giovedì 22 gennaio 2015

Quando il 15 per cento delle risorse di un Paese se ne va in… acqua e fango

Il 15 per cento del Prodotto interno lordo (Pil): questo il prezzo pagato dalla Bosnia Erzegovina a causa delle alluvioni del maggio 2014, che hanno sepolto sotto una valanga di acqua e fango buona parte del nord e dell’est del Paese, oltre a una quarantina di vite umane. La stima è stata fatta dalla Banca mondiale (grande creditore, con oltre un miliardo e mezzo di dollari, della Bosnia) ed è contenuta nel Report economico sull’Europa sud-orientale promosso dallo stesso organismo finanziario. Secondo lo stesso documento, l’alluvione è costata il 4,7 per cento del Pil della Serbia.
Il dato finanziario complessivo dell’intera area balcanica ha subìto con forza le alluvioni di maggio, come quelle del settembre 2014, il che ha provocato una contrazione della crescita del Pil regionale allo 0,2 per cento. Nel complesso, la Banca mondiale definisce “in stagnazione” l’economia bosniaca e “in contrazione” quella serba. Per il 2015 la Bosnia viene data in crescita dell’1,5 per cento rispetto al 2014 e la Serbia in calo “solo” di un ulteriore 0,5 per cento. Serviranno anni per recuperare le conseguenze della spaventosa alluvione del 2014.