Questa
mattina Radio Sarajevo ha pubblicato sul suo sito Web una serie di dati riguardanti
l’esito del censimento svoltosi nel Paese balcanico nell’ottobre del 2013, e i
cui risultati dovevano essere obbligatoriamente pubblicati entro oggi, se non
si voleva rischiare di bruciare i 25 milioni di euro spesi quasi tre anni fa.
Secondo
queste anticipazioni, in Bosnia Erzegovina il 50,11 per cento si dichiara
appartenente al gruppo nazionale musulmano bosniaco, il 30,78 per cento a
quello serbo-bosniaco e il 15,43 per cento a quello croato-bosniaco.
Alla
domanda relativa a quale lingua pensino di parlare, però, i bosniaci-erzegovesi
hanno dato risposte leggermente divergenti. Il 52,86 per cento della
popolazione dice infatti di parlare il bosniaco, il 30,76 per cento il serbo e
il 14,6 per cento il croato.
Nell’entità
denominata Federazione di Bosnia Erzegovina (FBiH) ha dichiarato di parlare il
bosniaco il 74,64 per cento dei cittadini mentre nell’altra entità, la Repubblica
serba di Bosnia (Rs) ha detto di parlare il serbo l’82,48 di coloro che hanno
risposto.
Numeri
da pulizia etnica, che dimostrano una volta di più come nella guerra del
1992-1995 abbiano e abbiamo perso tutti.