Ci
hanno ricordato, negli ultimi nove anni, che gli anniversari "tondi"
sono quelli utili, nel mondo dell'informazione, per ricordare i crimini del
passato. Ce lo avevano detto anche nei nove anni precedenti il 2005. Allora,
non lasciamo passare invano il ventesimo anniversario del genocidio più veloce
della storia. Anche perché, per il tempo che verrà il trentesimo, l'opera dei
revisionisti si sarà completata. Apprenderemo allora, per assurdo, che
Srebrenica era una “zona contesa” e non una “zona protetta”, che il memoriale
di Potočari è stato il set di una fiction e che gli ultranazionalisti
serbo-bosniaci e serbi sono stati perseguitati dalla giustizia
internazionale.
Riccardo Noury
Portavoce di Amnesty International Italia
Portavoce di Amnesty International Italia