sabato 7 febbraio 2015

Bosnia: anniversari, bavaglio alla libertà d'espressione in Rs e aggiornamenti sulle alluvioni

Ricevo e pubblico molto volentieri perché è importante sapere, a maggior ragione in questo momento in cui in Bosnia Erzegovina la libertà di stampa è sotto minaccia, come ho denunciato recentemente ne “I bastardi di Sarajevo”, che è sì un romanzo, ma lo è solo di facciata, perché tutto quel che c’è là dentro è molto più che vero. Mantengo anonima la fonte per questioni di sicurezza della medesima.

Oggi, sabato 7 febbraio, è il primo anniversario della protesta sociale degli studenti e dei disoccupati. Oltre ai palazzi incendiati, non è rimasta alcuna traccia di cambiamento. Sui social network si cerca di invitare a una nuova manifestazione, però a giudicare da tutto non si farà niente. Giovedì 6 febbraio nella Republika Srpska è stata approvata una legge in base alla quale anche i social network sono da considerarsi spazio pubblico e sono state previste le pene qualora alle autorità non dovesse piacere quello che i cittadini scrivono. Nonostante la condanna da parte di tutti quelli che ci tengono alla libertà d’espressione, è come se a loro non riguardasse.
Nel Cantone di Tuzla il governo non è stato ancora formato dopo le elezioni dello scorso ottobre; il vecchio governo di “esperti” non è ancora stato sostituito dal nuovo ed è un po’ triste ascoltarli come si giustificano per non aver fatto niente oppure sentirli citare delle cose insignificanti che hanno “fatto”.
In questi giorni a Tuzla si stanno firmando gli accordi per l'assegnazione di risorse economiche per coloro che sono stati colpiti dalle alluvioni di maggio e settembre 20154. L'importo massimo per coloro che hanno subito danni è inferiore ai 10.000 KM. Impossibile capire in base a cosa abbiano stilato le graduatorie per avere accesso ai risarcimenti.
È triste vedere quante persone che non siano ancora potute tornare nelle loro case o non possano in assoluto più rientrare in case che non sono più tali. Alcune famiglie sono
state evacuate perché ci sono stati nuovi smottamenti di terreno, soprattutto nella zona di Kalesija.

Taglio il resto per non rendere la fonte troppo riconoscibile. Quando non c’è più libertà d’espressione, meglio sempre non correre pericoli sulla pelle di chi è sul posto.