
Al
momento la centrale già produce circa 160 megawatt e a regime potrà fornire oltre il triplo di elettricità, con un risparmio energetico e ambientale immenso.
Basti pensare che al momento il Marocco è dipendente dalle importazioni di combustibili
fossili per il 97 per cento della produzione di energia. Ebbene, quando l’impianto
andrà a regime, l’anno prossimo, il Marocco potrà auto-produrre il 41 per cento
del proprio fabbisogno energetico, arrivando a produrne il 53 per cento entro
il 2030.
Il
costo dell’intera operazione è di soli 9 miliardi di dollari, con un impatto
ambientale pressoché nullo.
Questo
è il futuro. È vero che il Marocco nella zona sahariana ha un’insolazione circa
tre volte maggiore rispetto all’insolazione media italiana (circa 3.000 ore l'anno contro circa 1.000 ore in Italia), ma anche il nostro
Paese potrebbe produrre centinaia di megawatt con un impatto ambientale
immensamente più basso rispetto a quello derivante dall’uso di combustibili
fossili, se solo questo punto fosse nella scadente agenda delle nostre scadenti
forze politiche.