giovedì 6 agosto 2015

La “monnezza”, metafora dell’Italia

“Pecché qua, volente o nolente, tutto quello che si fa, deve passare per il Nord. Sempre loro decidono e po’ dicono che siamo stati noi, i pezzenti, i mariuoli, ‘e fetient’, avete capito? Loro fanno ‘e ‘mbruogl’ e po’ dicono che siamo stati noi!”.
Napoli, Italia, ma potremmo dire anche Calabria, Sicilia, Roma…
Una città, un Paese assediati dalla malavita e dalla spazzatura. Monnezza – ma anche tanti rifiuti tossici – che da ogni parte d’Italia, talvolta d’Europa, la malavita trasporta, gestisce, interra, con gravi connivenze, in luoghi meravigliosi trasformati in insalubri pattumiere. In cui vive tanta gente, bambini inclusi.
In Monnezza Francesco De Filippo racconta la sua città – e l’intera Italia – mentre sprofonda nei rifiuti, respira diossina, si ammala. E spiega quali sono i meccanismi, drammatici e criminali, che permettono che questo accada ogni giorno.
“Questo libro è "una divertentissima e amara metafora sulla vicenda della monnezza che da fenomeno reale si trasforma addirittura in una metafisica della condizione umana". (Andrea Camilleri)

L’autore
Francesco De Filippo è nato a Napoli nel 1960. Giornalista dell'Agenzia Ansa, è stato corrispondente per Il Sole 24 Ore. All'attività di giornalista associa quello di romanziere e saggista: ha pubblicato cinque libri per Mondadori, Rizzoli, Nutrimenti l'ultimo dei quali è Quasi uguali (Mondadori). Da alcuni libri sono stati tratti spettacoli teatrali. Ha vinto numerosi premi; alcuni suoi romanzi sono stati pubblicati in Germania, Francia e nella Repubblica Ceca.
Per la nostra casa editrice ha curato il libro La mia vita dentro. Le memorie di un direttore di carceri (2010) e pubblicato i libri Monnezza (2010), Questo mondo un po' sgualcito (con Andrea Camilleri, 2011), Sull'orlo del baratro (con Gianni Pittella, 2012).