Forse per contrastare l'afa estiva, forse in attesa del caso di cronaca nera "giusto", alcuni giornali hanno cominciato una raccolta di foto e di testimonianze per raccontare il degrado in cui versa oggi Roma.
In Italia è facile sparare sui più deboli, nello specifico sul sindaco Ignazio Marino. Che non è granché simpatico, che non passerà certo alla storia come miglior sindaco della Capitale, ma che paga molte colpe che non sono affatto sue. La prima delle quali, probabilmente, è l'essersi comunque voluto candidare nonostante i poteri forti del suo partito avessero altre idee per la testa.
Ancora ricordo alcuni "sgherri" della destra romana che venivano a fare baruffa e confusione durante le presentazioni del mio "100 OTTIME RAGIONI PER NON AMARE ROMA ...e almeno due per adorarla alla follia": stavo infangando il buon nome della Città Eterna raccontando come stavano esattamente le cose. Degrado, immondizia, estremismi e mafia inclusi, tra le altre cose. Solo che non era l'anno di disgrazia 2015, bensì il 2010. Anno di attecchimento e di radicamento per l'alemannismo, che ancora doveva dare "il meglio" di sé, seguito non sensa un tonfo sordo di sorpresa agli anni di plexiglass e di di polvere infilata sotto tappeti del rutellismo e del veltronismo.
Fette di mortadella davanti agli occhi, da parte dei media e della politica, orbi quando fa loro comodo. Solo quando fa loro comodo.
Eppure era già tutto lì, pronto, evidente, clamorosamente e sfacciatamente visibile.
Il sistema già c'era, lo sfascio era già cominciato da tempo e in quegli anni sarebbe arrivato al culmine.
Se il mio "100 OTTIME RAGIONI PER NON AMARE ROMA" lo avesse scritto il solito fighetto ben introdotto nei salotti e che frequenta le trasmissioni giuste, sarebbe diventato un caso editoriale. Ma i fighetti scrivono poesie d'amore per i potenti di turno, e per quello frequentano i salotti. E così il libro vendette poche centinaia di copie, avversato per primi proprio da coloro che dichiaravano di amare Roma, e che si ostinavano a non voler vedere come stavano le cose.
"100 OTTIME RAGIONI PER NON AMARE ROMA" è e rimane un libro assolutamente attuale e "cattivo", di denuncia e di costruttività. Scritto per chi vuol sapere e non ha paura di risvegliarsi dal rincoglionimento in cui, beatamente e idiotamente, vive.
Io lo ripropongo. Se poi si vuole continuare a far finta di cadere dal pero, allora questo è un altro discorso...!