mercoledì 20 dicembre 2017

I polacchi nazionalconservatori e i bassotti burocrati di Bruxelles

Anche l'Unione europea s'è accorta - è notizia di oggi - che la Polonia è in mano a una maggioranza ultranazionalista e ultraconservatrice che attenta alle libertà individuali e collettive, oltre che al sistema complessivo della giustizia nel Paese est-europeo. E così, "col cuore pesante", per la prima volta nella storia l'Unione europea avrebbe deciso, per bocca del vicepresidente della Commissione, Frans Timmerman, di avviare le procedure di attivazione dell'Articolo 7 dei Trattati, che prevedono sanzioni fino alla riduzione degli aiuti al Paese membro colpito e alla sospensione dei diritti di voto. Insomma, un intervento liberticida contro i liberticidi polacchi. Che ci sta tutto, per carità. Solo che magari ci si doveva pensare un po' prima... magari prima che la maggioranza nazionalconservatrice polacca, come viene definita, diventasse quasi nazionalsocialista, cosa in cui si sta gradualmente trasformando. Una prima presa di coscienza da parte della Ue, come sempre tardiva, che potrebbe finalmente far capire persino al commissario agli Esteri che oltre alla Polonia, l'ondata nera arriva - e da anni, ormai - anche da Ungheria, Repubblica Ceka, Slovacchia, Croazia... e i finanziamenti giungono da molto più a est. Magari sarà stato il ritorno di un certo nazionalsocialismo in Austria a far rizzare le orecchie anche dei bassotti burocrati di Bruxelles... ma meglio tardi che mai!