Il
governo, nella riunione dello scorso 10 agosto, ha confermato l’incarico come
Commissario per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg)
all’attuale Commissario Franco Corleone. Questi, intervistato da Redattore Sociale, si dichiarava
ottimista nel riuscire a chiudere gli Opg di
Montelupo e Barcellona Pozzo di Gotto contestualmente all'apertura di cinque Residenze
per l’Esecuzione delle Misure di
Sicurezza (Rems) in Piemonte, Liguria, Toscana,
Calabria e Sicilia entro fine novembre, pur segnalando la necessità di
una riforma chiara, con la netta distinzione tra misure di sicurezza
provvisorie e definitive e una completa
uniformità di accoglienza e trattamento nelle varie strutture.
Tutto
bene, quindi? Non esattamente, denuncia Stefano Cecconi del Comitato nazionale
StopOpg. Prima della pausa estiva – dichiara Cecconi – la commissione Giustizia
del Senato ha approvato un emendamento al disegno
di legge 2067 (che si occupa delle garanzie difensive, durata dei processi,
finalità della pena) che di fatto riapre l’intera stagione degli Opg,
prevedendo l’invio nelle Rems di tutte quelle categorie di detenuti che in
passato venivano trasferiti negli ospedali psichiatrici.
In sostanza – denuncia StopOpg – si
amplia la platea dei destinatari di questi luoghi di cura, permettendo di
accogliere non solo i soggetti con malattie mentali riscontrate al momento
della commissione del reato, ma anche per esempio sopraggiunte durante la
carcerazione o in osservazione psichiatrica. In “spregio” a tutti i faticosi
passi avanti fatti finora, il nuovo provvedimento contraddice gli obiettivi che
hanno spinto a operare sin dal 2011 per il superamento della vecchia logica
manicomiale. Mettendo in discussione, di fatto, la tendenza di puntare su
progetti individuali con misure non detentive, da attuare nelle Rems.
Per
approfondire la tematica degli Opg segnaliamo la lettura dell’intenso libro di
Angelo Lallo dal titolo Mala dies. L'inferno degli ospedali
psichiatrici giudiziari e delle istituzioni totali in Italia