Ieri
nel tardo pomeriggio, nella sua casa torinese, si è spento Luca Rastello,
giornalista e scrittore tra i più sensibili e dotati.
Conoscevo
da anni Rastello. Un rapporto strano, il nostro: telefonico. In almeno quindici
anni di relazione telefonica non eravamo mai riusciti a incontrarci di persona,
né a Torino, né a Roma, né a Milano… Eppure, ogni volta sentirsi era un vero
piacere.
Luca
si è spento a causa di un male incurabile contro cui combatteva, caparbio e mai
domo, da molti anni. Lo aveva scoperto durante una vacanza. Da allora la sua
vita era diventata un inferno. Ma a sentir lui, andava sempre bene.
Una
delle telefonate con lui che non dimenticherò mai avvenne circa tre anni fa.
Una
casa amica, recidiva da un brutto tumore al seno, aveva scoperto di avere
poche, pochissime speranze. Fu uno shock
tremendo e reagii con un turbine di telefonate, di ricerche, di tentativi per
provare ad avere qualche speranza, una porta nuova a cui bussare.
Chiamai
Luca. Come sempre fu cordialissimo e disponibile. Mi disse, non lo dimenticherò
mai: “Dai, nella sfortuna siamo fortunati. Domani pomeriggio sono dal mio
oncologo, che ormai è un grande amico. È molto bravo. Una gran brava persona. Chiamami
mentre sono da lui che ve lo passo e vi ci faccio parlare subito. Vediamo cosa
si può fare”. Poi aggiunse: “Però sappi che se le cose stanno come mi dici, per
la tua amica non ci sono molte speranze, purtroppo”.
Aveva
ragione. Lo sapeva bene.
Il
giorno dopo facemmo questo incredibile consulto telefonico e fu Luca a voler
ringraziare noi per la fiducia che avevamo riposto in lui. Rastello era così:
una persona incredibile.
La
mia amica morì pochi mesi dopo. Non c’era davvero nulla da fare.
Ieri
è toccata a lui la stessa sorte.
Un
altro guerriero se n’è andato, purtroppo.
Credo
che Luca Rastello ci lasci molto.
Molto
da leggere. Molto su cui riflettere. Molti insegnamenti.
Ovunque
abbia lavorato, ha lasciato un segno indelebile, sempre in positivo.
Da
ieri sono in tanti a piangerlo ma, al contempo, in tanti sono a ricordarlo col
sorriso sulle labbra.
Buon
viaggio Luca. E grazie per quella incredibile telefonata, la più curiosa tra le
tante che ci siamo fatti senza incontrarci mai.