mercoledì 25 novembre 2015

Zagabria e quel libraio fuori dalla storia (o forse troppo dentro...)

Un libraio nel centro di Zagabria, a non più di trecento metri dalla cattedrale, espone tra gli altri, questa mattina, questi due libri in vetrina. Il maestro e l'allievo uno accanto all'altro, potremmo dire.
Succede nella cattolicissima Croazia, Stato confessionale nato per mano di un manipolo di militari, di mafiosi e di preti con alta benedizione vaticana. Qui i conti non sono stati mai fatti e non sarebbe male se l'Unione europea alzasse un pochino di più la palpebra sonnolenta sugli sviluppi politici di un Paese che sembra ancora vivere un passato purtroppo tutt'altro che remoto. Ma noi italiani, in effetti, non siamo molto meglio: a poche settimane dal Natale le nostre edicole, anche nell'Emilia rossa che rossa non è più da tempo, espongono in vendita calendari con sopra Mussolini, uno dei quattro signori neri del male, coi i sopraesposti Hitler e Pavelić e insieme a Dragoljub Mihajlović, l'unto del nazismo in chiave serba, il četnico sterminatore. Forse sarebbe il caso di prendersi qualche minuto per riflettere e per provare a capire dove sta andando l'Europa, di questi tempi. Certe strade non hanno uscita, avremmo dovuto impararlo da tempo. Invece...