venerdì 2 febbraio 2018

Matvejević, un anno fa la sua scomparsa


Il 2 febbraio del 2017 si spegneva a Zagabria lo scrittore Predrag Matvejević, personalità altissima della cultura e del mondo accademico non solo jugoslavo e balcanico ma di tutta l’Europa. Nel giorno del primo anniversario della sua scomparsa citiamo un breve estratto dalla prefazione di Luca Leone al libro dello scrittore Giacomo Scotti, amico di una vita del professor Matvejević, dal titolo Matvejević e io, due marinai

La scomparsa di Predrag Matvejević lascia tanti vuoti. Già il suo forza­to ritiro, negli ultimi anni di vita, a causa di un grave problema di salute, aveva evidenziato l’assenza di una personalità in grado di sostituirlo nel ruolo irraggiungibile che egli ha avuto non solo come narratore, ma anche come sensibile e metodico studioso di slavistica, adorato com’era dai suoi studenti. Come lui, solo Ivo Andrić e Miroslav Krleža – di cui Matvejević era stato amico, estimatore e biografo – hanno saputo dare alla letteratura degli slavi del sud nota in tutto il mondo quel tocco unico tale da renderlo un Grande alla pari dei Grandi.
Matvejević era un uomo brillante, una brava persona, un amante del­la vita e un intellettuale sopraffino. Abile e dolce narratore, robusto e sensibile conferenziere, ha avuto, tra i pochi, il coraggio di affrontare da solo o quasi, a petto nudo, l’oscurantismo becero e malevolo del con­temporaneo neofascismo in chiave croata pagandone personalmente le conseguenze per la sola “colpa” di aver dato del talebano cristiano a un presunto intellettuale del suo Paese fin troppo pedestremente schierato sulle posizioni del nuovo padrone al comando. Un uomo coraggioso, dunque, che ha combattuto mille battaglie di civiltà, non importa se vincendole o perdendole, ma che ha avuto il coraggio di battersi sempre a viso aperto, sempre e solo schierato dalla parte di chi non aveva voce, quando in tanti si nascondevano per non prendere posizione e annusare il vento, nel suo Paese d’origine come altrove. (…)
Il libro di Giacomo Scotti – questo ponderoso e profondo lavoro che state per leggere – accende sulla persona e sull’opera dell’uomo e dello scrittore di Predrag Matvejević una luce di verità. È, questo libro, la bussola che un grande marinaio della scrittura, Giacomo Scotti, capita­no ad honorem, ha voluto donare in occasione dell’ultimo viaggio al suo amico di sempre e immenso marinaio Predrag Matvejević, lasciando a tutti noi l’onore di salire su una nave che non è di certo quella governata da Caronte nell’Ade, ma il sicuro guscio di noce che, tra flutti e tante belle ma vacue sirene, ci accompagna saldo e protettivo in un viaggio di conoscenza e di crescita intellettuale e umana nella più grande lette­ratura dei nostri tempi e di sempre. Il lascito artistico di Matvejević e l’omaggio coraggioso e alto di Scotti qui si fondono per narrarci la vita e l’opera di un grande uomo, grazie alla penna ispirata e schietta del suo più stimato e amato Amico di sempre.
Grazie Giacomo. Grazie Predrag.

Il libro:
Titolo:
Matvejević e io, due marinai
Autore: Giacomo Scotti
€ 16,00 – pag. 288
L’autore:
Giacomo Scotti (Saviano, Na, 1928), si è trasferito diciassettenne nel Territorio Libero di Trieste da dove, nell’ottobre del 1947, ha raggiunto l’Istria, stabilendosi prima a Pola e poi a Fiume. Giornalista, pubblicista, romanziere, poeta, favolista, critico letterario, traduttore di poesia e prosa dalle lingue della Slavia meridionale, per circa settant’anni ha contribuito alla diffusione della letteratura italiana nell’ex Jugoslavia e delle letterature croata, serba, slovena, bosniaca, macedone, montenegrina e albanese in Italia. Negli ultimi trentacinque anni ha vissuto e operato fra Trieste e Fiume, tessendo la rete degli scambi letterari, e non solo, fra le due sponde dell’Adriatico. Ha pubblicato oltre 160 opere in volume, alcune delle quali tradotte in varie lingue europee.
Con Infinito edizioni ha pubblicato Il bosco dopo il mare (2009).