (TREVISO), Libreria Lovat, via Isaac Newton 13, ore 18,30; organizzano, nell'ambito del progetto culturale "Altre Frontiere" (http://altrefrontiere.org/), NATs per... (www.natsper.org), il Gruppo Amnesty International di Treviso e Buongiorno Bosnia;
- sabato 16 maggio, GUASTALLA (RE), Biblioteca comunale Maldotti, via Garibaldi, ore 18,00; organizzano Iscos Emilia Romagna, Mirni Most, Cisl Reggio Emilia, Anolf e altri, con il patrocinio del Comune di Guastalla; intervengono Antonio Campanini (Mirni Most) e Andrea Cortesi (ISCOS E.R.); conclude Aziz Sadid (Cisl).

lunedì 11 maggio 2015

Il presidente turco Erdogan a passeggio il 20 maggio nella colonia Bosnia Erzegovina

L’ambasciata turca a Sarajevo ha confermato il viaggio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nella capitale bosniaco-erzegovese per il prossimo 20 maggio. Erdogan rimarrà un giorno a Sarajevo e farà rientro alla sera ad Ankara. Durante la sua missione bosniaca il presidente turco incontrerà il presidente della presidenza tripartita bosniaca Mladen Ivanić, economista e politico nazionalista serbo-bosniaco, e avrà modo di fare il punto con i suoi “protetti” nazionalisti musulmani bosniaci sullo stato della presenza turca in Bosnia, che negli ultimi anni ha raggiunto livelli allarmanti, non solo dal punto di vista economico e finanziario, ma anche da quello della modifica dei costumi. Per Erdogan sarà come fare una passeggiata in una colonia turca, due settimane circa prima dell’arrivo di papa Francesco. La primavera di quest’anno delicato, fatto di importanti ventennali (genocidio di Srebrenica e Accordi di Dayton su tutti), sembra essere stata scelta dai nazionalismi che stanno distruggendo il Paese come il momento in cui far sfilare in passerella i rispettivi grandi sponsor internazionali. La Republika Srpska di Bosnia, da parte sua, non vuol essere da meno e il recente annuncio del presidente ultranazionalista serbo-bosniaco della Rs Milorad Dodik del referendum per la secessione nel prossimo 2018 dell’Entità a maggioranza serbo-bosniaca dal resto della Bosnia Erzegovina sta una volta di più a rimarcare che i padroni russi di Banja Luka – e lo zar Vladimir Putin primo fra tutti – non intendono stare a guardare. Ma tra padroni e padrini, la gente di tutti i gruppi nazionali sta sempre peggio e il futuro del Paese forse non è mai stato così nero…

venerdì 8 maggio 2015

“Zelenkovac”: progetto di crowdfunding per un ottimo documentario

Tre giovani autori cinematografici genovesi – Daniele Canepa, Luca Fiorato, Michele Giuseppone – hanno realizzato un ottimo documentario dal titolo “Zelenkovac”, dedicato a un (rarissimo, se non unico) villaggio ecoturistico situato tra le montagne della Bosnia.
Nel progetto, tra i protagonisti in video, c’è anche lo scrittore e giornalista Luca Leone, autore per Infinito edizioni di alcuni libri considerati pietre miliari nella comprensione del conflitto in Bosnia Erzegovina del 1992-1995 e del dopo-guerra.
Il film è pronto e gli autori lo stanno inviando a diversi festival di cinema.
Il progetto, però, prevede un ambizioso step in più: pubblicare il documentario in un cofanetto libro+DVD, edito dalla casa editrice Infinito edizioni.
Per raggiungere l’obiettivo, invero piuttosto costoso ma decisamente meritevole, i tre autori hanno attivato un crowdfunding.
Per far partire il progetto di pubblicazione c’è bisogno di un sostegno finanziario pari a 3.500 euro, che andrà a coprire una minima parte delle spese. Per questo i tre autori hanno attivato la pagina di crowdfunding
https://www.indiegogo.com/projects/zelenkovac-documentary/
per chiedere un contributo, che sarà reso sotto forma di materiali dedicati ai contributori.
Per contribuire (e avere il cofanetto, per il quale, se partirà la pubblicazione, si prevede l'uscita a fine anno), basta compiere i seguenti passi:

giovedì 7 maggio 2015

"Srebrenica. La giustizia negata" sabato e domenica a Macerata, poi in giro per l'Italia

Vi aspetto sabato e domenica a Macerata presso il nostro stand con "SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA" e con un centinaio di altri titoli.



Da giovedì 14 maggio, dopo l'anteprima di Padova lo scorso 29 aprile, ricomincia il Giro d'Italia con "SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA".
Ecco le prime date definitive o quasi:
Maggio:
- giovedì 14 maggio, VENEZIA, sala San Leonardo, Cannaregio 1584, ore 18,00; organizza Buongiorno Bosnia;
- venerdì 15 maggio, VILLORBA (TREVISO), Libreria Lovat, via Isaac Newton 13, ore 18,30; organizzano, nell'ambito del progetto culturale "Altre Frontiere" (http://altrefrontiere.org/), NATs per... (www.natsper.org), il Gruppo Amnesty International di Treviso e Buongiorno Bosnia;
- sabato 16 maggio, GUASTALLA (RE), Biblioteca comunale Maldotti, via Garibaldi, ore 18,00; organizzano Iscos Emilia Romagna, Mirni Most, Cisl Reggio Emilia, Anolf e altri, con il patrocinio del Comune di Guastalla; intervengono Antonio Campanini (Mirni Most) e Andrea Cortesi (ISCOS E.R.); conclude Aziz Sadid (Cisl);
- sabato 23 maggio, TORINO, Ecomuseo Urbano Circoscrizione 6, Via S. Gaetano da Thiene 6, ore 17,30; organizzano l’Associazione Almaterra e RE.TE. ong, in collaborazione con Infinito edizioni, Donne in Nero di Torino, Amnesty International Italia; durante l’incontro proiezioni di video, letture, racconti e assaggi dei prodotti della Cooperativa Insieme. Info: Almaterra 011- 2467002;
- mercoledì 27 maggio, TERAMO, Libreria Tempo Libero, Corso Cerulli 53, ore 18,00; organizza il Gruppo di Amnesty International di Teramo;
- giovedì 28 maggio, CAMPOBASSO, Ex ONMI, Sala Alphaville, Via Muricchio, 1, ore 18.30; organizza il Gruppo di Amnesty International di Campobasso.
Giugno:
- sabato 13-domenica 14 giugno, GIAVERA DEL MONTELLO (TREVISO), Festival delle culture, in definizione;
- 18 giugno, FIORANO (MO), organizza l’associazione culturale Le Graffette, in definizione; modera Matteo Pagliani;
- mercoledì 24 giugno, BOLOGNA, Auditorium della Sala Borsa, piazza del Nettuno 3, ore 17,30; organizzano Sala Borsa, TrekkingItalia, Amnesty International Bologna, Donne ANPI;
- giovedì 25 giugno, ROMA, Summer School per Operatori di pace, Museo Storico della Liberazione, via Tasso 145, in definizione; organizza Caritas Mondialità;
Luglio:
- domenica 5 luglio, PARMA, in definizione.
Ottobre:
-venerdì 9 ottobre, MACERATA, Overtime Festival, in definizione. 

mercoledì 6 maggio 2015

Dicono i lettori: “Srebrenica. La giustizia negata” secondo Giuseppe Modica


Per me è molto importante ricevere le lettere dei miei lettori. Talvolta leggerle e rileggerle è quasi un rito. Poi arrivano lettere come quella che pubblico qui e mi sento premiato come se avessi vinto il premio più importante della galassia. Perché chi fa il mio lavoro non vive di certezze ma di dubbi continui. E sentirsi sostenuti e compresi è qualcosa di incredibilmente prezioso.
Grazie!
Grazie davvero anche a nome di Riccardo Noury!

Mi è piaciuto molto il libro, Luca.
È un ottimo lavoro, complimenti. E di dubbi che potesse esserlo o non esserlo, in tutta onestà, non ne avevo neanche uno.
Mi piace tantissimo la "modalità dialogante" che avete scelto. Può essere percepita in modi diversi, credo. Ad esempio: a tratti vi ho visti seduti a un tavolo di una sala da the discorrere amabilmente. Altre volte vi ho visualizzato dietro una scrivania, ognuno nel suo studio, a scrivervi epistole, a porvi domande, a suggerirvi risposte, la notte, quando il ritmo frenetico delle giornate allenta un po' la morsa. Il punto è che, qualsiasi sia il contesto, lo scenario, il modo in cui il vostro botta e risposta viene visualizzato, il lettore se ne sente parte, si sente incluso, partecipa, vi ascolta, capisce.
"Capisce". Questo è il nodo.
Il vostro testo fa comprendere cosa è successo a Srebrenica venti anni fa senza spiegare, senza essere didascalico. Il lettore capisce, e non è poco. Il lettore capisce Srebrenica, ed è un'enormità. Il lettore capisce prendendo parte alla discussione, ed è meraviglioso avvicinare il concetto di dialogo all’orrore che è Srebrenica, alle divisioni che è Srebrenica, alla distanza che è Srebrenica, all’assenza di comunicazione che è Srebrenica.
Potenza del dialogare!

Atene, Roma, etc.: "Così banche e finanza ci rovinano la vita"!


Alla vigilia di giorni carichi di riunioni e di incontri sul destino della Grecia iniziano ad alimentarsi tensioni sui mercati internazionali dubbiosi sulla capacità di solvibilità di Atene. Il lavoro di Massimo Guerrieri, Paolo Giovanardi e Antonello Cattani dal titolo Così banche e finanza ci rovinano la vita
fornisce chiavi di lettura della crisi contemporanea alla luce di episodi della storia dell’economia. Gli autori, bancari “pentiti” che da anni lavorano in maniera indipendente a fianco di cittadini e imprenditori, spiegano come e perché finanza e banche ci rovinano la vita da sempre, quali sono le misure e le cautele da adottare per mettere al sicuro i propri risparmi e il proprio futuro e perché molto presto scoppierà una nuova bolla speculativa che tornerà a mettere in una condizione precaria la nostra esistenza, mentre la politica continua a sostenere che, invece, siamo vicini all’uscita dalla crisi. Sapendo di mentire.
“Nascosta dietro alla complessità e all’illeggibilità dei contratti si è spesso celata l’intenzione di pilotare gli investimenti dei cittadini verso prodotti poco chiari, dalla dubbia sicurezza e solidità. Prodotti che poi si sono dimostrati fallimentari, mandando in fumo i risparmi di una vita di molte famiglie. Si aggiunga che questi investimenti ad alto rischio sono stati proposti anche a molte amministrazioni comunali, che si sono poi ritrovate a scaricare le perdite sui cittadini attraverso un aumento delle imposte, con un doppio danno per questi ultimi…”. (Rosario Trefiletti)

Gli autori
Massimo Guerrieri ha lavorato per oltre venticinque anni nel settore finanziario nel campo della consulenza alla clientela. Nel 2004, spinto dalla voglia di verità, ha abbandonato il sistema banca con i suoi conflitti d’interesse e si è posto a fianco dei cittadini. Fra i primi consulenti finanziari indipendenti in Italia, è oggi titolare dello studio “Q Consulenze Finanziarie”.
Paolo Giovanardi
, dottore in Economia politica, ha lavorato sei anni in banca occupandosi di rapporti coi risparmiatori. Volendosi dedicare in totale libertà al servizio dei clienti e deluso dal rapporto banca-risparmiatore, dal 2009 ha scelto la consulenza finanziaria indipendente e lavora presso “Q Consulenze Finanziarie”.
Antonello Cattani ha lavorato in banca dal 1987 svolgendo attività di consulenza su investimenti e di gestione aziende. È stato direttore di filiale dal 2002 al 2010, quando ha deciso di mettere la sua esperienza a tutela dei cittadini ed è entrato nel team di  “Q Consulenze Finanziarie”.

martedì 5 maggio 2015

"Srebrenica. La giustizia negata": la recensione di Marco Travaglini

Moni Ovadia: “Lo sconvolgente volume di Riccardo Noury e Luca Leone ci mostra che la comunità internazionale e le vaste maggioranze delle nostre società, sono segnate da un tragico fallimento perché se i sopravvissuti al genocidio di Srebrenica e i familiari dei trucidati, delle donne stuprate, dei torturati e fatti a pezzi, non trovano giustizia e pace a distanza di vent’anni e se atrocità di simile portata si sono prodotte nelle terre della ex Jugoslavia che conobbe nelle sue forme più brutali la ferocia dei nazisti e dei fascisti, ci troviamo di fronte alla bancarotta morale dell’intero Occidente”
Srebrenica, dall’antico nome latino “Argentaria” si può tradurre in “città dell’argento”. Prima del 1992 era conosciuta per le terme, l’estrazione di salgemma e le miniere. Poi, la storia si è incaricata di concentrare lì il peggio delle atrocità. In questa località tra i monti della Bosnia nord-orientale oltre diecimila musulmani bosniaci maschi, tra i 12 e i 76 anni,  vennero catturati, torturati, uccisi e sepolti in fosse comuni dalle forze ultranazionaliste serbo-bosniache e dai paramilitari serbi.  Era l’11 luglio del 1995, vent’anni fa. La “mattanza” avvenne in una decina di giorni, dopo che la città, assediata per tre anni e mezzo, dall’inizio del conflitto,  il 10 luglio era caduta nelle mani del generale Ratko Mladić. Il 19 aprile 2004 il Tribunale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia (Tpi) ha definito quello di Srebrenica “genocidio”, il primo in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale.  Ma da quel momento, tra omissioni e rinvii, si è fatto poco. Restano le tombe, il ricordo di uccisioni, saccheggi, violenze, torture, sequestri, detenzione illegale e sterminio. Ci sarà mai giustizia? Quattro lustri dopo, rimane un profondo senso di ingiustizia e di impotenza nei sopravvissuti e un pericoloso messaggio di impunità per i carnefici di allora, in buona parte ancora a piede libero e considerati da alcuni persino degli “eroi”.