Si è
risolta in un nulla di fatto la manifestazione di sostegno al presunto (perché
ancora non condannato) criminale di guerra e genocida Ratko Mladić, che si
sarebbe dovuta svolgere ieri, 11 luglio, nella capitale amministrativa della
Repubblica serba di Bosnia (Rs) Banja Luka. La manifestazione, che si sarebbe
dovuta svolgere nelle strade cittadine al grido di “Siamo dalla parte del
generale Mladić – Basta menzogne su Srebrenica” e che era stata autorizzata, su
richiesta dell’associazione negazionista Zavetnici, dalle autorità
serbo-bosniache, è stata rinviata a data da destinarsi a causa della presunta
mancanza di un numero sufficiente di poliziotti per garantire la sicurezza in
città. Secondo le autorità serbo-bosniache, infatti, il grosso delle forze di
polizia l’11 luglio è stato dislocato a Srebrenica e non esistevano le
condizioni per mandare in scena la manifestazione di Banja Luka, dove gli
organizzatori si aspettavano la partecipazione di un migliaio di negazionisti e
di estremisti portati in strada dai partiti ultranazionalisti.
Probabilmente
si tratta solo di un rinvio e la manifestazione sarà tirata fuori dal cilindro
pieno di menzogne dell’ultranazionalismo serbo-bosniaco appena se ne
presenteranno le condizioni, per gettare ad arte altra benzina sul fuoco del
disagio sociale e politico che caratterizza ormai da anni le relazioni tra
gruppi nazionali in Bosnia Erzegovina.