Ho fatto centro
(€ 14 – pagine 168 pagine di cui 12 a colori)
(€ 14 – pagine 168 pagine di cui 12 a colori)
Di Oscar De
Pellegrin con Marco D’Incà e Francesca Mussoi
Prefazioni di Giovanni Malagò, Luca Pancalli e Mario Scarzella
Introduzione di Dario Ricci - postfazione di Silvano Cavallet
Prefazioni di Giovanni Malagò, Luca Pancalli e Mario Scarzella
Introduzione di Dario Ricci - postfazione di Silvano Cavallet
“Le barriere architettoniche si
abbattono con un secchio di calce…
Sono le barriere mentali quelle
difficili da abbattere”.
(Oscar
De Pellegrin)
Due minuti, centoventi interminabili e allo stesso tempo
velocissimi secondi, per caricare tre frecce sull’arco, mirare al centro del
bersaglio e colpire la parte più interna del giallo, il dieci. Ripetere
l’operazione per dieci volte e dieci volte ancora per concludere le due manches della gara olimpica di tiro con
l’arco. Tenere bloccata la mente solo sulla punta della freccia perfettamente
dritta nel centro, lasciando fuori ogni pensiero, ogni distrazione, ogni
suggestione che sposti qualche parte del corpo, anche di un solo millimetro.
Il tiro con l’arco è uno sport di sfida non solo con gli
avversari ma soprattutto con se stessi: Oscar De Pellegrin rappresenta un uomo
che lascia il segno e fa centro, nonostante le avversità della vita, o forse
proprio per la spinta innata che prova nel superarle. Avviato a una vita
ordinaria e probabilmente felice, sopravvive a un grave incidente sul lavoro ma
perde l’uso delle gambe. Si rimbocca le maniche, corona il suo sogno d’amore e
non si ferma più: scopre lo sport, fonda un’associazione, si schiera sempre
dalla parte di chi è meno fortunato e scopre nel tiro con l’arco una passione
viscerale, imprescindibile da tutto. Una passione che lo porta a confrontarsi
con tutti i suoi limiti, vecchi e nuovi, e a bruciare tutte le tappe di uno
sport difficile, tecnico e meraviglioso, fino a laurearsi Campione Paralimpico
sia a squadre che individuale. Plurititolato, protagonista di record italiani e
mondiali, tedoforo olimpico, recordman
iscritto nel Guinness dei Primati,
dopo il trionfo Paralimpico individuale Oscar si è messo a disposizione del suo
sport lavorando infaticabilmente per la Federazione italiana tiro con l’arco.
Oscar continua a fare centro, non si ferma mai e prova sempre ad andare oltre i
suoi limiti. Come gli suggerisce il cuore.
Il libro:
Titolo: Ho fatto centro
Autore: Oscar De Pellegrin, con Marco D’Incà e Francesca Mussoi
Titolo: Ho fatto centro
Autore: Oscar De Pellegrin, con Marco D’Incà e Francesca Mussoi
€
14,00 – pag. 168
Con
il patrocinio di CONI, Comitato Italiano
Paralimpico, Fitarco, Comune di Belluno, Associazione Sociale Sportiva Invalidi
(Assi) Onlus
Gli Autori:
Oscar De Pellegrin (Belluno, 1963) sbatte contro il
destino il 14 giugno 1984, restando vittima di un grave incidente sul lavoro. Con la moglie Edda al fianco, si rimette in gioco e fa dell’attenzione
verso gli altri e dello sport le sue ragioni di vita. Pluricampione italiano di
tiro con l’arco, tra i suoi risultati più importanti spiccano le sei
medaglie paralimpiche (due d'oro e quattro di bronzo)
in sei partecipazioni olimpiche consecutive. Tedoforo in occasione delle
Olimpiadi invernali di Torino 2006, portabandiera italiano alle Paralimpiadi di
Londra 2012, per meriti sportivi è stato insignito del titolo di Commendatore
della Repubblica Italiana e del Collare d’oro del Coni. Vive nella sua amata
città natale, è nel consiglio di presidenza
della Fitarco e dal 2013 al 2016 è stato membro del
Comitato esecutivo del Coni. Dal 2017 veste i panni di coordinatore del
progetto di avviamento allo sport “Primavera paralimpica”
del Cip. È presidente degli Arcieri del Piave e
dell’Assi Onlus, l’associazione da lui fondata nel 2009 con un gruppo di amici.
Marco D’Incà (Belluno, 1983) è giornalista del Gazzettino e collabora come addetto
stampa con associazioni di categoria, società sportive e del mondo del
volontariato, fra le quali l’Assi Onlus.
Laureato in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale, ama il cinema, dalle origini ai giorni nostri, e
lo sport in ogni sua forma.