Egregio
signor Leone,
...si dovrebbe iniziare così una mail
formale indirizzata a un personaggio illustre e che non si conosce, giusto?
Eppure lei (mi perdoni se non lo
scriverò in maiuscolo ma è una cosa che mi ha sempre dato i brividi...) è stato
un mio grandissimo compagno di viaggio!!!
Non so davvero come ringraziarla per
aver scritto quel libro/guida/racconto!
Sono stata a Sarajevo questo agosto: ne
sono rimasta incantata!
Per anni ho letto molti libri sulla sua
guerra e finalmente ho avuto l'opportunità di andare e vivere quella favolosa
città.
Non programmo mai molto i miei viaggi e
non amo particolarmente le guide turistiche, anche se spesso sono un ottimo
modo per farsi un'idea del posto o un'ottima compagnia nei viaggi in autobus,
treno ecc...
Eppure per Sarajevo non ero riuscita a
trovare nulla (le evito la descrizione dello sguardo della commessa in libreria
quando le ho chiesto una guida su Sarajevo).
Cercando su internet sono finita sul
suo libro... e mai decisione fu più azzeccata!!!
Divorato il libro sull'autobus da
Dubrovnik a Sarajevo, sognando per tutto il tempo. E quando sono finalmente
arrivata, mi sembrava un sogno che diventava realtà...
Senza programmare ho ripercorso un po'
i suoi passi, mi esaltavo quando vedevo qualcosa descritto da lei o visto in
foto nel suo libro: è stato un bellissimo ed emozionante compagno di viaggio!
Mi sono presa molto tempo per
assaporare la città e i suoi abitanti; seduta spesso in dei caffè con il suo
libro a leggere e rileggere.
Favolosa è stata anche la proprietaria
dell'ostello in cui ho dormito: mi ha raccontato varie storie sulla sua vita a
Sarajevo, accompagnandomi a visitare il tunnel (andati in taxi, ma speso
pochissimo :-) ).
Ma il motivo principale per cui le
scrivo (oltre che per ringraziarla) è che ho visto una gioia immensa e grande
fierezza negli occhi di un uomo grazie a lei.
Volendo assaggiare il favoloso caffè
bosniaco, ho provato a cercare l'uomo da lei ritratto in foto, e casualmente
l'ho trovato.
Timidamente sono entrata nel suo
negozio (riconosciuto dalle caramelle) e chiesto info sul caffè. Purtroppo non
poteva illustrarmi la procedura non avendo gli "attrezzi" con sé,
solo caffè in busta da comprare. Al che gli ho mostrato la foto e spiegato il
motivo per cui sono finita li (in tedesco, faticava con l'inglese) e i suoi
occhi si sono illuminati!!!! È arrossito
ed era senza parole!
Voleva comprarmi il libro perché mi ha
detto di avere "dei figli e figli dei figli" a cui vorrebbe far
vedere la sua foto in un libro.
Io sarei rimasta a Sarajevo per altri due
giorni e non potevo ancora staccarmi dal libro, per cui ci siamo accordati che
non appena arrivata in Italia glielo avrei spedito. Mi ha regalato anche una
busta di caffè!
Adesso il trauma: separarmi dal libro.
Non sono una persona materiale, ma ho un amore sfrenato per i MIEI libri,
soprattutto se legati a ricordi o viaggi. La cosa più semplice sarebbe
comprarne un altro e inviarlo, eppure qualcosa mi frena... Non so. Sapere che
il mio compagno di viaggio è a Sarajevo in una casa e famiglia bosniaca è
una bella sensazione!
Magari mi farò regalare il libro dai
miei per Natale... non può mancare nella mia libreria.
Spero di non averla annoiata troppo.
Ritornerò sicuramente a Sarajevo, forse
per la riapertura della Biblioteca.
Grazie mille ancora.