Il ritrovamento di un altro cadavere a Doboj, nella
Bosnia orientale, ha portato a 23 la macabra conta delle vittime delle
alluvioni di metà maggio in Bosnia Erzegovina. Al computo vanno aggiunte le 33
vittime nella vicina Serbia e altre due in Croazia, per un numero complessivo –
ma non si sa ancora se definitivo – di 58 morti.
Intanto affluiscono, ma con lentezza, i primi aiuti
nelle zone colpite. La svizzera ha stanziato altri 300.000 franchi in aggiunta
ai 500.000 già donati in precedenza per aiutare la popolazione colpita.
Il tennista serbo Novak Djokovic dopo aver donato agli
alluvionati l’incasso della vittoria degli Internazionali di Roma ha convocato
un gruppo di grandi tennisti al Roland Garros per un’esibizione di beneficienza
il cui incasso sarà sempre devoluto alle vittime.
I volontari e le associazioni attivi in Italia non sono
da meno e ormai lungo tutta la penisola sono in azione gruppi che raccolgono
fondi e beni di prima necessità a favore delle persone colpite. Il consiglio è
di raccogliere soprattutto denaro da spendere sul posto per l’acquisto dei beni
di prima necessità affidandolo solo ed esclusivamente a realtà o privati di
provata esperienza e serietà che non ne approfittino. Bene anche evitare, se
possibile, bonifici internazionali che, soprattutto nei casi di Bosnia e
Serbia, vanno soprattutto ad arricchire, attraverso altissime provvigioni, le banche
(che davvero non ne hanno bisogno).