Cari amici,
l’iniziativa di raccolta fondi per garantire al giovane e
promettente regista bosniaco Ado Hasanovic di confermare l’iscrizione al Centro
sperimentale di cinematografia di Roma è andata ogni più rosea previsione e
siamo riusciti a mettere insieme sia il necessario per il pagamento della
prossima rata sia quanto serve (900 euro) per la cauzione triennale. A breve ci
metteremo in moto per cercare i fondi per l’ultima rata della prima annualità (500
euro) e per l’iscrizione al secondo anno, in modo da poter garantire continuità
negli studi ad Ado. Ogni anno costa, di iscrizione, circa 2.000 euro, pagabili
in tre rate, mentre la cauzione triennale di 900 euro si paga una sola volta e
in un’unica soluzione.
La parte del leone in questa rapidissima raccolta fondi l’hanno
fatta Calcara e Crespellano, che hanno quasi adottato Ado. È il cuore grande
dell’Emilia.
Ora, in vista del nuovo impegno economico di settembre,
la nuova emergenza è quella alloggiativa. A fine giugno Ado deve lasciare la
stanza in cui alloggia in questo momento. Stiamo cercando un posto a Roma in
cui il nostro amico regista possa studiare serenamente. Ed, eventualmente,
qualche lavoretto serale o nel fine settimana per permettergli di guadagnare
qualcosa e non dover più ricorrere ad aiuti esterni, che poi sarebbe la
soluzione migliore in assoluto. Se avete persone serie che cercano un ragazzo
serio a Roma, anche per un lavoro di cameriere o di lavapiatti, fateci sapere.
Intanto la mitica e instancabile Silvia Gaiba si sta attrezzando per cercare di
far partecipare quello che è un vero e proprio studente modello di cinema (è
risultato nei primi sei tra gli oltre cento iscritti di quest’anno al Centro
sperimentale a Roma) a qualche borsa di studio, con l’obiettivo di permettergli
di studiare e vivere serenamente e senza dover più fare ricorso al vostro
prezioso aiuto.
Grazie di cuore a tutti voi per l’aiuto preziosissimo e
dolcissimo e speriamo di rivederci presto tutti al cinema ad ammirare il primo
film lungo di Ado Hasanovic. Tappa successiva, ovviamente l’Oscar.