martedì 14 aprile 2015

Bosnia e Stato islamico: prime denunce e primi arresti

Quattro cittadini bosniaco-erzegovesi sono stati denunciati per aver reclutato o finanziato viaggi di volontari disposti ad arruolarsi nelle file dello Stato islamico in Siria.
Secondo la procura nazionale, il ruolo di reclutatore spetterebbe a tale Husein Erdić, che avrebbe organizzato l’espatrio di due volontari, Nevad Husidić e Merim Keserović, le cui spese di viaggio sarebbero state pagate da tale Midhat Trako. I quattro sono stati fermati lo scorso febbraio, prima che il viaggio avesse luogo, e ora la procura nazionale bosniaca ha formalizzato nei loro confronti l’accusa.
Sotto processo è già, invece, Husein Bosnić, arrestato nel 2014 in qualità di presunto leader del piccolo movimento salafita bosniaco, molto attivo nella propaganda integralista e nel reclutamento di volontari da introdurre nelle file dell’Is.
Secondo fonti della procura nazionale e dei servizi segreti bosniaci, circa 150 cittadini bosniaco-erzegovesi sarebbero stati arruolati nelle file dell’Is. Di costoro, pare che in 26 siano morti e che una cinquantina di loro al momento stia compiendo nefandezze in Siria o in altri Paesi in cui si sta combattendo.
Va ricordato che nel giugno del 2014 il Parlamento bosniaco ha approvato una legge che modifica il Codice penale nazionale introducendo una nuova fattispecie di reato, individuabile nel combattere all’estero illegalmente all’interno o in sostegno di organizzazioni quali l’Isis. La condanna prevista è fino a dieci anni di reclusione.