Nel
buio ovattato di una scatola piccola piccola, involucro leggero strappato al
corpo di un albero, è partito oggi, in questo luglio afoso e impietoso, per un
viaggio senza tempo e senza spazio. Arrivato tre giorni or sono, proveniente da
spazi lontani e sconosciuti, il Viaggiatore s’era annunziato al mondo con un
flebile vagito, affidandosi a mani umane che nulla hanno potuto. Quest’oggi
nugoli di amici sconosciuti lo hanno salutato. È ripartito. Per un nuovo
viaggio misterioso, verso luoghi inconoscibili, forse ameni. Forse bui per
sempre.
Pensando
a questa piccola vita spezzatasi a Baggiovara dopo settantadue ore di stenti e
speranze dolorose, la mente ha vagato a più di mille chilometri da qui, a un
quarto di secolo fa. A Pionirska ulica
lei di ore di vita ne aveva solo 48. L’hanno bruciata viva con la mamma, il
papà e un’altra cinquantina di innocenti.
Quali
paralleli?
Ambedue
hanno potuto godere troppo poco della vita. Ambedue innocenti vittime.
Entrambi, forse – e questa è la speranza grande e forse non vana – incapaci di
comprendere quanto stesse loro accadendo.
Resta
un dolore immenso, perché quando a pagare sono i bambini è impossibile
rassegnarsi.
Qui
qualcuno ti piangerà per sempre, piccolo sfortunato. Il povero tesoro di Pionirska ulica – che oggi sarebbe una
splendida libellula nel pieno della vita – non ha mai avuto neppure quello. Che
in ogni caso è troppo poco. Speriamo almeno che le vostre stelle brillino
vicine e possiate avere in cielo quegli istanti dolci e felici di gioco che la
sorte, per disegno sconosciuti a avari, vi ha voluto negare.
Riposate
in pace, se potete.