Il
nuovo “strappo” di Dodik consiste nel voler far approvare dal parlamentino
della Rs – in cui ha una maggioranza piuttosto incerta e zoppicante – un referendum
per sottrarre l’Entità da lui presieduta dall’autorità della magistratura
centrale. Quella che, per inciso, sarebbe investita dal compito di indagare sui
crimini di guerra, attività fin qui intrapresa con molta timidezza, a voler
essere bonari.
Secondo
Dodik, il referendum s’impone perché l’esistenza della magistratura centrale
non sarebbe prevista dagli Accordi di Dayton – che, per inciso, Dodik critica
quotidianamente – ma è stata imposta dalla volontà degli Alti rappresentanti
internazionali, cui gli Accordi di Dayton riconoscono dei poteri enormi, quasi
proconsolari.
Secondo
il vulcanico tycoon serbo-bosniaco,
il referendum potrebbe essere indetto già per il prossimo settembre, ovvero tra
due mesi.
A
parte tutte le riserve del caso, tanta fretta, oltre a non essere buona
consigliera, sembra sospetta…